È arrivata una nuova serie TV Marvel targata Netflix ed è la serie a cui tutte le serie Netflix arrivate finora puntavano: i Difensori. Ora, siccome io sono un vecchio trombone fan Marvel che strilla e si lamenta che le cose non sono più come una volta, signora mia, vi consiglio una run dei Difensori, solo che non sono i Difensori che vedrete sullo schermo. Confusi? Ok, faccio un passo indietro.
I Difensori nascono tantissimo tempo fa, precisamente nel 1971, ad opera di Roy Thomas. I primi membri del gruppo erano Dr. Strange, Hulk e Namor (a cui si aggiunse prestissimo Silver Surfer). Tre eroi che all’epoca o vendevano poco o non avevano più serie regolari, per cui Thomas li mette tutti insieme in un gruppo e scrive la prime storie, che avrà anche un famoso crossover con i Vendicatori.
Erano un gruppo molto diverso da quello che debutta su Netflix. Il fulcro erano minaccie assurde e interdimensionali, utilizzando il background del Dr. Strange. Con il tempo si sono aggiunti al gruppo tutti i personaggi di Serie B che era possibile trovare, da Nottolone a Valchiria, passando per il Figlio di Satana e Hellcat. Era il famoso non-gruppo, cioè eroi a caso contro minaccie surreali.
Questo erano i Difensori, prima di trasformarsi nel gruppo Netflix (cosa comunque molto molto intrigante). E su quelle basi sono state prodotte anche in tempi recenti svariate serie e miniserie, compresa quella che vi consiglio oggi. Uscita nel 2000, doveva essere regolare ma durò solo 12 numeri, tutti scritti da Kurt Busiek e disegnati da Erik Larsen.
Lo spunto alla base era semplice: a causa di un sortilegio, i quattro membri storici dei Difensori vengono riuniti a forza ogni volta che c’è una minaccia per la Terra. Ogni numero era narrato dal punto di vista di uno dei supereroi (incluso Hulk, il cui episodio fa morire dal ridere). Su questa base e sulla volontà di non stare insieme si regge tutta la serie, oltre che sul recuperare personaggi sfigatissimi dell’Universo Marvel, tipo gli Uomini Testa. Il nemico più normale che incontrano è M.O.D.O.K., giusto per darvi un’idea.
Ne esce fuori una serie molto classica e nerd ma molto divertente. Le iterazioni tra i quattro personaggi principali (Dr. Strange, Hulk, Namor e Silver Surfer) sono divertentissime e basate sui loro contrasti con Namor che fa lo stronzo, Hulk lo stupido e Strange che è classicamente altezzoso e snob (niente faccette di Cumberbatch). Busiek è uno di quelli scrittori nerd e appassionati di continuity, quindi tira fuori sempre qualche personaggio fuori dagli schemi e sa benissimo come scrivere un fumetto classico ma moderno (ed è questo il motivo per cui Astro City è un capolavoro che dovete recuperare ieri).
Ai disegni Larsen è ancora più stilizzato che durante il suo ciclo sull’Uomo Ragno (che io adoro e mi piace di più di McFarlane, ok l’ho detto) e come suo solito è molto a suo agio nelle scene di botte e nel disegnare mostri e robe fantascientifiche. Grazie anche ai colori brillanti, sembra quasi un fumetto anni ’60/’70 e questo è un bene, perché è perfettamente in sintonia con la storia.
Se volete dunque leggere una storia Marvel classica, matta e divertente e scoprire chi sono stati i Difensori prima di diventare i Vendicatori urbani, leggete questa serie.
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