Quando ero bambino, tra le varie professioni che voluto intraprendere da grande c’era l’archeologo. Gli ottimi motivi alla base di questa scelta erano fondamentalmente due: adoravo Indiana Jones ed ero rimasto folgorato dalle letture dei miti greci, al punto da voler ricercare le prove delle loro gesta. Le storie narrate nei poemi di Omero e di molti altri poeti della tradizione ellenica fanno parte dell’immaginario collettivo e della nostra cultura da secoli ed hanno influenzato e stuzzicato la fantasia di intere generazioni di fanciulli, scrittori ed artisti.
Mythomakya attinge a piene mani dalle leggende della tradizione greca per proporre un gioco di carte in cui divinità, eroi, creature mostruose e scrittori classici si sfidano in duelli a dir poco epici. La componentistica (che potete sfogliare nel dettaglio grazie al nostro unboxing) è minimalista come quella della maggior parte dei titoli di questo genere, ma presenta un’ottima qualità sia nei materiali che, sopratutto, nelle illustrazioni realizzate da un’ispiratissima Mirka Andolfo (vi invito a visitare la sua pagina Facebook nel caso in cui non doveste conoscerla). Le modalità di gioco descritte nel regolamento sono due: “Il trionfo degli eroi” e “La sfida degli dei”. Nel primo caso vengono distribuite tutte le carte Mito che presentano un simbolo in basso a sinistra fino a formare un numero uniforme di mazzetti di fronte ad ogni giocatore, solo la carta in cima ad ogni pila è scoperta ed è giocabile, alla fine della fase di preparazione viene scelta la moira, ovvero il colore dominante per la partita in corso. All’inizio del turno il primo giocatore sceglie un personaggio, ognuno dei quali ha un valore di forza in alto a sinistra, uno in punti in alto a destra ed un colore; gli altri giocatori, a turno, sono costretti a giocare un personaggio dello stesso colore e con forza maggiore per vincere la mano. Se non fosse possibile giocare una carta dello stesso colore se ne dovrà scegliere una di colore differente, se viene scelto un personaggio appartenente alla moira questo vincerà in automatico la sfida, in caso contrario essa sarà automaticamente persa. Colui o colei che si aggiudica il giro mette tutte le carte nel proprio tesoro a faccia in giù, una volta giocati tutti i personaggi la partita finisce ed il giocatore con il tesoro più ricco si aggiudica la vittoria. “La sfida degli dei” segue gli stessi principi con delle leggere varianti: tutte le carte sul tavolo e nei tesori sono scoperte, vengono introdotte le carte Divinità e si utilizza un set diverso di carte Mito, infine si trovano carte con abilità attivabili rinunciando a parte del proprio bottino.
In entrambi i casi il regolamento è semplicissimo, si legge e si spiega in pochi minuti ed in una serata è possibile giocare tante volte data la rapidità delle partite. L’essenzialità quasi estrema de “Il trionfo degli eroi” rende Mythomakya un titolo che si adatta bene sia al ruolo di party game sia a quello di gioco educativo per avvicinare i più piccoli al mondo dei miti e delle leggende classiche, mentre “La sfida degli dei” introduce profondità al regolamento ed elementi strategici quel tanto che basta a non far storcere troppo il naso ai giocatori più navigati. Lo stile di Mirka Andolfo si sposa perfettamente con la duplice natura di Mythomakya, le illustrazioni sono così vivaci e colorate da fare incuriosire ed attirare subito l’attenzione dei bambini, pur essendo provocanti quel tanto che basta a strizzare l’occhio verso il pubblico più adulto.
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Ringrazio Luca Feliciani e Pendragon Game Studio per la copia del gioco.