È possibile prendere qualcosa come la fantascienza di Isaac Asimov e farlo diventare qualcosa di completamente nuovo?
Il cinema pesca spesso dai vecchi autori del genere del romanzo scientifico e le grandi storie che hanno come protagonisti i robot positronici e le tre leggi della robotica non potevano fare eccezione.
In questo film, che, ripeto, ha a che fare poco o nulla con i racconti dello scrittore sovietico, vediamo il detective Spooner, poliziotto del 2035 alle prese con un caso fuori dal comune.
In una realtà in cui i robot sono ormai una presenza quotidiana, con gli esseri umani che si vedono tutelati dall’inviolabilità delle tre leggi su cui è basata l’esistenza stessa degli automi, un caso di omicidio potrebbe rimettere tutto in discussione.
Il poliziotto interpretato da Will Smith si troverà a fare i conti con la propria diffidenza verso un sistema divenuto ormai usuale e la realtà dei fatti, in un thriller al cardiopalma.
Non andandosi ad impantanare in un pallido tentativo di imitazione del libro, la creazione totalmente nuova riesce a creare un’opera originale che però non va a snaturare nulla, anzi… l’impeccabile e perfettamente calibrata struttura dei romanzi di Asimov diviene la garanzia stessa della buona resa della trasposizione cinematografica.
Non si possono che notare similitudini con un’altra grande pellicola del genere, quel Blade Runner che nel 1982 ridefinì completamente il concetto di fantascienza.
Certo, i film non saranno paragonabili, ma le atmosfere (molto molto simili), i personaggi ed alcune situazioni sembrano ben più che semplici richiami.
Un film assolutamente da vedere, che unisce la rapidità del film d’azione alla suspance del thriller. Assolutamente da non perdere!