Uscito da pochissimo sugli store Microsoft e lanciato immediatamente tra i Games With Gold di gennaio, Zheros è un picchiaduro a scorrimento prodotto da Rimlight Studios, Indie italiana.
Abbiamo raggiunto Fabio Ilacqua, Art Director & Co-founder e gli abbiamo rivolto alcune domande per scoprire qualcosa di più su questo progetto italiano.
Maurizio: Ciao Fabio e benvenuto su Nerdando.com. Iniziamo a parlare di Zheros. Da dove nasce l’idea per questo picchiaduro a scorrimento orizzontale?
Fabio: L’idea nasce dalla voglia di creare un gioco ispirato a quei titoli che abbiamo giocato da ragazzini e dargli un connotato più moderno.
M: Essendo io un vecchio gamer, il gioco mi ha riportato alla memoria dinamiche come quelle di Double Dragon, ma riviste e potenziate. Vi siete ispirati a titoli come quello?
F: Decisamente sì, e possiamo aggiungere alla lista Street of Rage, Golden Axe, Cadillacs and Dinosaurs, e tanti altri. Li abbiamo giocati praticamente tutti.
M: Come preferite classificare il vostro gioco? È un picchiaduro, ma con la possibilità di potenziare il personaggio, cosa piuttosto interessante.
F: ZHEROS è fondamentalmente un beat’em up a scorrimento. Ci sono elementi tratti da altri generi, ma l’essenza del gioco è il combattimento.
M: In un momento in cui la pixel art è di gran moda, voi invece scegliete (a nostro avviso in modo molto saggio) di puntare invece su una grafica di altissima qualità, rifinita e curata. Come mai?
F: La scelta è stata una naturale conseguenza delle capacità del team. Veniamo tutti da esperienze con titoli 3D per console e PC quindi quello è l’ambito in cui ci sentivamo più a nostro agio sapendo di avere tra l’altro tempi molto ristretti per lo sviluppo.
M: Come mai la scelta di ambientazione fantascientifica? Chi di voi è appassionato di fantascienza?
F: Più o meno tutti nel team. La fantascienza inoltre ci ha dato modo di dare sfogo alla fantasia per quanto riguarda architettura e livelli in genere, senza dover essere vincolati da un eccessivo realismo. E poi il fantasy è abusato ormai.
M: Abbiamo notato che c’è la possibilità di giocare il titolo in cooperativa, ma solo locale. Come mai questa scelta?
F: Questa è stata una dura scelta, ma alla fine abbiamo dovuto fare i conti con limitazioni tecniche e più che altro di tempistiche. Ci sarebbe piaciuto avere il co-op online, ma proprio non avevamo le risorse per realizzarlo per bene.
M: Qual è stata la sfida maggiore nel creare Zheros?
F: Sicuramente affrontare un gioco di queste proporzioni con un team di sole 6 persone. Ognuno di noi ha dovuto lavorare su più fronti e in aree che magari non erano di propria competenza diretta quindi ci siamo un po’ trovati ad imparare sul campo per certi aspetti.
M: Raccontateci come nasce un gioco come Zheros: quali sono i passi che portano dal concept alla pubblicazione?
F: Siamo partiti da un’idea che frullava in testa al nostro game designer da parecchio tempo. Avendo quindi già da subito una visione abbastanza chiara del gameplay siamo passati a decide il look in modo da rendere il gioco visivamente moderno e accattivante. Il passo successivo: la creazione di tutto ciò che compone il mondo di gioco, dei personaggi e la creazione dei vari livelli. Tutto ciò andava in parallelo con la programmazione, visto che tutte le meccaniche di gioco, controlli, AI, menu e quant’altro sono stati creati da zero. E ovviamente giocare, giocare e giocare tanto che alla fine non vuoi più neanche vedere la tua creazione.
M: Mike o Dorian?
F: Mike, è lui la vera star.
M: Una curiosità dedicata ai completisti: come funziona la scelta e l’assegnazione degli obiettivi/trofei?
F: Molti saranno sbloccabili già durante la prima modalità storia, ma alcuni richiedono di esplorare i livelli con un minimo di attenzione perché ognuno, per esempio, nasconde un’area nascosta.
M: Parliamo ora di Rimlight Studios. Siete un gruppo molto variegato, con collaboratori che giungono da diverse parti del mondo. Come nasce lo studio?
F: Lo studio è nato dall’idea di voler fare impresa e videogiochi in Italia. Io sono rientrato qualche hanno fa dopo diversi anni all’estero e, trovate le condizioni e persone giuste per avviare questa avventura, è cominciato il viaggio. Da lì abbiamo cominciato a cercare gli elementi del team che condividessero il nostro stesso desiderio di creare un progetto importante e cosi abbiamo create il cuore del team che conta persone da tutto il mondo. Ad oggi siamo 10 persone tra italiani, inglesi, francesi, canadesi, svedesi, tedeschi e belgi. Un’aria internazionale che da anche una certa freschezza di idee.
M: Abbiamo anche visto che diversi di voi hanno esperienza di giochi AAA come Gears of War e Crysis. Com’è l’avere a che fare con un gioco di diversa portata.
F: Partecipare a certe produzioni ti permette di imparare parecchio. Ci si rende conto di come funzioni veramente la creazione di un videogioco di un certo calibro. Abbiamo fatto tesoro di queste esperienze e stiamo cercando di applicarle nel nostro studio.
M: Qual è la sfida maggiore per una Indie?
F: Trovare le risorse necessarie e farsi conoscere. La visibilità per uno studio piccolo è difficile da ottenere, soprattutto in un paese dove il settore non è molto sviluppato.
M: Quanto è difficile farsi pubblicare sullo store Xbox? E diventare uno dei Games with Gold?
F: Come in ogni cosa ci vogliono un buon prodotto e un pizzico di fortuna. Penso che le occasioni ce le creiamo e quindi è importante
M: C’è spazio per diventare game designer in Italia?
F: Sì, ce n’è. Basta fare un passo alla volta e non pretendere di creare il tripla A al primo tentativo solo perché
M: La Sicilia, e Catania in particolare, sono tra i luoghi più belli al mondo. Avete in mente qualche progetto per valorizzare il nostro territorio?
F: La Rimlight Studios nasce anche con questo intento. Speriamo che pian piano riusciremo a smuovere un po’ le cose e a creare una realtà che possa dire la sua sul territorio e attirare sempre più persone in questo settore dimostrando che si può fare impresa, creare e far crescere i numerosi talenti che abbiamo.
M: C’è qualcosa che volete dire ai nostri lettori?
F: Giocate ZHEROS… E ovviamente seguiteci in questo viaggio e speriamo di farvi divertire.