Abbiamo recentemente parlato del suo spassoso Manuale di sopravvivenza per gatti, edito da Shockdom; oggi rivolgiamo alcune domande a Kaneda per scoprire cosa si nasconde dietro le angherie di un gatto.
Maurizio: Ciao Kaneda e benvenuto su Nerdando.com. Iniziamo subito col chiederti “Chi è Kaneda e soprattutto perché si chiama così?”.
Kaneda: Kaneda è il mio alter-ego digitale. Deriva, come ci si potrebbe aspettare dal protagonista del manga “AKIRA” che mi aveva colpito molto quando ero (più) giovane. È un nome che ho sempre usato in Rete e, dato che il fumetto è nato in Rete, come webcomic, non ho fatto altro che usare il mio nickname come pseudonimo artistico. Ora è un nome che mi è così tanto attaccato che anche i miei colleghi, i miei amici e anche mia madre mi chiamano direttamente “Kaneda”.
Maurizio: Hai iniziato a disegnare molto tardi, a 33 anni.
Kaneda: Come si dice, “non è mai troppo tardi”. Da appassionato lettore, a un certo punto ho deciso di provare a diventare autore e buttarmi nella mischia, grazie anche al momento storico dell’arrivo dei blog, in Internet, che permettevano di pubblicare i propri disegni e raggiungere facilmente e in pochissimo tempo un vasto pubblico.
Maurizio: Essendo anche io un gattaro non faccio fatica a immaginare da dove nasca l’idea di Due cuori e una gatta, ma vuoi raccontarlo a chi non ha felini in casa?
Kaneda: La scelta di realizzare un fumetto tutto mio ha iniziato a spingermi verso storie fantasy di ampio respiro (era il primo periodo di Berserk in Italia…). Mia Moglie Veronica, però, una sera mi disse: “Invece di PERDERE TEMPO con quelle cose, perché non racconti le cose che fa la nostra gatta in casa?”. Effettivamente la gatta faceva cose buffe e il gatto, nel fumetto, era già presente con personaggi come Garfield, Isidoro, Get Fuzzy, Doraemon, Felix. Insomma: era collaudato! Perché no, quindi? Ci ho provato e… mia moglie, ancora una volta, ha avuto ragione!
Maurizio: Parlaci di questo tuo progetto e di come è saltato fuori dal web per diventare un libro.
Kaneda: Come dicevo, il web (anzi il mio blog) era la vetrina che permetteva di postare fumetti a un pubblico facilmente raggiungibile e, soprattutto pronto a darti un feedback immediato e quotidiano con commenti a ogni striscia che pubblicavo. Il lavoro era apprezzato e il pubblico continuava a crescere, poi la fortuna si è messa in mezzo mettendomi in contatto con Lucio Staiano di Shockdom che cercava “talenti” in Rete.
Caso ha voluto che fosse anche un mio collega di lavoro anche se lavorava in un’altra divisione dell’azienda, due piani più in alto.
Dopo aver visto che avevo un pubblico tutto mio, consolidato e attivo, Lucio mi ha fatto entrare nella scuderia di Shockdom, nella quale sono da oltre dieci anni.
Maurizio: Raccontaci qualcosa di questa favolosa “Gatta”.
Kaneda: La Gatta, la protagonista del fumetto, è ispirata alla nostra gatta Pallina. È una pigra, affettuosa palla di pelo che da diciotto anni allieta le nostre giornate e, soprattutto, le nostre notti. L’ho conosciuta quando sono andato a vivere con mia moglie (era originariamente la sua gatta) e mi ha accolto in casa con fastidio e sopportazione. Dopo circa un anno ha capito che potevo essere molto utile come apriscatole e ha iniziato ad accettarmi e a farmi fusa e coccole. E a stare sempre vicino a me: il 90% delle strisce del fumetto sono state disegnate con lei seduta sul foglio di carta!
Maurizio: Nel manuale descrivi situazioni assolutamente verosimili. Qual è il confine tra realtà e romanzo?
