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Game of Thrones 7 – Verso il gran finale

Recensione

Chiacchierata e spoilerata, criticata ed adorata, la settima stagione di Game of Thrones è arrivata al giro di boa: con un episodio lungo ben 81 minuti, la lunga corsa di 7 episodi si conclude, lasciandoci in trepidante attesa della prossima e conclusiva sestina di puntate.

Che l’abbiate apprezzata o meno, Game of Thrones 7 sicuramente vanta un primato: ha fatto parlare di sé, e tanto anche.

Nonostante un numero di episodi considerato da molti troppo ridotto, questa stagione è riuscita ad intrattenere e permettere alla storia di procedere e, dopo la visione di “The Dragon and the Wolf” è arrivata il momento di tirare le somme.

Personalmente non considero la settima una delle stagioni più riuscite: l’assenza di Martin a tirare i fili si sente eccome ed anche la fretta di concludere comincia a farsi notare. Non tutto procede con coerenza, a partire dal comportamento di alcuni personaggi fino ad arrivare all’incredibile velocità di spostamento di altri. Si è parlato molto di fan service per quanto riguarda questa settima stagione di GoT e, in effetti, è impossibile non notare una certa condiscendenza nei confronti delle aspettative degli spettatori, particolare che stride ancora di più se si considera quanto la scrittura di Martin sia invece abituata a maltrattare i suoi lettori.

Nonostante ciò, comunque, Game of Thrones 7 riesce nel suo obiettivo primario: intrattenere ed avvincere il pubblico. Perché, ammettiamolo, critichiamo e storciamo il naso ma non possiamo fare a meno di guardare ogni episodio e continuare a parlarne per giorni e giorni!

Prima di sprofondare nella disperazione più cupa in attesa del 2019 (quando, a quanto sembra, potremo finalmente guardare l’ottava stagione), andiamo ad analizzare più nel dettaglio “The Dragon and the Wolf“. Ovviamente, quanto segue è ricco di spoiler, per cui non proseguite nella lettura se non avete ancora visto l’episodio in questione.

La Grande Guerra

Dopo la rocambolesca missione suicida condotta nel sesto episodio, che ha portato alla drammatica conseguenza della scomparsa di Viserion, l’alleanza composta dalle fazioni di Daenerys e Jon Snow procede nel piano escogitato da Tyrion e marcia verso Approdo del Re, per incontrare Cersei e proporle una tregua.

Il decisivo incontro si svolge presso l’arena dei draghi e, data l’importanza fondamentale per la sorte di tutti i protagonisti, riveste un ruolo centrale nell’economia dell’episodio.

Come forse era prevedibile, la parte del leone (o, in questo caso, della leonessa) spetta a Cersei: il personaggio di gran lunga meglio scritto e caratterizzato dell’intera puntata. Merito anche della sua interprete, Lena Heady, che dà vita ad un ritratto talmente perfetto della folle regina da farla apprezzare anche a me, che non sono una grande fan del personaggio.

Sotto questo punto di vista, Cersei si dimostra anche il più coerente dei personaggi messi in scena: si comporta esattamente come ci aspetteremmo da lei, è pronta a giocare una partita a scacchi fatta di astuzie e sotterfugi e non ha nessuna intenzione di uscirne sconfitta.

La regina di Approdo del Re sembra estremamente consapevole dei propri mezzi e accetta di stipulare una tregua con i suoi mortali avversari in nome della salvezza comune, conscia però di quanto le sue promesse siano in realtà vuote.

A quanto pare, Tyrion, Daenerys e company cadono nel tranello (ma sarà davvero così?) ma Jaime no: per lui l’onore ha ancora valore e, dopo un confronto con la sorella, decide finalmente di abbandonarla al suo destino, dirigendosi a Nord per rispettare la promessa di combattere contro l’esercito degli Estranei.

La spedizione ad Approdo del Re, comunque, cementa definitivamente l’alleanza tra Daenerys e Jon, che non riescono nemmeno a nascondersi l’attrazione reciproca che provano.

La trasferta nella capitale, inoltre, permette a Theon di capire una volta per tutte chi vuole essere e lo porta a decidere di intraprendere una missione a Pyke per salvare la sorella Yara, prigioniera di Euron.

Il Nord

Mentre al Sud sono in corso i negoziati, il Nord continua a prepararsi al Grande Inverno sotto la guida di Sansa.

Come ci aspettavamo, l’attrito tra le due sorelle Stark non è passato inosservato agli occhi di Ditocorto (che probabilmente ne è anche l’orchestratore). Lord Baelish convince Sansa che Arya è una minaccia alla sua stessa sopravvivenza e la convince a processarla per tradimento.

Baelish, tuttavia, sembra aver sottovalutato l’adagio di casa Stark: “quando arriva l’inverno, il lupo solitario muore ma il branco sopravvive”. I tre lupi rimasti, Sansa, Arya e Bran sono più uniti che mai e (finalmente) Ditocorto resta vittima dei suoi stessi inganni.

Nel frattempo, Sam Tarly è arrivato a Grande Inverno e, nel corso di un incontro con Bran, mette insieme gli ultimi pezzi del puzzle, svelandoci le vere origini ed il nome di Jon.

Infine, a cavallo del redivivo Viserion, il Re della Notte abbatte la Barriera all’altezza del Forte Orientale: l’orda di Estranei è penetrata nel Nord.

Nerdandometro: [usr 4.5]

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