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Uncharted: L’Eredità Perduta – A caccia della Zanna di Ganesh

Recensione

Uncharted: L’Eredità Perduta” è il nuovo titolo per PlayStation 4 dedicato alla saga Uncharted a cura di Naughty Dog, un’avventura dinamica in terza persona con protagonista una ladra di tesori. Nonostante la longevità simile a quella degli altri giochi e la presenza di una modalità online multigiocatore è considerato un DLC Stand-Alone del quarto capitolo della saga.

Ho apprezzato “Uncharted 4: La fine di un Ladro” davvero tanto, e ciò ha alzato parecchio le mie aspettative per “L’Eredità Perduta“. Ero davvero curiosa di sapere se avrebbe saputo reggerne il confronto, dopo un capolavoro del genere inevitabilmente i giocatori si aspettano grandi cose. Inoltre cambiare il protagonista di una saga tanto amata è un azzardo ma in questo caso anche una necessità; dopo 5 titoli (contando anche quello per PS Vita) Nathan Drake aveva davvero fatto il suo tempo e farlo tornare sarebbe stata una gigantesca forzatura.

Trama

Il succo è sempre lo stesso degli altri capitoli di Uncharted: un ladro di tesori a caccia di un prezioso manufatto storico, un viaggio in località dimenticate dal mondo e l’antagonista di turno che ci scatena contro il suo esercito di mercenari.

In questo titolo il viaggio viene affrontato in India, alla ricerca della Zanna d’oro di Ganesh. Difatti la nostra Chloe nasce da padre indiano e madre australiana, in particolare il padre è stato un archeologo ossessionato dalla Zanna, manufatto che però non ha mai trovato.

La ricerca della Zanna sarà ostacolata dal villain Asav che si presume abbia dei trascorsi con Nadine considerando le frecciatine che si lanciano quando si incontrano. Egli è a capo di un gruppo di ribelli che lotta contro il governo indiano e punta alla Zanna per trarne profitto economico.

Le due nuove protagoniste

Per chi si trova alle prese con la saga grazie a questo nuovo titolo per la prima volta, è bene che sappia che le due protagoniste del gioco sono apparse entrambe come personaggi secondari nei capitoli precedenti.

Chloe Frazer compare per la prima volta in “Uncharted 2: Il covo dei ladri” come spalla (e spasimante) del protagonista Nathan Drake, la vediamo inoltre in “Unacharted 3: L’inganno di Drake” anche se con un ruolo molto meno significativo.

Nadine Ross invece la incontriamo in “Uncharted 4: La fine di un Ladro” nel ruolo di antagonista secondaria a capo della Shoreline, una compagnia militare privata fondata da suo padre.

Ho trovato Chloe un po’ meno sfacciata di quando è comparsa nel secondo capitolo, ma sempre affascinante e inarrestabile. Inoltre adoro la sua voce doppiata in italiano. Non è affatto auto-ironica e impacciata come il caro Nathan, e ammetto che questo mi è mancato, viene eliminato anche il classico taccuino e le simpatiche vignette che il nostro amato esploratore ci disegnava sopra. Del resto i disegni erano un elemento che difficilmente si poteva mantenere, erano un tratto distintivo di Nathan e in questo nuovo titolo abbiamo a che fare con una protagonista completamente diversa. Comunque non ci hanno lasciato a mani vuote, il taccuino è stato sostituito da un cellulare con cui potremo scattare foto e una mappa che Chloe aggiorna man mano che procede nel suo viaggio.

Nel complesso ho apprezzato molto la caratterizzazione del personaggio di Chloe, al contrario di Nadine che in questo titolo sembra un po’ scialba, appariva molto più determinata e combattiva nel ruolo della cattiva in “La fine di un Ladro“.

Vi è anche un terzo personaggio che affianca le nostre due protagoniste e che abbiamo avuto occasione di conoscere in “Uncharted 4“: Samuel Drake, il fratello maggiore del caro vecchio Nathan.

Gameplay

Quanto alle meccaniche di gioco e al gameplay, entrambi sono rimasti identici a quelli del titolo precedente. Il che a parer mio è una cosa positiva considerando che funzionavano molto bene.

Troviamo sempre le mosse di lotta combinate nei combattimenti, lo stesso pick-up munito di verricello, il rampino, cose che esplodono e crollano o su cui arrampicarsi, alcuni quick-time events e via dicendo. Del resto si tratta di un DLC Stand-Alone e non mi aspettavo di certo che stravolgessero il gioco.

Piccola pecca è l’I.A., i nemici a volte non ti sparano anche se ti vedono e per cercarti si impegnano ben poco. Ma conto che sistemeranno la cosa con un aggiornamento futuro.

Il sistema di combattimento è stato adattato alla protagonista che usa mosse differenti da quelle di Nathan, per il resto è rimasto invariato.

In conclusione

Dal canto mio posso affermarlo con certezza: Uncharted è in grado di reggersi benissimo anche senza la presenza di Nathan Drake, che ha dato vita alla serie e l’ha portata avanti per quasi un decennio.

Naughty Dog ha dato piena dimostrazione di riuscire sempre e comunque a dare vita a dei capolavori sfruttando al meglio i lati positivi delle sue opere e nonostante ciò continuando ad evolversi quel tanto che serve a non cadere nella monotonia.

I personaggi del gioco, così come quelli dei titoli precedenti, sono sempre carismatici e ben caratterizzati (chi più e chi meno), e le interazioni tra di loro intrattengono molto anche durante i momenti più spenti del gioco.

I paesaggi sono mozzafiato come sempre, le animazioni incredibilmente fluide e piacevoli, l’unica pecca che ho trovato è la scarsa longevità (come nel capitolo precedente del resto), compensata però dal prezzo ridotto a 40 €.

Promosso con il massimo dei voti!

Nerdando in breve

Uncharted: L’Eredità Perduta” è il nuovo titolo della saga di Uncharted che ha come protagonista l’accattivante Chloe Frazer, fino ai titoli precedenti non più di un personaggio secondario, affiancata da Nadine Ross, che ha giocato il ruolo dell’antagonista nel quarto capitolo.

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