Ti piacciono le serie TV ma non hai tempo di spulciare l’immenso catalogo di Netflix per andare a caccia di quella giusta?
Non preoccuparti: ci pensiamo noi. Eccoti cinque serie TV che (forse) non hai visto ma che dovresti (assolutamente) guardare.
Ovviamente in salsa nerd.
Travelers
Viaggiatori del tempo che arrivano da un futuro distopico in cui miseria, guerra e carestia sono all’ordine del giorno. La particolarità della serie è che i viaggiatori non giungono fisicamente, ma è la loro coscienza ad essere portata nel XXI secolo all’interno di uomini e donne che stanno per morire.
Circa trenta secondi prima della loro morte, il viaggiatore entra nel corpo ospite e ne impedisce il decesso; da quel momento manterrà la propria personalità e ricordi, mentre quelli dell’ospite sono spazzati via per sempre.
Guidate da un fantomatico “Direttore” che assegna loro missioni e compiti da svolgere, le squadre di viaggiatori sono composte da cinque membri con ruoli fissi: un caposquadra, un medico, uno storico (che tiene a memoria tutti gli eventi occorsi), un tecnico e un militare. I viaggiatori non hanno il diritto di porsi domande, devono eseguire gli ordini anche se non ne capiscono le motivazioni, il tutto perché parte di un grande piano amministrato dal Direttore che su di loro ha anche potere di vita e morte.
Molti dettagli non vengono svelati, nel corso della prima stagione, ma possiamo dedurre che i viaggiatori possono tornare a casa, che alcuni di loro sono in circolo da centinaia di anni e che la cosa più difficile non è sporcarsi le mani, ma far convivere le loro coscienze con le vite di cui han preso il posto.
Travelers segue le vicende dell’agente dell’FBI Grant MacLaren, interpretato da un ottimo Eric McCormack (già star di Perception e Will & Grace) e della sua squadra di viaggiatori. Ovviamente non tutto va come previsto e la squadra dovrà fronteggiare imprevisti capaci di minare le loro sicurezze, dal corpo malato dell’ospite alla gestione di un bambino piccolo, dai problemi scolastici di uno degli ospiti alle conseguenze nel futuro delle loro azioni.
Attualmente è disponibile la prima stagione, composta da 12 episodi, ma a breve dovrebbe arrivare anche la seconda.
L’esercito delle 12 scimmie
Ispirato direttamente al capolavoro cinematografico di Terry Gilliam con Bruce Willis e Brad Pitt, l’Esercito delle 12 scimmie è una serie cupa e disturbante. Il mondo come lo conosciamo è stato spazzato via da un’epidemia micidiale, messa in circolo da un gruppo di terroristi noto come Le 12 scimmie.
Grazie alla possibilità di viaggiare nel tempo, un gruppo di scienziati manda indietro James Cole, interpretato da un ispirato Aaron Stanford (già Pyro nella saga X-Men), a tentare di cambiare il futuro, cancellando l’epidemia prima che possa causare i sette miliardi di decessi in tutto il globo.
La serie, giunta ormai alla quarta stagione, merita soprattutto per la capacità di giocare con i paradossi temporali, come si faceva un tempo con la fantascienza; pratica un po’ abbandonata da quando un’idea maggiormente “quantistica” del viaggio nel tempo è stata adottata da Hollywood. Per il momento su Netflix potete gustarvi la prima stagione.
3%
Abbiamo già parlato tempo fa di questa serie TV brasiliana, che ha il merito di mettere in campo un processo lungo ed estenuante (ma scientificamente e psicologicamente ben codificato) per dividere in due la popolazione: i meritevoli (composti appunto da uno statistico 3%) e tutti gli altri, ovvero coloro che non possono ambire ad una società migliore ma sono condannati a vivere nella miseria e nella disperazione.
Attori poco noti e scenografie spartane danno allo spettatore la possibilità di concentrarsi sia sull’ottima recitazione che sul concept della serie, con i protagonisti dilaniati da profonde lotte interne con i loro stessi principi.
Killjoys
Andiamo tra le stelle in una galassia lontana, con questa bella serie fantascientifica in cui seguiamo le imprese dei killjoy, ovvero di cacciatori di taglie con pochi scrupoli, ancor meno morale, ma con un ferreo codice da rispettare.
Il grande merito della serie è quello di aver, in poco tempo, creato un universo sfaccettato e credibile, con complessi meccanismi sociali, disequilibri politici, psicodinamiche affascinanti e personaggi ottimamente caratterizzati, sia nei protagonisti che nei comprimari.
Completano il tutto un sapiente uso degli effetti speciali e della computer grafica che, pur essendo in una serie TV, si fanno davvero apprezzare.
Protagonisti sono la bellissima e bravissima Hannah John-Kamen (apparsa in Black Mirror e Il Trono di Spade) in versione bad-ass e Aaron Ashmore (Smallville e Warehouse 13, da non confondere con il gemello Shawn, l’Iceman di X-Men). Completa il trio di protagonisti Luke Macfarlane (l’agente Donovan di Supergirl), una festa per gli occhi di tutte le signorine interessate.
Killjoys ha già in lavorazione la terza stagione, mentre da noi per ora è visibile solo la prima.
Continuum
Ancora viaggi nel tempo, ma questa volta in salsa femminile.
Siamo nel 2077 quando un gruppo di attivisti anarchici chiamati Liber8 vengono arrestati e condannati alla pena capitale. Sfuggiti alla morte, riescono a tornare indietro nel tempo, fino al 2012, anno in cui iniziano a muoversi i primi passi verso il futuro che loro stessi tentano di modificare. Sulle loro tracce, però, c’è l’agente Kiera Cameron che si unirà alla polizia di Vancouver per impedire ai terroristi di cambiare il futuro.
Un futuro che tuttavia è tutto fuorché roseo: governi e democrazia sono spariti, a governare sono lobby e corporazioni che mantengono il controllo della popolazione limitando le libertà individuali e decidendo di fatto come riformare la società.
Gli episodi seguono una struttura sia lineare che orizzontale: con i singoli casi risolti durante l’episodio ma con un avanzamento orizzontale attraverso la stagione ad arricchire la trama complessiva. Il tutto alternato a flashforward in cui vediamo immagini del futuro distopico a cui sembra essere condannata la Terra.
Protagonista di questa serie è Rachel Nichols, già vista in Conan il barbaro, Star Trek e Criminal Minds, per una serie canadese che se non raggiunge le vette delle produzioni americane, ha comunque molto da dire, soprattutto sulla costruzione dei personaggi, e che merita di essere vista.
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