Ultimo capitolo della trilogia Bioshock, allo stesso tempo seguito e prequel dei titoli ambientati a Rapture, BioShock Infinite è un gioiello visivo di immagini steampunk, arricchito sia da un gameplay eccezionale e soprattutto da una storia appassionante (capace di regalare qualche mal di testa per essere compresa appieno).
Ambientato nella città volante di Columbia, nel 1912, ci mette alla guida del detective Booker DeWitt, che per risolvere i propri problemi è costretto ad accettare un incarico particolare. Qui, tra le nuvole, dovrà cercare di liberare la giovane Elizabeth, imprigionata fin dalla nascita dal “Profeta” di Columbia: Zachary Hale Comstock. Durante le sue indagini, DeWitt scoprirà ben presto che la città volante non è quel paradiso che si vuol far credere i suoi abitanti: le fondamenta si basano sul passato oscuro e doloroso del Profeta e le molte rivolte vengono soppresse brutalmente nel sangue, prima di essere insabbiate.
A BioShock Infinite manca un personaggio iconico quale fu il Big Daddy dei primi capitoli, tuttavia il ruolo di Elisabeth compensa in ottima parte e funge da perfetta compagna per quella che sarà una trama ricca di grossi colpi di scena.
Da giocare, assolutamente, con i suoi DLC Funerale in mare (parte 1 e 2) per chiudere alla perfezione il cerchio e sciogliere gli ultimi dubbi sulla nascita di Rapture e delle sorelline.