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Watch Dogs 2 – Un vero parco giochi hi-tech

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Recensione

Partiamo col dire una cosa fondamentale, anzi, imprescindibile per giudicare al meglio Watch Dogs 2. Con questo sequel, Ubisoft ha cambiato target e l’ha fatto con brutale violenza. Non siamo più di fronte a un titolo che punta a far risaltare il lato oscuro della tecnologia, a farci riflettere sul sempre più fragile concetto di privacy, ma al contrario prende queste tematiche e le affronta in maniera tendenzialmente infantile, esasperandone gli eccessi al punto di renderle quasi ridicole con l’unico scopo di renderle divertenti. Per certi versi, forzatamente divertenti.

E la parola chiave alla base dell’esperienza offerta da Watch Dogs 2 sembra proprio essere “forzatura”. Per quanto oggettivamente ben concepito sotto il profilo strutturale, l’ultima fatica di Ubisoft Montreal pecca di maturità e sostanza, finendo col proporre un’esperienza che, per quanto divertente, varia, scanzonata ed estrema, può risultare realmente appetibile solo agli occhi di giocatori al di sotto della maggiore età. Alla faccia di una copertina su cui campeggia un bel PEGI 18. Un paradosso? Sì, uno dei tanti.

Avventura a due facce

L’impressione è che Ubisoft, forse scottata dalle tante polemiche che hanno scandito il ciclo vitale del primo capitolo della saga, abbia voluto rompere totalmente con il passato, avvicinando Watch Dogs 2 non solo al popolarissimo GTA 5, ma anche al più recente Just Cause 3. E questo pur reinterpretando il concetto di follia in chiave ovviamente molto più tecnologica e “cool”. Ciò che ne consegue è che Watch Dogs 2 riesce spesso a stupire ma mai davvero a convincere pienamente, regalando un’esperienza caratterizzata da tanti momenti di grande impatto scenico ma da poche, pochissime sequenze in grado di restare impresse nella mente del giocatore. A prescindere dalla sua età anagrafica.

Ma come dicevo i più giovani apprezzeranno senz’altro. Apprezzeranno un cast non certo da oscar ma comunque gradevole nei suoi eccessi caratteriali, e soprattutto la spettacolarità di molte situazioni in cui le dinamiche di hacking possono regalare più di qualche soddisfazione. A dispetto del suo scarso spessore narrativo, Watch Dogs 2 denota infatti un gameplay solido e ricco di sfumature che, capitalizzando sulle numerose abilità disponibili, garantisce una notevole libertà tattica.

Missioni e attività secondarie

Le tante missioni disponibili possono essere infatti affrontate nei modi più diversi, puntando su approcci esclusivamente stealth o ricorrendo alla violenza dura e pura, con tutto ciò che ne consegue. Peccato solo che l’intelligenza artificiale non brilli in maniera particolare – anzi, per certi versi sembra siano stati addirittura fatti dei passi indietro rispetto al primo Watch Dogs – e che il multiplayer stia soffrendo di seri problemi in questi primi giorni di commercializzazione, perché altrimenti questo sequel avrebbe senz’altro riservato maggiori e più memorabili soddisfazioni.

Cosa dire dunque in conclusione? Watch Dogs 2 è senza dubbio un free-roaming di qualità – aspetto che si evince anche dal suo pregevole seppur imperfetto comparto tecnico e soprattutto da un’ambientazione vasta e davvero ben caratterizzata – ma ben lontano da quel grado di assoluta eccellenza che personalmente mi sarei aspettato. Si sarebbe potuto fare di più, sotto tanti punti di vista, ma ciò non toglie che il divertimento sia comunque assicurato, a patto ovviamente di riuscire a soprassedere su alcune discutibili scelte di design.

Nerdando in breve

Watch Dogs 2 è da considerarsi come il più ricco parco giochi hi-tech che si sia mai visto in campo videoludico, ma è impossibile non provare una certa amarezza vedendo quanto il desiderio di Ubisoft di attrarre giovani e giovanissimi abbia limitato le potenzialità del brand.

Gameplay

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