Mistfall è un gioco che si basa su un board sempre nuovo, dato da 9 tessere luogo (che sceglieremo da un pool di 22 tessere) che posizioneremo in un dato modo a seconda dell’avventura che sceglieremo di giocare, così come indicato dall’apposito manualetto. Abbiamo poi un piccolo board per ogni personaggio – ve ne sono 7 in totale, ognuno ben caratterizzato e con classe ed abilità ben distinte – e un altrettanto piccolo board che ci farà gestire il tempo rimanente allo scadere della nostra avventura e i rinforzi dei nemici che ogni turno verranno a cercare di ammazzarci con simpatia e cortesia. Completa il tutto la gestione di punti vita, abilità, ricompense, incontri, eventi temporali e nemici che è data da svariati mazzi di carte. Eh sì, Mistfall può ricordare giochi come Pathfinder, il che non è affatto male. Sostanzialmente come funziona il gioco? Ogni turno è composto da 7 fasi, dove avremo sia l’arrivo di nuovi nemici da sconfiggere che la possibilità di esplorare nuovi luoghi per procedere fino all’esplorazione del luogo finale, dove avremo un incontro speciale e la presenza del vero e proprio boss di fine gioco. Si combatte utilizzando il mazzo talenti, che rappresenta anche il numero dei nostri punti vita, che potremo man mano ricaricare grazie a dei talenti avanzati e ad una serie di ricompense che conquisteremo sconfiggendo i vari mostri, che sono davvero numerosissimi (abbiamo ben tre mazzi distinti) e che contribuiscono al non avere quel senso di déjà vuche può capitare in titoli del genere. I luoghi sono l’altro elemento centrale di Mistfall, essendo scelti a caso – salvo alcuni “obbligatori” – vi faranno sempre tentennare nel momento dell’esplorazione: entreremo in un luogo infestato che ci farà perdere alcune delle nostre preziose carte oppure avremo fortuna e ci potremo riposare in un ameno luogo? Infine gli incontri, che sono gli eventi che si avviano nel momento in cui entriamo in un luogo, che mi hanno ricordato un po’ i vecchi jrpg quando, entrando in particolari zone della mappa, si avviavano gli incontri casuali. Ah, certo, e poi c’è il tempo che scorre sempre inesorabile e soprattutto inevitabile, e che ad ogni turno può cambiare la vostra sorte, in positivo o in negativo.
Sembra che sia tutto perfetto ed oliato, in Mistfall, vero? Eppure, e mi dispiace tantissimo, c’è un aspetto negativo a rendere difficoltosa l’esperienza di gioco: il manuale delle regole. La base di tutto, il biglietto da visita di ogni gioco, ciò che prendiamo in mano non appena aperta la scatola è purtroppo scritto in maniera estremamente difficile da comprendere. Capiamoci bene: non è il gioco ad avere bug o a non essere godibile, affatto. Il problema è arrivare a capire le regole, arrivare ad apparecchiare la tavola e ad iniziare a giocare. Un regolamento di più di una decina di pagine, fitto fitto e con tanti simboli che ritroverete poi sulle carte e su ogni elemento di gioco, non è già un gran bel vedere, ma è una cosa superabile – chi ha detto Arkham Horror? -; il problema è che alcune sezioni sono senza né capo né coda e dovrete rileggerle varie volte per capire cosa fare, specie per quanto riguarda la prima partita, il turno zero. Non avrò l’esperienza di molti di voi che leggono e di molti altri colleghi, però questo è stato uno dei pochi titoli che mi ha lasciato davvero spiazzato nel momento in cui ho aperto il manuale. Per non parlare poi di alcune contraddizioni tra il setup “generico” e quello “specifico” delle avventure, oppure di errori di impaginazione che non ti permettono di capire l’anatomia di alcune carte, insomma un gran mal di testa. Che poi il gioco non è affatto brutto, per niente, lo ripeto con forza! Mi è anche venuto un dubbio: ma è solo con il regolamento in italiano che ci sono questi problemi, o no? E, curiosando qua e là su internet, ho potuto constatare invece che i problemi derivano proprio dal gioco originale, e quindi posso immaginare che se il regolamento è scritto male a monte, la responsabilità è di chi l’ha scritto e di certo non di chi l’ha tradotto ed editato. Male ma non malissimo, per fortuna.
Mistfall è un bel gioco, che scorre bene e che diverte; i materiali e la grafica sono eccellenti – e tanti! – ed è uno di quei titoli dove le bustine proteggi-carte sono decisamente un buon acquisto; andando a curiosare sul nostro album su Facebook potrete vedere la mole di ottimo materiale che popola la scatola del gioco. Ciò che vi suggerisco è: don’t panic quando vi ritrovate con il regolamento in mano, con una lettura calma e attenta – e forse anche ripetuta un paio di volte – riuscirete a sbrogliare la matassa e a godervi un titolo davvero interessante e divertente. Mi danno ragione tutte le persone, infatti, che hanno provato con entusiasmo Mistfall durante il Lucca Comics and Games 2015, segno che il titolo merita successo e soprattutto merita tante partite, l’importante è non farsi scoraggiare da un regolamento lungo e complesso che, però, una volta appreso si rivela in realtà abbastanza semplice ed intuitivo. All’avventura!
Menzione d’onore: adoro i cooperativi anche perché Morgana non può battermi!
Ringrazio HC Distribuzione per il materiale.