Una sfida contro la forza di gravità, un esercizio di precisione e pazienza, un gioco a turni in cui anche respirare troppo forte può causare il disastro.
Villa Paletti è questo, ma anche molto di più.
Agli occhi di un bambino, la confezione si presenta bella e coloratissima, invoglia subito ad aprirla e scoprirne il contenuto. Dentro la scatola, poi, due semplici buste di plastica danno immediato accesso ai pezzi del gioco, e l’entusiasmo per quel che si trova all’interno è tale che non si ha nemmeno il tempo di leggere le istruzioni che le piccole mani di mia figlia hanno già iniziato ad impilare colonne e piani. A colpire la sua attenzione sono stati i colori, brillanti, e la forma dei piani che si mostrano con un profilo assolutamente particolare e ben diverso da quello a cui era abituata.
Lo scopo del gioco è semplice e, per questo, perfettamente alla portata dei bambini in età scolare. I giocatori, a turno, collocano le colonne del proprio colore sul piano più alto della villa, il tutto, ovviamente, con l’attenzione necessaria a non far crollare l’intera struttura. Quando non ci sono più colonne “spostabili”, ovvero che posso essere rimosse senza compromettere la stabilità della villa, si passa ad aggiungere un piano, aumentando la difficoltà e la precarietà della costruzione.
Naturalmente, lo scopo ultimo è quello di non far crollare la villa, ma anche quello di collocare quante più colonne nel piano più alto.
Chi avrà collocato più colonne avrà vinto la partita.
Le regole sono poche e ben sequenziate, cosa fondamentale per essere apprese e seguite agilmente dai bambini. Nel caso della nostra partita di prova, per fare un esempio concreto, la difficoltà maggiore è stata l’apprendere la dinamica del turno, ma anche questa è stata acquisita nel giro di un paio di mani su un totale di 10/12.
L’unico aspetto che ha richiesto continua supervisione da parte degli adulti è stata la chiamata sull’aggiunta del piano. Quando un giocatore pensa che spostare un’altra colonna farà crollare la villa, può aggiungere il piano aggiuntivo, ma solo se non viene contraddetto da nessuno degli altri giocatori. In quel caso il giocatore che contraddice deve spostare a sua volta una colonna dell’avversario. Se riesce, la colonna in questione viene rimossa dal gioco, altrimenti sarà lui a perdere una delle proprie colonne.
Questo elemento rende sicuramente più divertente il gioco, ma richiede un pizzico di tempo in più per essere padroneggiato dai giocatori più piccoli.
Da citare, infine, l’uso del gancio per estrarre le colonne più nascoste. Il gancio è stato così apprezzato da mia figlia al punto che si divertiva ad usarlo anche quando non era assolutamente necessario, come nel caso di colonne libere… anzi, il difficile era farselo passare quando non toccava a lei giocare. Per certi versi, la presenza del gancio è la cosa che più ha scatenato il suo entusiasmo.
I punti di forza, quindi, sono semplicità e immediatezza. Al contrario di molti altri giochi pensati per un pubblico giovane, Villa Paletti è fruibile anche dagli adulti che ne ameranno le dinamiche.
Sul fronte dei piccoli la sfida maggiore è catturare la loro attenzione e non frustrarli con meccanismi complessi o poco soddisfacenti.
Mia figlia ha apprezzato molto sia la resa grafica del gioco che la facilità di fruizione: veder apparire, quasi dal nulla, sotto i suoi occhi una costruzione così alta e complessa l’ha a dir poco entusiasmata e il constatare che riusciva a sfilare e ricollocare con successo le sue colonne, le ha dipinto sul volto un’onda di gioia ed entusiasmo davvero soddisfacenti.
Villa Paletti, insomma, ha tutto quel che occorre per essere amato da grandi e piccini: bello e colorato, le partite sono rapide e soprattutto divertenti.
Ringraziamo Giochi Uniti per averci fornito il materiale per questo articolo.