Batman è uno dei più amati e più longevi personaggi dei fumetti in assoluto. Nato nel 1939 dalla penna di Bob Kane, l’Uomo Pipistrello, caratterizzato da toni dark e cupi, è entrato nell’immaginario dei lettori, diventando col tempo una vera e propria icona del nostro secolo.
Edito da DC Comics, è stato inserito in seconda posizione nella classifica dei cento eroi della storia del fumetto, subito dopo Superman.
Dietro la maschera del giustiziere dell’immaginaria città di Gotham City, si nasconde il miliardario Bruce Wayne che, in seguito ad un terribile lutto subito da bambino, ha maturato l’idea di creare un simbolo che fosse in grado di arginare il male a Gotham: Batman.
Come era facile prevedere, il mondo del cinema si è innamorato a prima vista di Batman, dando vita, negli anni, a numerose trasposizione delle sue gesta. In attesa di scoprire, a partire dal 24 marzo, l’ennesima incarnazione del supereroe su grande schermo nel film Batman v. Superman: Dawn of Justice, ho scelto 9 volti cinematografici dell’Uomo Pipistrello.
1. Lewis Wilson – Il Batman governativo.
Il primo a vestire sullo schermo i panni di Batman è Lewis Wilson, che interpreta il Cavaliere Mascherato nel serial cinematografico in 15 puntate Batman, realizzato dalla Columbia Pictures nel 1943. La serie fu, di fatto, la prima a portare il personaggio sul grande schermo, anche se si prese diverse libertà artistiche e interpretative rispetto all’opera originale. Qui, infatti, Batman non è un giustiziere solitario, ma un agente segreto governativo, impegnato nella lotta contro il temibile Dr. Daka, personaggio creato appositamente. Le tematiche, inoltre, sono aggiornate alla Seconda Guerra Mondiale e i cattivi, di conseguenza, sono spesso tedeschi o giapponesi. Nonostante questo, fanno la loro apparizione alcuni elementi fondamentali del fumetto come la Batcaverna o il personaggio di Alfred. Quest’ultimo, interpretato da William Austin, fu talmente convincente da condizionarne tutta l’iconografia, anche fumettistica, successiva. Le fattezze del personaggio, infatti, vennero modificate per renderlo somigliante al suo interprete. Ristrettezze di budget, invece, fecero sì che la Batmobile si trasformasse in una Cadillac e che il costume del protagonista risultasse piuttosto…caricaturale! In particolare, l’interpretazione di Wilson non fu molto apprezzata: l’attore risultava somigliante a Bruce Wayne nel viso, ma non lo era altrettanto nel fisico. La sua voce, inoltre, fu considerata troppo alta e il suo accento di Boston troppo marcato.
2. Robert Lowery – Il Batman povero.
Nel 1949 l’esperimento di portare Batman sullo schermo venne ripetuto con il sequel del serial precedente: il titolo scelto fu Batman e Robin, girato nel 1949, e a prestare il volto al protagonista fu Robert Lowery. Anche questo secondo serial fu composto da 15 puntate e venne girato, se possibile, con un budget addirittura inferiore del precedente. A farne le spese, sicuramente la credibilità e i costumi dei personaggio, che ricordano molto da vicino quelli da maschera dei bambini. Le ristrettezze economiche fecero sì che la Batmobile restasse esclusa ancora una volta, venendo interpretata, in questa occasione, da una Mercury.
In compenso, nonostante l’abbigliamento imbarazzante con il quale venne fatto recitare, Lowery risultò un Batman più credibile del predecessore e la sua interpretazione venne apprezzata anche da una parte della critica.
3. Adam West – Il Batman pop.
Una delle rappresentazioni più iconiche di Batman, comunque, è legata al piccolo schermo: si tratta della serie Batman, creata nel 1966, venne portata avanti per tre stagioni e, sempre nel 1966, diede vita anche ad un film spin-off dallo stesso titolo. Il protagonista era interpretato da un certo Adam West che, a distanza di anni, è ancora legatissimo, nella memoria del pubblico, al personaggio che lo ha reso famoso. Caratteristiche della serie sono i toni sgargianti e marcatamente pop, che ne hanno fatto un vero e proprio cult per gli appassionati. La struttura degli episodi, organizzati intorno al cliffhanger conclusivo, e i toni scherzosi e volutamente sopra le righe, hanno contribuito a decretarne l’indiscusso successo. Per la prima volta, trova spazio sullo schermo anche la Batmobile e, finalmente, Batman si trova ad affrontare i classici nemici del fumetto, dei quali sono presenti i più famosi. Adam West diede vita ad un Batman molto personale, eroico ma allo stesso tempo meno tetro del personaggio originale. Particolarissimo il suo costume: una tutina grigia corredata di mantello blu e cappuccio con le sopracciglia disegnate.
4. Micheal Keaton – Il Batman gotico.
Nonostante il successo della serie con Adam West, il destino di Batman sullo schermo sembrò arenarsi a conclusione della terza stagione. Solo nel 1989 si decise di puntare nuovamente sul personaggio in grande stile: la Warner Bros., infatti, decise di investire sull’Uomo Pipistrello, realizzando un lungometraggio a lui dedicato. La regia venne affidata a Tim Burton e il ruolo da protagonista, nonostante l’iniziale riluttanza dei produttori, a Micheal Keaton, che ricoprirà il ruolo di nuovo nel 1992 per il sequel Batman – il ritorno. Il risultato fu Batman, visione burtoniana di Gotham e dei suoi abitanti che riuscì a conquistare pubblico e critica. Nonostante i fan avessero inizialmente storto il naso alla notizia della scelta di Keaton, l’attore seppe dare vita ad un Batman granitico e monolitico ed è ricordato tuttora come uno dei migliori interpreti del Cavaliere Oscuro sullo schermo.
