#NerdandoConsiglia

#NerdandoConsiglia: Puerto Rico

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Abbiamo già avuto modo di parlarvi di Puerto Rico, uno dei boardgame più belli di sempre. Oggi torniamo a consigliarlo perché è un gioco capace di mettere tutti d’accordo.

Classico german ricco di regole e strategia, richiede un’attenta pianificazione da parte dal giocatore per poter portare avanti i propri piani con successo. Scopo del gioco è quello di rendere florida la propria produzione di materie prime (caffè, zucchero, tabacco, indaco e grano) e rivenderle al mercato o spedirle in Europa al fine di acquisire abbastanza denaro per costruire le infrastrutture cittadine, e da qui ottenere i punti vittoria che, alla fine, decreteranno il vincitore.
I fattori in gioco sono davvero moltissimi, dai meccanismi di produzione a quelli di vendita e spedizione, fino alla gestione dei lavoratori e alla costruzione degli edifici: è molto difficile assistere a due partite di Puerto Rico uguali tra loro, poiché anche piccole variazioni nelle dinamiche dei giocatori scateneranno a cascata nuove rielaborazioni delle strategie, con aggiustamenti in corsa e cambi di rotta. Le sessioni di gioco hanno la caratteristica di poter virare fino all’ultimo e il nome del vincitore non è mai scritto finché la partita non finisce davvero, basta davvero poco per ribaltare un risultato che sembra ormai deciso e mettere in seria difficoltà chi ha dominato lo scenario fino a quel momento.

Lungo il giusto e senza meccanismi cervellotici, Puerto Rico richiede diverse partite per essere padroneggiato al meglio, ma una volta fatto è capace di dar vita a lunghe serate di divertimento che appassionano anche gli amanti dei giochi American, ove la componente aleatoria è molto più predominante. In Puerto Rico l’elemento di casualità è ridotto ai minimi termini, unitamente all’estrazione delle risorse a disposizione per i campi, ma l’impatto sull’economia complessiva di gioco è davvero minima. Tutto il resto sta all’abilità dei giocatori.

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