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Blackwood Crossing – Significato nascosto

Blackwood Crossing

Dolce e drammatico come la vita, Blackwood Crossing ha saputo ritagliarsi una bella fetta della mia attenzione. Vuoi perché non c’è niente di meglio di una produzione Indie per esplorare i temi più scottanti della vita, vuoi perché arricchito da un comparto artistico semplicemente eccezionale.
Ne abbiamo parlato a lungo nell’articolo a lui dedicato, e se non lo avete giocato smettete immediatamente di leggere. Stiamo per affrontare il tema nascosto di questa piccola gemma videoludica di PaperSeven.

Se lo avete giocato tutto, dopo le circa tre ore necessarie per finirlo avrete intuito che il viaggio in treno non è che una metafora: i ricordi di Finn sono spezzati e il bambino chiede aiuto a Scarlet per ricostruire la propria memoria.
Perché? Perché Finn è morto. Rimasto senza Scarlet per via di un appuntamento col fidanzato Cameron, Finn si è probabilmente avvicinato troppo all’acqua, ed è annegato.
Ora è bloccato in un limbo dal quale non riesce ad uscire: ha bisogno di aiuto per “andare oltre”, e continuare la sua esistenza ultraterrena in pace, al fianco dei genitori (morti anch’essi).
Ecco che quindi vediamo alcuni personaggi chiave della vita di Finn far capolino sul treno: i nonni con cui è cresciuto, certo, ma anche l’insegnate di scuola e il bullo della classe, con cui ha avuto più di uno screzio. Poi compaiono i genitori, sebbene Finn non li ricordi perché scomparsi quando era troppo piccolo; ed, infine, una figura misteriosa: un ragazzo con la testa di coniglio. Il mistero che cercheremo di indagare è proprio l’identità del rabbit boy.

La prima cosa che notiamo è che tutti i personaggi indossano maschere grottesche, ma solo genitori e coniglio ne hanno una a forma di animale. Evidentemente è per il fatto che Finn non ne conosce i lineamenti (nelle scene finali abbiamo un drammatico esempio di questo col volto della madre). Quindi il coniglio è qualcuno che non ha mai incontrato.
Di lui sappiamo davvero poco, se non che sembra essere a conoscenza del ruolo di Scarlet nell’intera vicenda. Guardandolo, tuttavia, possiamo notare un paio di particolari: indossa un abito in stile marinaro, di quelli che abitualmente indossati dai bambini di età vittoriana; sulla manica, inoltre, ha ricamata una “W”.
Spostandoci poi sull’isola creata da Finn nel suo sogno, troviamo rapidamente la statua di un uomo: Samuel Walden che, sul fianco, riporta la medesima “W” della divisa del coniglio.
Subito lì vicino, infine, scopriamo l’amara verità: una piccola tomba, intestata ad Isaac Walden, di anni 8.
L’isola, quindi, non è altro che il rifugio della famiglia Walden, marinai, che hanno subito il tragico lutto della perdita del figlio Isaac, morto (come ci dice Finn) all’interno della grotta in cui lo vediamo fuggire.

Il coniglio, quindi, non è altri che l’anima di un bambino defunto che cerca di aiutare Finn a “passare oltre”. Da solo non riesce nel suo scopo, quindi chiede aiuto a Scarlet che entra nel sogno di Finn proprio per facilitargli il passaggio.
È l’occasione per Scarlet di elaborare il lutto della perdita del fratello, ma soprattutto di sopravvivere ai sensi di colpa per averlo lasciato da solo. Vederlo andar via, in pace, al fianco della madre darà sollievo anche a lei.

Sono evidenti, in conclusione, riferimenti a libri e film celebri: da Donnie Darko, che viene anche rievocato con una delle tante locandine “personalizzate” sparse nel gioco, ad ovviamente Alice nel Paese delle Meraviglie, con il Bianconiglio da seguire all’interno della grotta.

E voi? Eravate giunti alla stessa conclusione?

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