5. Val Kilmer – Il Batman biondo.
Nel 1995, per il terzo film della saga, che avrebbe avuto il titolo di Batman Forever, vennero apportati diversi cambiamenti. In cabina di regia Tim Burton lasciò il timone a Joel Schumacher mentre, dopo il rifiuto di Micheal Keaton all’idea di vestire nuovamente i panni dell’Uomo Pipistrello, venne scritturato al suo posto Val Kilmer. Per dare un tocco personale al film, il regista scelse di distaccarsi nettamente dalle atmosfere cupe e tragiche dei precedenti burtoniani e optò per una Gotham city kitsch e sgargiante, popolata da cattivi molto sopra le righe e da un Batman meno drammatico di quello di Keaton ma che, al contempo, risulta paradossalmente più ingessato, meno complesso e articolato. Kilmer non fu mai apprezzato come Cavaliere Oscuro, vuoi per la sua capigliatura bionda, vuoi per il suo stile legnoso. Batman Forever è universalmente riconosciuto come uno scivolone nella saga cinematografica di Batman (ma non ancora il punto più basso) e un film di rara bruttezza. Nonostante tutto, però, continua a mantenere una schiera di convintissimi fan (me compresa), che ne apprezzano il valore kitsch.
6. George Clooney – Il Batman fetish.
Nel 1997 venne girato il quarto capitolo, ancora una volta diretto da Schumacher, intitolato Batman & Robin. Con questo film, la saga segna definitivamente il suo punto più basso, quello di non ritorno, tanto che l’esperienza cinematografica si concluse lì. La pellicola vede un nuovo avvicendamento nei panni del protagonista: via Val Kilmer, dentro George Clooney, allora sulla cresta dell’onda grazie a E.R.. Obiettivo dichiarato della produzione era quella di realizzare un “prodotto sgargiante, pirotecnico e giocattolone” e, questo va ammesso, non si può dire che non ci siano riusciti! Il meno convincente dei film dedicati a Batman risulta uno spettacolo per gli occhi, a tutto svantaggio della trama, esile e inconsistente. Per quanto riguarda l’interprete, Clooney non convinceva dall’inizio, a livello fisico, per il ruolo. La sua recitazione fu volutamente più scanzonata e leggera dei predecessori, dando vita ad un Batman sinceramente un po’ troppo piacione. Nota negativa per il costumista: il costume con i muscoli scolpiti e i bat-capezzoli è proprio no.
7. Christian Bale – Il Batman oscuro.
Dopo la delusione del 1997 dovranno passare quasi dieci anni prima che il cinema ritenga intelligente la possibilità di puntare nuovamente su Batman. Quando sceglie di farlo, però, lo fa in grande stile, dando vita alla trilogia di Christopher Nolan. Azzeramento totale di quanto mostrato sullo schermo in precedenza, i tre nuovi lungometraggi ripartono dalle origini, mai mostrate in questa veste, dell’Uomo Pipistrello. Nel 2005 arriverà Batman Begins, nel 2008 Il Cavaliere Oscuro (di gran lunga l’episodio migliore della serie) e nel 2012 Il Cavaliere Oscuro – il ritorno (di cui, francamente, si poteva tranquillamente fare a meno). Si potrebbe parlare per ore della trilogia di Nolan, per cui mi limiterò a dire che ha saputo rilanciare il brand alla grande, recuperando il tono tragico dei film burtoniani e supportandolo con una svolta realistica. Gran parte del successo è dovuto comunque all’interprete scelto: Christian Bale è stato, sullo schermo, un perfetto Batman, riuscendo ad equilibrare perfettamente le luci e le ombre tipiche del personaggio.
8. David Mazouz – Il Batman bambino.
Il personaggio di Batman non è propriamente presente nella popolare serie televisiva Gotham, eppure c’è, mostrato in un momento differente della sua vita. La serie ruota intorno alle indagini sull’omicidio dei genitori del piccolo Bruce Wayne (futuro Batman), personaggi di spicco della città, la cui scomparsa è avvolta in circostanze non del tutto chiare. Il piccolo Bruce, interpretato da David Mazouz, si interessa agli sviluppi, arrivando addirittura a condurre, parallelamente alla polizia, una propria indagine personale, che ne mette in luce il coraggio e la grande intelligenza, caratteristiche che gli saranno fondamentali quando sceglierà di diventare l’Uomo Pipistrello.
9. Ben Affleck – Il Batman muscolare.
Batman v. Superman: Dawn of Justice sarà a giorni nelle sale e rappresenterà l’ultima, per ora, incarnazione dell’Uomo Pipistrello sullo schermo. Ancora una volta c’è un avvicendamento nei panni di Batman, stavolta interpretato da Ben Affleck. La scelta è stata molto criticata ma, per esprimere un’opinione personale, aspetterò di vedere il film. Di sicuro, quello che possiamo notare già dalle prime indiscrezioni, è che il suo Cavaliere Oscuro sarà il più maturo e anziano finora mostrato sullo schermo e, a giudicare dalle prime immagini, anche il più muscoloso. Staremo a vedere se saprà convincerci o se si rivelerà un clamoroso flop.