Recensione
Come abbiamo avuto modo di dire e ripetere molte volte, anche recentemente sulle nostre pagine, se vogliamo andare alla ricerca di novità e sperimentazioni nel campo dei videogiochi, è al mondo Indie che dobbiamo rivolgerci. Molti appassionati sostengono che il futuro dell’intrattenimento videoludico sia il live action; ebbene se questo è vero, allora con The Bunker il futuro o è già arrivato, oppure è molto, molto vicino.
La storia di The Bunker
Sviluppato da Wales Interactive, The Bunker sembra essere un esperimento in piena regola: è stato preso il format del film thriller/horror in cui il protagonista è da solo in un ambiente chiuso con le sue paranoie, ed è stato trasformato in videogioco, dando al giocatore il controllo di quel personaggio. La trama è qualcosa di onestamente già visto: a causa di un fallout nucleare su suolo inglese, un gruppo di militari viene messo in salvo grazie ad un rifugio antiatomico. Qui vediamo nascere John che, scopriremo a breve, resterà l’unico sopravvissuto nel bunker. Completamente isolato dal mondo esterno e senza alcuna possibilità di sopravvivere all’aperto, John cerca di preservare la salute mentale affidandosi ad una routine serrata, fatta di metodici controlli sul funzionamento della sua dimora, del suo stato di salute fisica e dalle più banali funzioni corporali.
La vita monotona ma tranquilla di John inizia a crollare nel momento in cui i sistemi del bunker si guastano. A questo punto il nostro protagonista deve abbandonare la sicurezza delle sue stanze per addentrarsi nei recessi più bui e nascosti del bunker, nel disperato tentativo di allontanarsi dalle radiazioni che provengono da fuori e di rimettere in funzione i sistemi. Com’è facile immaginare il crollo psicologico è dietro l’angolo ed ecco che, accanto ad attacchi di panico sempre più debilitanti, iniziano ad esplodere flashback inquietanti sul passato di John, dai ricordi dell’amata madre Margaret all’odioso sovrintendente Bishop. Grazie alla sua esplorazione, ai documenti, ai nastri abbandonati e naturalmente ai ricordi che tornano a galla, scopriremo cosa sia effettivamente accaduto all’interno del bunker e cosa abbia portato alla morte di tutti i suoi abitanti.
Il gameplay
Non c’è molto altro da dire sulla trama, senza spoilerare, ma occorre mettere una nota sul gameplay: è quasi assente. In pratica siamo di fronte ad un film (poco) interattivo dove l’unico comando a disposizione è quello di selezionare oggetti, attivarli o al massimo trascinarli sullo schermo, come nei classici punta & clicca; il tutto è intervallato, di tanto in tanto, da sequenze QTE non particolarmente complesse. In effetti The Bunker è molto più film che gioco e a meno di non voler andare a scandagliare ogni anfratto alla ricerca dei collezionabili, è un titolo che si completa in un paio d’ore al massimo. Come un film.
Dal punto di vista cinematografico, invece, ci sono solo lodi per un trio di attori britannici eccezionali: a partire dal protagonista Adam Brown (Lo Hobbit) a Grahame Fox (Il trono di spade, Da Vinci’s Demons) fino alla splendida Sarah Greene (Vikings, Penny Dreadful). Fortuna o sfortuna, a seconda dei punti di vista, il titolo è interamente in inglese (parlato e sottotitoli), per cui è decisamente non fruibile da chi non conosce la lingua, mentre per chi è abituato a seguire serial in lingua originale, qui avrà davvero di che entusiasmarsi: siamo di fronte ad un livello qualitativo hollywoodiano che non ha nulla da invidiare a film e serie TV. Stesso discorso vale per le scenografie: girato in un vero bunker, gli ambienti claustrofobici sono resi con grande cura dei dettagli, con classificatori, monitor e computer antidiluviani (da notare la presenza di un Commodore), registratori a nastro e faldoni.
The Bunker è disponibile per PC, PlayStation 4, Xbox One e, da poco, Nintendo Switch.
Nerdando in breve
The Bunker è un titolo sperimentale, che non introduce il livello di interattività sperato, ma che fa ben sperare per il futuro.
Trailer
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