Kaneda: La realtà è molto presente. Io osservo quello che fa la Gatta (quella vera) e lo riporto su carta. Si può dire che Pallina scriva le sceneggiature e io non faccia altro che disegnare. “Due Cuori e una Gatta” è un fumetto-verità e molte delle scene disegnate sono veramente accadute, ecco perché sono verosimili. Certo, ogni tanto esagero ma solo per aumentare il tasso di comicità per portarlo all’estremo… ma non tanto!
Maurizio: Parliamo del tuo stile: ti ispiri a qualcuno? Chi è il tuo maestro?
Kaneda: Hanno spesso definito il mio tratto come “manga” ma non mi ci riconosco. La mia scuola è molto classica. Lupo Alberto di Silver e Sturmtruppen di Bonvi sono stati la mia palestra per quanto riguarda i testi e il tipo di comicità, mai esagerata, mai volgare. Per il disegno nomino ancora Silver e la scuola americana di strip (Beetle Bailey, Blondie, Wizard of Id, B.C.) anche se ho modificato nel tempo il mio stile prendendo pezzi qua e là. Quando una soluzione grafica mi piace (disegno di occhi, mani, espressioni) cerco di farla mia, non importa se da differenti autori.
Maurizio: Che risposta stai ricevendo dal pubblico?
Kaneda: La risposta è molto buona. Il pubblico che da anni mi segue sul blog si è spostato su Facebook, la pagina è cresciuta fino a raggiungere i 13.000 fan che mi seguono fedelissimi ogni giorno.
Inoltre è da poco uscito il “Manuale di sopravvivenza per Gatti” che è il settimo libro pubblicato con le strisce della Gatta.
Maurizio: Personalmente ho adorato la citazione dal Dottor Who. Domanda d’obbligo, perché proprio l’undicesimo?
Kaneda: Le illustrazioni che si trovano in fondo al “Manuale di sopravvivenza per Gatti” sono la versione “fatta bene e senza fretta” dei disegni che eseguo durante le fiere per i lettori che mi vengono a trovare. Spesso sono nerd appassionatissimi di gatti. Perché l’undicesimo dottore? È uno dei più amati dal pubblico delle fiere del fumetto e, grazie al suo fez è molto riconoscibile dai fan anche se viene “felinizzato” nelle mie parodie.
Maurizio: Mentre da Star Trek hai preso Spock.
Kaneda: Spock è Star Trek. Nonostante ci siano molti personaggi iconici, è innegabile che lui sia il più citato (e anche qui, riconoscibile) della saga. Non per caso è apparso anche in “The Big Bang Theory” e in innumerevoli altri film.
Maurizio: Domanda classica: i tuoi lettori sono più uomini o donne?
Kaneda: La maggior parte dei miei lettori sono… lettrici! Si parla dell’80% e, spessissimo, i maschietti che mi leggono sono l’altra metà di una coppia che vive con un gatto e che si riconosce facilmente nelle situazioni descritte nel fumetto. Un’altra particolarità è che per la maggior parte non sono tanto appassionati di fumetto, quanto di gatti, quindi riesco a raggiungere fasce di lettori che comprendono sia giovanissimi che persone mature.
Maurizio: Parlaci dei tuoi progetti per il futuro.
Kaneda: Al momento mi sto dedicando molto a mia figlia, nata tre mesi fa. Disegno poco ma sto comunque scrivendo un nuovo libro della Gatta che, tra non molto, inizierò pubblicare sulla pagina Facebook. Sarà una grande sorpresa e un cambio di direzione del fumetto che, spero, piacerà al pubblico.
Mi sto contemporaneamente dedicando alla scrittura dell’altro mio fumetto, DarK. Ricordate il mio fumetto fantasy che volevo realizzare all’inizio della mia carriera di fumettista? Ecco, l’ho iniziato, finalmente e potrete leggerlo subito qui.
Attenzione, però. Non ci sono teneri gattini, e non è per cuori deboli…
Ringraziando Stefano “Kaneda” Gargano per il tempo che ci ha dedicato, vi ricordo che il Manuale di sopravvivenza per gatti è acquistabile sul sito web di Shockdom.