Recensione
Qual è la vostra idea di thriller/horror estivo?
La prima cosa che mi viene in mente è l’ondata di filmacci di serie B che invade le sale con l’arrivo del solleone, un’incredibile valanga di cliché includenti possessioni, demoni, ragazzi che muoiono male in modi stupidi, ragazze discinte, sangue e recitazione dozzinale.
La seconda sono quei film che in qualche modo evocano le atmosfere estive, di qualsiasi genere essi siano, vuoi per le ambientazioni vacanziere, vuoi per una certa leggerezza di tematiche.
L’altro giorno sono andato in edicola e, tra le altre cose, l’occhio mi è andato su Lavennder, speciale della collana Le Storie della Bonelli. Lo Speciale annuale estivo, quello tutto a colori.
Testo e disegni di Giacomo Bevilacqua, interessante, mi dico. Sfoglio qualche pagina, bei disegni, colori lussureggianti…e quella sensazione che si tratti proprio di uno di quei thriller/horror estivi di cui vi parlavo poco fa.
Ecco, a me la roba di quel genere non piaceva quando avevo 13 anni, figuratevi ora, ma il connubio Bevilacqua + Le Storie (che è una collana che riserva molte piccole perle) mi ha convinto a spendere questi 6 euro abbondanti e ad immergermi, in un pomeriggio torrido, nella lettura di un racconto che mi ha sinceramente lasciato sorpreso.
Trama e personaggi
L’incipit è davvero molto classico: una giovane coppia di fidanzati decide di passare le vacanze lontano dallo stress ed opta per un’isola deserta, affittata tramite agenzia di viaggio. Ti portano con la barca, ti danno provviste e materiali da campeggio, una mappa dell’isola e un telefono satellitare in caso di bisogno. E poi, per 10 giorni, sole, mare, relax e vita selvaggia.
La classica situazione da “però i guai ve li cercate con il lanternino” ma anche da “wow, non sarebbe mica male”. Un po’ meglio di quei cretini che entrano nelle case infestate, insomma.
Gli stessi protagonisti sembrano usciti dritti dritti da quei teen movie di cui vi dicevo: lei, bibliotecaria con fisico da top model, lui bello, biondo e piuttosto impulsivo.
Finora, vi giuro, non mi sarei dato motivi per leggerlo perché sembrerebbe la sagra del cliché.
E invece la lettura di Lavennder ti risucchia, ti tira dentro grazie ad un mix riuscitissimo di ritmo narrativo molto cinematografico e di senso di tensione che scatta immediatamente per quello che non vedi.
Una serie di piccoli eventi iniziano ad instillare il senso del dubbio dei due innamorati dopo il primo giorno passato sull’isola, che cominciano a chiedersi se sono soli realmente oppure se ci sia anche qualcun altro. Solo suggestione indotta dal sapere di esser soli…o qualcosa di più?
Ci si accorge quasi subito che non può trattarsi del classico horror da due soldi, che l’elemento di originalità c’è, forte, anche se ancora non lo vedi.
Evitando spoiler, vi dico che alla fine rimarrete sorpresi eccome e che una marea di indizi sono sparsi lungo tutto l’albo ma che ricollegherete tutto proprio al termine della vicenda, che riserva un fantastico colpo di scena finale.
Un’ottima prova autoriale per Giacomo Bevilacqua che è sicuramente un autore cui non piace adagiarsi nel confort di un genere che conosce, ma che ama sperimentare: tutto un altro genere rispetto a “Il suono del mondo a memoria“, suo precedente lavoro, ma i risultati dell’esperimento sono senza dubbio più che positivi.
Disegni
I disegni, non lo nego, sono la componente che mi ha colpito immediatamente aprendo l’albo: a partire dai personaggi fino al luogo paradisiaco in cui è ambientata l’azione, si può dire senza dubbio che Lavennder sfoggi un aspetto grafico magnifico.
Parte del merito è dovuta indubbiamente alla colorazione digitale, che dà all’albo un tocco da “foto postata su Instagram” con i filtri che esasperano la saturazione, tipica proprio del periodo estivo: in queste settimane il social network è letteralmente invaso da foto provenienti da paradisi marini e tropicali che non si discostano troppo dalle bianche spiagge e dai mari incontaminati della nostra storia.
Ottima scelta, in grado di calarci ancor di più nell’ambientazione e di farci sentire addosso il sale, il sole ed il sangue.
Ehm, ho detto sangue?
Conclusione
Lavennder è stato certamente una sorpresa per me, che mi aspettavo nulla più che un horror movie di serie B a fumetti disegnato e colorato in modo eccellente: stolto io a dubitarne, ma questo dubbio me lo ha fatto apprezzare ancora di più.
Ottima lettura per gli ultimi scampi d’estate, anche se siete tornati dietro le scrivanie o sulle sudate carte.
Lavennder è disponibile dal 12 luglio e dal 19 in tutte le fumetterie: penso che ormai lo troverete soltanto lì, al costo di 6,3 euro.
Nerdando in breve
Lo speciale 2017 di Le Storie Bonelli è una piacevole sorpresa: un thriller/horror bellissimo graficamente ed avvincente da leggere, con il colpo di scena finale che non ti aspetti.
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