#NerdandoConsiglia

#NerdandoConsiglia: Valérian e Laureline Agenti Spazio-Temporali

Dopo essere uscito (ed essere stato massacrato da critica e pubblico) in tutto il mondo, il 21 settembre arriva anche in Italia Valérian e la città dei mille planeti, film di Luc Besson basato su uno dei più grandi fumetti francesi di sempre, Valérian e Laureline Agenti Spazio-Temporali. Ora io non ho visto il film e prima o poi lo vedrò, quindi non posso dire se faccia schifo come dicono molti. Quello che posso fare però è consigliarvi il fumetto originale.

Il primo volume della serie uscì nel lontano 1967, a puntate sulla rivista Pilote, scritta da Pierre Christin e disegnata da Jean-Claude Mézières, che saranno gli autori di tutta la serie principale, finita nel 2010. La serie è famosissima nel mondo francofono, anche per la longevità.

La storia di base è semplice: Valérian è un agente spazio temporale che vive nel 28° secolo, in una missione nel medioevo incontra Laureline e da allora lei diventa la sua partner in giro per il tempo e la galassia.

Grazie a quest’idea semplice, la serie spazia (letteralmente) in tutte le direzioni, tra futuri distopici, space opera, paradossi nel tempo, toccando quasi tutte le ambientazioni tipiche delle fantascienza. E lo fa con una sensibilità rara.

Leggendo la serie più volte si avverte un forte senso di déjà vu, perché è stata fonte d’ispirazione praticamente per tutti, da Star Wars a Il Quinto Elemento (d’altronde Besson ha provato a fare un film da questo fumetto per anni e Mézières realizzò gli storyboard per Il Quinto Elemento). Christin inserisce in quasi tutte le storie commenti non banali su argomenti all’epoca attuali ma non passati di moda (come la guerra, la democrazia, l’ecologia), da bravo figlio del ’68, ma senza essere pedante e didascalico, inserendo sempre ironia e umorismo.

Le primissime storie sono magari un po’ acerbe, sopratutto ai disegni, ma già al terzo volume la qualità si alza notevolmente e non si abbasserà più fino alla fine. Ricordo ancora come dopo aver letto le prime due storie pensai che fosse una serie carina ma senza grosse pretese, mentre una volta finita di leggere la terza, L’impero dei mille pianeti (non a caso scelta come soggetto per il film), rimasi assolutamente conquistato e affascinato. Spero che succeda lo stesso anche per voi, non importa in che edizione decidiate di recuperare la serie.

To Top