Diciamoci la verità, i detrattori della Disney si nascondono dietro ogni angolo: quando George Lucas decise di cedere la Lucasfilm, ormai più di tre anni fa, orde di fan si dissero deluse ed insoddisfatte dalla scelta. Io, invece, me la ridevo sotto i baffi. Lo stesso allarmismo catastrofico si era scatenato quando ci fu l’acquisizione della Marvel, ma i risultati finali di quell’operazione commerciale sono sotto gli occhi di tutti. La continuity del loro universo cinematografico (vi consiglio vivamente questa lettura per saperne di più) e televisivo ha dell’incredibile in quanto a complessità e capacità di sfornare un blockbuster dopo l’altro.
Ciò che non è mai stato perdonato alla continuity Marvel è il tono sempre molto leggero delle proprie produzioni, in contrasto con le ambientazioni cupe ed epiche della trilogia del Cavaliere Oscuro di Nolan. Nei film Marvel-Disney la tensione viene sempre spezzata, anche all’apice delle scene portanti, da momenti comici o battute che fanno ripiombare il buon umore in sala: Guardiani della Galassia, a mio avviso uno dei film meglio riusciti, ne è un esempio lampante. Con le produzioni Netflix, Daredevil e la nuova arrivata Jessica Jones (a cui col tempo si aggiungeranno altri Marvel Knights), si cerca di invertire la tendenza introducendo un’ambientazione con toni decisamente molto più noir. La Hell’s Kitchen che ci viene presentata ricorda l’oscura Gotham City, le scene sono per la maggior parte in notturna ed al posto di divinità, supersoldati, armature e giganti verdi abbiamo un avvocato che passa le sue notti a darle e prenderle di santa ragione per poi farsi rattoppare alla meno peggio dalla sua amica infermiera, fornendoci finalmente degli eroi a misura d’uomo. Matt Murdock, il protagonista, pur essendo un rappresentante della legge si rende gradualmente conto di far parte di un sistema corrotto fin nelle sue fondamenta, un sistema in cui non c’è spazio per un eroe stile Avengers. L’unica soluzione è quella di diventare l’antieroe, giovane avvocato di giorno e violento vigilante di notte, momento in cui può punire quei crimini che il sistema in cui crede gli impedisce di castigare, trasformando New York nella “sua” città fino al punto di raggiungere la sottile linea di confine tra eroe e villain. Wilson Fisk, il vero villain, si presenta come una entità innominabile ed invisibile nelle fasi iniziali della serie, per poi diventare progressivamente una presenza sempre più centrale ed ingombrante, fin quasi al punto di monopolizzare l’intera scena e diventare punto focale della trama.
Sia Charlie Cox nei panni di Matt Murdock che Vincent D’Onofrio (esatto, proprio il soldato Palla di Lardo) in quelli di Wilson Fisk si sono calati perfettamente nella complessità di due personaggi ottimamente caratterizzati, in grado di evolvere ed acquisire consapevolezza di episodio in episodio. Anche le figure minori che fanno loro da contorno sono molto azzeccate e su tutte spiccano le bellezze di Rosario Dawson ed Ayelet Zurer, nei panni delle donne dei protagonisti, saranno loro a spingerli verso il proprio destino: la prima porterà Murdock a seguire la strada della giustizia anziché quella della vendetta mentre la seconda darà a Fisk la fiducia e la forza necessarie per divenire il Kingpin. Tutta la serie, in generale, mantiene un livello di qualità sempre molto elevato, confermandosi all’interno degli standard a cui ormai ci hanno abituato le opere Netflix, con una trama in grado di andare sempre in crescendo senza cali troppo vistosi e scene di combattimento realizzate con particolare perizia.
Marvel’s Daredevil è una serie che non potete assolutamente perdere se siete appassionati lettori di fumetti, eppure riesce al contempo a rendersi appetibile anche a chi è a digiuno di supereroi fornendo una storia interessante, personaggi ben caratterizzati ed approfonditi col progredire della narrazione, un cast di qualità ed interpretazioni ispiratissime. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti di un telefilm di successo e non è un caso che Daredevil sia riuscito, dopo molto tempo, a farmi appassionare e rimanere incollato allo schermo attendendo con ansia il momento per poter vedere il prossimo episodio. Non c’è altro da aggiungere, se non augurarvi una buona visione!