Pizza, Spaghetti e Mandolino è un gioco di quelli che ti fanno un’offerta che non puoi rifiutare. No, non parlo dei saldi su Amazon, ma del fatto che Pizza, Spaghetti e Mandolino è un gioco basato sulla criminalità organizzata italiana, con riferimenti in particolar modo legati alla mafia. Di sicuro quest’ambientazione tutta italiana, così come il gioco che è 100% italiano in tutti i suoi elementi (autore, editore, distributore!), è particolare e forse potrebbe non piacere a tutti, ma la scelta di Dario Dordoni, autore del gioco, e della CosplaYou, nuova casa editrice che ha pubblicato anche Ciak! (qui la nostra recensione), è coraggiosa e, soprattutto, si appoggia bene ad un sistema di gioco snello e divertente, adatto a partite brevi ma intense. Presentato durante il Romics 2015, mi è stato descritto da Francesco Marcantonini, titolare della CosplaYou (ed autore di Ciak!), che in seguito alla mia curiosità me lo ha fatto gentilmente testare. Andiamo a vedere di che si tratta – immaginate, però, che tutto l’articolo sia da leggere con il classico accento mafioso.
Pizza, Spaghetti e Mandolino è un gioco di carte per 2-4 giocatori che si basa su un concept semplicissimo. Ogni giocatore ha un boss, 4 picciotti, 10 lingotti d’oro e una carta boss. Si vince azzerando i punti vita del boss avversario sparandogli oppure riducendo a zero le sue risorse economiche rubandogli lingotti, con l’aiuto delle carte picciotto e boss. Punto! Espandendo il discorso, nella scatola di Pizza, Spaghetti e Mandolino troverete, come da unboxing qui sotto, 4 d6 che serviranno per tener conto dei punti vita dei boss, 1 d6 speciale con 5 numeri e un teschio, che si userà per i tentativi di sparo/furto, le carte dei personaggi, la carta poliziotto, le carte boss e le carte picciotto, e i lingotti. Purtroppo di cartone, quelli d’oro erano finiti. Come si gioca a Pizza, Spaghetti e Mandolino? Ogni turno potremo selezionare un picciotto dei nostri e decidere se tentare uno sparo o un furto. In basso, sulla carta del picciotto, ci sono disegnati dei proiettili in numero variabile, che indicano il numero di punti vita che lo sparo toglierà al boss avversario, e un lingotto. Sotto ogni disegno ci sono dei numeri; se tireremo col dado speciale un numero presente sotto lo sparo o sotto il lingotto, a seconda della nostra scelta, allora potremo compiere l’azione con successo, o togliendo punti vita o aggiungendo un lingotto dell’avversario alla nostra riserva; con un numero “sbagliato” non succederà nulla, ma se tireremo il teschio, il nostro picciotto morirà. Completano Pizza, Spaghetti e Mandolino le carte boss, acquistabili al prezzo di 2 lingotti e giocabili in qualsiasi momento, che spesso hanno una funzione di “difesa” del boss, e le carte picciotto, che costano 1 lingotto e si giocano solo nel proprio turno e subito, appena acquistate. Alcune carte chiameranno in gioco il poliziotto corrotto, che sarà una vera e propria difesa del boss, che potrà addirittura, con la stessa meccanica di spari e furti, annullarli. Ma anche il poliziotto può tirare un teschio, e quindi lasciare il boss nuovamente indifeso. Questo è quanto, il resto è gioco!
Le partite sono rapide (il tempo indicato sulla scatola è di 15 minuti) e il divertimento c’è. Ammetto candidamente che, ad una prima occhiata, non avevo ben compreso il potenziale del titolo, cosa che ho invece riconosciuto una volta che le carte erano sul tavolo e i dadi hanno iniziato a rotolare. Andando ad esaminare il gioco da un punto di vista di design, sono molto particolari e caratterizzate le illustrazioni di boss e picciotti, in uno stile a metà tra il caricaturale e il realistico; ogni famiglia ha le sue caratteristiche grafiche, quindi avremo i meccanici (la famiglia Batocchio), i ristoratori (famiglia Larucola), gli agricoltori (famiglia Mazzafava) e infine gli amanti della cultura (i De Profundis). Un vero tocco di classe che ho apprezzato particolarmente è l’essenza bilingue del gioco, poiché è presente il manuale in inglese, assieme al manuale in italiano, e le carte boss e picciotto hanno il testo sia in italiano che in inglese. Segno di grande cura e attenzione per il dettaglio ma soprattutto per il mercato straniero, segno che la CosplaYou è da subito interessata ad attraversare le frontiere per raggiungere nuovi lidi.
Bel gioco, quindi, utile per partite rapide ma intense e che non ti mettono di fronte ad un regolamento intricato. Si potrebbe dire che è un filler game, ma senza alcun connotato negativo che a volte questa definizione si porta dietro. Bravo Dario per l’idea e brava la CosplaYou per come ha sviluppato il tutto. E ora, è tempo di pensare alla famigghia.
Menzione d’onore: Giocare una partita e ammazzarsi i quattro picciotti in fila tirando 4 teschi di fila. Dov’è il calendario?
Si ringraziano Francesco e la CosplaYou per averci gentilmente fornito il materiale per questo articolo.