Scream Queens sono dette le protagoniste dei vecchi film horror divenuti ormai cult, regine di urla disperate ed icone di un genere che mescola salti sulla sedia e poca logica nei personaggi, tanto caro ad una fetta enorme di spettatori cinematografici e televisivi. Facile, quindi, che una serie tv ispirata proprio a loro già nel titolo potesse diventare, se sapientemente realizzata, un piccolo gioiellino televisivo.
Scream Queens, così, è diventato il mio amore televisivo estivo. In realtà sapevo già della sua esistenza già dalla messa in onda americana ed intuivo che potesse essere proprio il mio genere di prodotto ma la pigrizia mi ha convinta ad aspettare che fosse trasmessa su Fox Italia per darle una chance: l’attesa è stata, però, ricambiata più che degnamente.
Dietro la serie c’è un certo Ryan Murphy, non proprio un ultimo arrivato dell’intrattenimento televisivo: tra le sue creazioni, infatti, figurano anche due prodotti agli antipodi come Glee e American Horror Story. Propri questi due successi, così differenti tra loro, sono in qualche modo mescolati in Scream Queens e, secondo me, è proprio questo poutpourri così originale a far funzionare benissimo l’ingranaggio.
La storia? Degna del miglior teen horror movie: ci troviamo in un tipico college americano, in particolare nella confraternita femminile KKT, popolata da giovani ricche e viziate che ruotano intorno alla narcisista Chanel. La giovane Grace, appena immatricolata, decide di entrare proprio nella KKT, nel tentativo di ristabilire un contatto con la madre che non ha mai conosciuto, morta quando lei era piccola e in gioventù iscritta proprio presso quella confraternita. Improvvisamente, però, nel campus cominciano a succedersi una serie di omicidi ad opera di un misterioso killer mascherato da diavolo e subito soprannominato Red Devil. L’assassino sembra avere un legame con un oscuro fatto di sangue avvenuto nella casa della KKT vent’anni prima…
Gli elementi, le atmosfere e i personaggi tipici del filone horror inaugurato da Wes Craven con Scream ci sono tutti, eppure Scream Queens non è l’ennesimo prodotto scontato per ragazzini che ci si potrebbe aspettare. Nella serie, infatti, tutti gli elementi tipici del genere vengono portati all’eccesso, dando vita a personaggi sopra le righe e situazioni paradossali. Avete mai notato, ad esempio, quanto i protagonisti degli horror movies si comportino in maniera stupida? Ecco, i protagonisti di Scream Queens non fanno certo eccezioni, ma la loro stupidità è ostentata ed eccessiva, tanto da risultare estremamente divertente. Aggiungete a questo una storia stereotipata ma non banale nella soluzione, vestiti stupendi (sono pur sempre una ragazza), battute caustiche, citazioni raffinate dove meno te le aspetteresti e la morte di un personaggio principale in ogni episodio, come dichiarato da Murphy prima dell’uscita della serie, ed avrete il prodotto finale.
A far funzionare il tutto sono anche i personaggi perfettamente caratterizzati (vogliamo parlare di Chad Radwell, indubbiamente il più spassoso?) ed un cast perfetto. Tra gli altri, un’attrice che Scream Queen lo è stata davvero come Jamie Lee Curtis (impegnata anche nella citazione dell’hitchcockiano Psyco, in cui recitò la madre), una Lea Michele insospettabile, alle prese con un personaggio molto diverso da quello che l’ha resa famosa in Glee, e la promettente Emma Roberts, che lascia intendere di aver ereditato il talento, oltre che il sorriso, della zia Julia.
Se ve lo siete perso, insomma, io vi consiglio di recuperarlo in tempo per gustarvi la seconda stagione, prevista in America a partire dal 20 settembre.
Nerdando in breve
Personaggi idioti che vengono massacrati uno dopo l’altro da un misterioso serial killer nel tipico college americano, tra sangue ed ironia caustica: cosa chiedere di più?
Nerdandometro: [usr 4.1]
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