Salve a tutti, mi chiamo Giacomo e sono dipendente da Football Manager dal 2002, quando ancora si chiamava Championship Manager o Scudetto (a seconda di che edizioni avevi).
Riuscirò ad essere imparziale nel descrivervi quella che è a conti fatti, l’unica droga di cui faccio uso? Molto probabilmente no.
Recensione
Football Manager 2018 è, come al solito, prodotto da Sports Interactive e distribuito da Sega per Pc, Mac e Linux. Esiste anche la versione Mobile per iOS e Android che, se non ho capito male, è una versione semplificata del gioco, senza le partite simulate usando il sistema grafico di Actua Soccer 3 (se non lo sapevate, sapevatelo).
La difficoltà di parlare di giochi sportivi come questo o FIFA è che, uscendo ogni anno, le novità non possono non essere così giganti da invogliare l’acquisto annuale della nuova versione. Un profano potrebbe pensare che l’unico elemento che cambia realmente sono le rose delle squadre. Sbaglierebbe, ma è comprensibile. Anche io, pur avendo FM sempre installato su un mio computer, non lo compro proprio tutti gli anni, ma ogni due (di solito), in modo che i piccoli cambiamenti siano diventati effettivamente abbastanza da modificare di parecchio la mia esperienza di giocatore.
Cambiare stando fermi
Quest’anno le novità sono sostanziali: è stato introdotto un elemento completamente nuovo, le dinamiche di squadra, in più è stata data più importanza al centro medico e sono state modificate alcune parti del sistema degli osservatori. Ma andiamo con ordine.
Nella nuova schermata delle dinamiche di squadra (ma si possono vedere anche nelle schermate sui singoli giocatori) ci vengono mostrati i diversi livelli d’interazione tra i calciatori, divisi in gruppi d’influenza e anche in gruppi sociali. I gruppi d’influenza segnano chi sono i senatori della squadra e un giocatore può accrescere la sua influenza se gioca tanto o gioca poco, senza grossi cambiamenti in caso di giocatori molto carismatici e da tempo in squadra (ad esempio, un secondo portiere a fine carriera). Conviene rispondere bene ad eventuali lamentele di giocatori influenti, perché possono portare ad ammutinamenti dello spogliatoio.
I gruppi sociali invece mostrano il livello d’interazione tra i giocatori stessi e subisce variazioni dovute all’età, alle stagioni passate in squadra, alla lingua comune ecc. Giocatori nello stesso gruppo sociale e che interagiscono bene tra loro in campo, giocano meglio e più coordinati, cosa che viene evidenziata nella schermata delle tattiche con delle linee verdi che connettono i calciatori.
Con questo sistema si cerca di simulare anche l’aspetto umano della gestione di una squadra ed è un’aggiunta gradita per non dover fare solo tattiche e scouting di giocatori della seconda divisione bulgara. Il morale incide realmente, sia durante la stagione che durante le partite e può essere modificato durante le riunioni pre-gara o grazie ai suggerimenti da bordo campo, che ci sono da anni, ma questa è la prima volta in cui noto che influenzano effettivamente quello che succede in campo.
Quanto al centro medico, sono state aggiunte delle figure che prima non c’erano e soprattutto esiste una pagina solo dedicata agli infortuni, con report settimanali che cercano di prevedere il rischio infortuni e mostrano la storia pregressa dei giocatori. Ad esempio, facendo giocare quattro/cinque partite ravvicinate ad un giocatore incline all’infortunio come Giuseppe Rossi ci si espone al rischio di un infortunio grave o piccolo (sono stati aggiunti infortuni muscolari di uno/due giorni), oppure si rischia una ricaduta se si fanno giocare subito 90 minuti ad un calciatore appena guarito dalla rottura dei legamenti crociati. Insomma più realismo, più problemi e più scelte.
Per quanto riguarda gli osservatori, adesso il loro utilizzo è chiaramente parte del budget stagionale, per cui se volete perdere tempo a visionare i campionati minori cileni, sappiate che potreste non avere più soldi per visionare la Premier League. Inoltre è stato aggiunta la figura del match analyst che vi mostra dati statistici sulle prestazioni della squadra e dei singoli giocatori e il sistema di valutazione è diventato più immediato.
Andare nel pallone
Il resto? Beh, il resto è il solito FM. Un gioco totale e totalizzante, pieno di schermate e blocchi di testi da leggere o ignorare, sui più svariati argomenti del mondo calcio (ci sono anche i social media, per cui potete vedere che ne pensa il tifoso medio delle vostre prestazioni), con svariate chicche e imprevisti verosimili, dallo spostamento della sede dei Mondiali (dal Qatar all’Australia o agli USA), agli effetti della Brexit sul calciomercato, passando per il Fair Play Finanziario, per le nuove proprietà e la costruzione di nuove infrastrutture, fino alla possibilità che un calciatore dichiari la propria omosessualità (!).
Per me è da sempre un’esperienza totalmente immersiva, che lascia poco tempo per altre cose. Il gioco l’ho comprato a metà novembre e da allora, nonostante le vacanze di Natale in famiglia, un nuovo lavoro e un trasloco internazionale ci ho già giocato 140 ore che per un videogiocatore casual come me sono parecchie.
I difetti e i bug vengono mano a mano colmati dalle numerose patch (una nuova patch dovrebbe uscire a breve con i trasferimenti invernali) per cui, anche se la stagione calcistica è in pieno svolgimento, il gioco è ancora vitale e in miglioramento costante, al punto che è quasi meglio comprarlo adesso rispetto alla data d’uscita. E può contare su una nutrita comunità di appassionati che creano nuovi database con i campionati più impensabili, inseriscono le foto di tutti i giocatori, i loghi e le divise di tutte le squadre e in generale contribuiscono a rendere l’esperienza più realistica possibile.
Inoltre, FM da sempre è un gioco dalla lunghissima longevità, anche se il calcio reale ha cambiato tutto o quasi della situazione di partenza del gioco. Anche perché la scelta di campionati è sterminata e se volete giocare a questa edizione tra tre anni, potete sempre partite dalla terza serie brasiliana e fregarvene dei cambiamenti nel frattempo occorsi nel mondo reale.
Perché in fondo il bello di FM è proprio questo: crea un altro mondo, dove con costanza, lavoro e fortuna, si può portare il Matera in Champions League (cosa che ho quasi fatto nell’edizione 2016). Ora scusatemi, ma ho la semifinale di coppa di Germania con lo Schalke 04 da giocare e devo decidere chi può sostiture la mia punta di diamante a centrocampo che si è rotta il menisco.
Nerdando in breve
Nel bene e nel male, è il solito FM. Con alcune aggiunte gradite per creare ancora di più l’illusione di essere veramente alla guida di una squadra di calcio. Il manageriale sportivo migliore di sempre e lo resterà ancora per molto. Chi ama il calcio non può non giocarci, almeno una volta nella vita.
Nerdandometro: [usr 4.5]
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