Ci sono giochi che piacciono, che entusiasmano, che attirano l’attenzione grazie alla loro grafica o alle dinamiche. Giochi adatti a te e alla tua famiglia, giochi per i tuoi viaggi, per le tue serate.
Poi però, ci sono giochi che semplicemente ti rapiscono; e Celestia, per me, è stato uno di questi.
Recensione
Sono stato a lungo indeciso se inserire o meno questo board game nella sezione 4 Kidz. Sicuramente è un party game, abbordabile sia da giocatori hard core (magari come filler) che da famiglie. Le dinamiche sono tali che lo rendono accessibile anche ai bambini, tuttavia ha una gestione del rischio e del calcolo delle probabilità che non possono essere colte a pieno dai giocatori più giovani.
Alla fine ho deciso di inserirlo in questa rubrica per ragioni di sentimento: mi è bastato guardare gli occhi di mia figlia illuminarsi mentre spostava l’aeronave ad elica per capire che questo era il gioco giusto per lei.
Ma andiamo con ordine.
In Celestia saliamo a bordo di una nave volante pronti ad intraprendere un viaggio tra fantastiche città fluttuanti nel cielo. La gita, però, non è priva di pericoli. A metterci i bastoni tra le ruote possono essere il tempo atmosferico, stormi di uccelli, nubi impenetrabili e persino i pirati. Ad assicurarci un viaggio sicuro sarà il capitano (uno dei giocatori, a turno) che userà le proprie abilità (le carte in mano) per aggirare i pericoli (definiti da un lancio di dado). Prima di affrontare ogni traversata di città in città, il capitano indicherà cosa vede all’orizzonte col suo cannocchiale e i passeggeri potranno decidere se fidarsi di lui o abbandonare la nave, scendendo nella città di partenza e raccogliendo il “tesoro” assicurato da quella città.
Più si andrà avanti nel viaggio e maggiore sarà la probabilità di incontrare pericoli insormontabili, e quindi di precipitare con la nave senza poter raccogliere alcun premio. Tuttavia le città più lontane saranno quelle a garantire i tesori più ricchi.
Quando la nave precipita, il viaggio ricomincia dalla prima città e un nuovo capitano si mette al timone.
Vince chi per primo raccoglie tesori per un valore di 50 punti.
Gameplay
Una volta scelto il primo capitano, questi tira i dadi e annuncia quali pericoli ha scrutato. Gli altri giocatori devono quindi scegliere se restare a bordo o meno. Col proseguire del viaggio, ovviamente, le carte a disposizione del capitano si riducono, anche in base alla fortuna con il lancio dei dadi.
Quello che sembra un normale flusso di gioco, però, viene complicato dalla possibilità di interagire da parte dei passeggeri che possono, usando carte speciali in possesso, aiutare o mettere i bastoni tra le ruote. Ad esempio è possibile costringere il capitano a ritirare i dadi “bianchi”, quelli che, per intenderci, hanno dato un risultato senza pericolo alcuno. Lo scopo, ovviamente, è quello di boicottare il viaggio di chi è rimasto a bordo, in modo da guadagnare un vantaggio sul numero di tesori collezionati.
Infine c’è da considerare il nucleo stesso delle dinamiche di gioco. Resto a bordo o scendo? Prendo subito un tesoro di poco valore o mi fido delle capacità del capitano di far fronte ai pericoli? Quante carte ha in possesso? Quante ne ha già giocate di quel tipo?
Queste considerazioni sono il vero cuore del gioco ed è questo aspetto a rendere così avvincente Celestia. Il tutto è accompagnato dalla possibilità di giocare carte speciali per assicurarsi un atterraggio morbido anche in caso di precipitazione della nave, o carte che aggirano in toto i pericoli e fanno giungere sicuri alla città successiva, salvando però anche gli avversari. Il loro bottino è tale da mettere a rischio la mia vittoria? Forse è meglio lasciarsi cadere e portarsi dietro tutti?
Alla luce di tutte queste considerazioni, ecco come un gioco apparentemente lineare assume complessità e diventa davvero intrigante.
Materiali
Al di là delle illustrazioni in stile steampunk assolutamente fantastiche, a colpire è il modellino di aeronave ad elica. Si costruisce in un attimo, grazie alle parti in cartone, e risulta molto stabile anche passando di mano in mano.
Nella scatola, poi troviamo i token personaggio, con il proprio segnaposto in legno da inserire sulla nave, e i segnalini delle città, anche queste in cartone.
A completare il set di gioco sono le carte, due mazzi di dimensioni diverse: uno per i tesori, con il dorso che richiama la città di appartenenza, e uno per i pericoli, da cui attingeranno i giocatori per gestire le sorti del viaggio.
Conclude il tutto un set di quattro dadi a sei facce personalizzati, con le illustrazioni dei pericoli.
Tutti i materiali sono davvero di ottima fattura, resistenti e illustrati con grandissima cura.
Considerazioni finali
Come avrete potuto notare dal paragrafo dedicato al gameplay, Celestia è solo apparentemente un gioco banale. Sebbene sia facilmente giocabile anche dai bambini a partire dagli otto anni, è innegabile che le dinamiche di risk management non siano alla loro portata. È facile assistere a scelte eccessivamente prudenti, con giocatori che abbandonano la nave fin dal primo viaggio con il capitano ancora pieno di carte giocabili; questo perché, ovviamente, i bambini più piccoli non hanno ancora sviluppato un livello di astrazione delle probabilità tale da calcolare quando il rischio è trascurabile, medio o critico. Questo comporta, ovviamente, il pericolo di avere al tavolo qualcuno che gioca “a caso”: scendendo subito, oppure rimanendo sempre a bordo e finendo immancabilmente col precipitare ad ogni turno.
Al netto di queste considerazioni, ho fatto diverse partite di prova con mia figlia, che ha, appunto, otto anni. Le prime partite si sono rivelate piuttosto frustranti per le ragioni che ho elencato. Tuttavia a partire dalla terza qualcosa ha iniziato ad accendersi: ha iniziato a contare le carte in mano al capitano e a considerare quelle da lei possedute, prima di effettuare una scelta. Non dico che dopo un paio d’ore sia diventata una broker, tuttavia ho riscontrato in questo gioco le potenzialità per far sviluppare il pensiero critico.
Celestia non è un board game che si gioca da solo, tutt’altro; e i ragionamenti necessari a prendere una decisione consapevole possono essere davvero istruttivi.
Il mio consiglio, nel caso stiate pensando di acquistarlo per giocare in famiglia, è sicuramente di prenderlo in considerazione perché si tratta di un ottimo prodotto, ma di considerare l’età dei vostri figli: probabilmente possono iniziare ad apprezzarlo davvero dopo i dieci anni; tuttavia è anche vero che esistono bambini di prima elementare capaci di darmi dei punti, per cui non è una regola da prendere per buona in senso assoluto.
Ringrazio Ghenos Games per il materiale.
Nerdando in breve
Celestia è un board game per famiglie dalle dinamiche facili da apprendere ma che richiedono complessità di ragionamento per essere gestite in toto.
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