Scritto e disegnato dal leggendario Frank Miller, Ronin racconta la storia di un samurai senza nome del Giappone feudale, che si trova a combattere un terribile demone mutaforma: Agat. Intrappolati insieme dopo uno scontro all’ultimo sangue in una spada magica, si ritroveranno nel XXI secolo, dove in una New York distopica e in preda al caos si risveglieranno per combattere ancora una volta.
Qui, il Ronin avrà a che fare con un mondo collassato su se stesso, nel quale terribili conflitti rischiano di esplodere da un momento all’altro. La società Aquarius,insieme all’intelligenza artificiale Virgo, cerca di evitare queste guerre alzando la qualità della vita con l’uso della tecnologia. Agat però riuscirà a infiltrarsi all’interno di Aquarius con l’intento di destabilizzare la situazione e rintracciare e uccidere il suo antico nemico. Il Ronin dal canto suo avrà a che fare con uno spaccato pessimista e cupo della società del futuro in cui le persone comuni sono messe continuamente in pericolo di vita, e cercherà di aiutarle nel combattere i maltrattamenti a cui sono sottoposte.
Fonte di ispirazione per opere come Samurai Jack e le Tartarughe Ninja, Ronin è uno dei fumetti meno conosciuti di Miller, ma è caratterizzato da uno stile cupo più vicino a Daredevil che a 300 o a Il Ritorno del Cavaliere Oscuro. L’ambientazione post-apocalittica fusa a concetti legati al giappone feudale è senza dubbio intrigante e si mescola, come spesso succede nelle storie di questo autore, a tematiche sociali che riflettono la situazione attuale. Il Ronin, secondo Frank Miller, è l’uomo moderno che non ha ormai niente in cui credere, come un samurai senza padrone, senza guida.