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The Swapper: i cloni al tempo dei puzzle game

The swapper

The swapper


Torniamo ad occuparci di giochi Indie interessanti e lo facciamo, questa volta, parlando di The Swapper, un titolo della Curve Digital che unisce all’ambientazione spaziale claustrofobica, le dinamiche tipiche dei puzzle game in cui, in ogni sezione, occorre risolvere un enigma ambientale per procedere alla sezione successiva.
In questo caso, però, viene introdotta un’interessantissima novità: i cloni.
Il nostro eroe, infatti, può creare delle copie di sé stesso, proiettarsi all’interno di esse, o guidarle facendole saltare, camminare e così via. In questo modo, e con una buona dose di spremuta di meningi, si possono schiacciare contemporaneamente bottoni altrimenti irraggiungibili o aggirare le protezioni che la nave in cui siamo imprigionati ci para davanti di sezione in sezione.
Lo scopo del gioco è quello di collezionare un numero sufficienti di sfere (vedi “gettoni”) con cui sbloccare le sezioni successive. Ogni sezione, naturalmente, richiederà un numero sempre maggiore di sfere rendendo, de facto, obbligatorio la risoluzione di tutti i quadri per poter completare il gioco.

Come avrete intuito, non siamo di fronte a nulla di particolarmente innovativo. Tuttavia, i ragazzi di Curve Digital meritano un enorme plauso per la capacità di creare un’atmosfera opprimente, dura, difficile da vivere e che, anche se priva di pericoli imminenti per la sopravvivenza, genera uno stato d’ansia che porta a giocare seduti sulla punta del divano, a mordersi le labbra alla ricerca della giusta sequenza per aggirare gli enigmi e a tirare un bel sospiro di sollievo quando ci si riesce… ma solo per tornare ad immergersi in un enigma ancor più complesso.

In conclusione, The Swapper, non è sicuramente un gioco per tutti. Richiede attenzione, pazienza e concentrazione. Se vi piacciono le avventure dinamiche, non fa per voi. Tuttavia, se amate la fantascienza, la sfida articolata, giocare d’astuzia con gli sviluppatori, allora merita sicuramente di essere giocato.

Un’ultima nota la voglio dedicare ai collezionabili e agli obiettivi da sbloccare. Non mi era mai capitato prima, ma in questo gioco ci sono solo 10 obiettivi, e ognuno vale 100 GS. Nessuno di essi è legato allo svolgimento della trama, né a particolari azioni. Non hanno descrizione se non il numero romano che li distingue e di fatto consistono unicamente nel trovare un terminale nascosto da qualche parte nella nave.
E se detto così sembra semplice, posso assicurarvi che non ho mai visto un altro gioco con collezionabili così ben nascosti, così ostici e incredibilmente difficili da raggiungere.
Un ulteriore sfida nella sfida che darà pane da mordere ai denti dei completisti più irriducibili (come me).

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