Non mi capita spesso, onestamente, ma questo è uno di quei momenti in cui vorrei, con tutte le mie forze, credere nell’esistenza di un luogo oltre la morte. Un posto in cui le persone, dopo aver vissuto, possano ritrovarsi in pace e serenità con coloro che hanno conosciuto e amato.
Un luogo in cui, con la sguardo sornione, il sorriso beffardo, la battuta pronta e le braccia allargate, aspetta dal lontano 1999 DeForest Kelley. Aspetta il suo antico rivale Leonard Nimoy che oggi, dopo 83 anni, lo raggiunge, lasciando dietro sé un enorme eredità… come a dire: io ho fatto la mia parte, ora perdonatemi, ma devo andare a litigare con un vecchio amico… voi fate il meglio che potete con quanto vi ho lasciato.
Va via così una delle parti più belle e importanti della mia infanzia, quel Leonard Nimoy che ha dato vita ad un personaggio che è molto più che memorabile, che è semplicemente entrato a far parte della cultura mondiale sfondando le pareti del televisore e del cinema, arrivando nel mondo dei libri, dei videogiochi, dei fumetti… della vita quotidiana.
Alzi la mano chi non ha mai fatto il saluto vulcaniano almeno una volta nella vita.
Perché se è vero che Spock nasce dalla mente geniale di Gene Roddenberry e che le battute tra McCoy e Spock sono solo il parto di un pool di sceneggiatori per uno show televisivo… è anche vero che Star Trek non sarebbe stato lo stesso senza Leonard Nimoy ad interpretare l’ufficiale vulcaniano… e se, dopo oltre 50 anni, tutti conoscono Star Trek, vuol dire che non era un semplice telefilm di fantascienza: era un universo meraviglioso in cui un futuro migliore era possibile, raggiungibile, ora.
Si potrebbero spendere milioni di parole di cordoglio, a questo punto. Preferisco invece lasciare che a salutarlo siano le persone che lo hanno conosciuto veramente: in queste ore, infatti, gli account Twitter degli attori di Star Trek (e di molti altri) stanno porgendo il loro omaggio al grandissimo scomparso.
Personalmente non posso che ricordare come Star Trek, e Spock in particolare, abbiano accompagnato la mia infanzia, la mia adolescenza, la mia età adulta… È un altro pezzo di me che scompare, ma che lascia un’eredità enorme: fatta di saggezza, di amore, di profonda lotta interiore, di poesia e soprattutto di speranza.
Sono davvero molte le cose che io, ed i trekker come me, ho imparato guardando le avventure dell’Enterprise: valori come l’uguaglianza, l’amicizia, la tenacia, la bontà d’animo… sono state veicolate con sapiente alchimia da quel sopracciglio alzato, a domandarsi come mai l’essere umano fosse così facilmente preda dei propri sentimenti.
Osservando lui, abbiamo imparato noi.
Long live and prosper, Leonard.