Vi ho già raccontato di come Magic: The Gathering, specie quando siete ancora liceali o studenti universitari, sia in grado di inglobare tutta la vostra sfera hobbistica: ci si rende consapevoli e ci si informa di tutti gli altri giochi che escono, ma non si ha mai né il tempo né le risorse per riuscire ad applicarsi ad altro. Per me fu lo stesso ed Il Trono di Spade, quando era ancora un card game collezionabile, rientrava in quella categoria di hobby a cui mi ero approcciato con molta curiosità, ma che erano rimasti esclusi per la sola presenza di Magic. Liberatomi di questo enorme fardello non molto tempo fa, la mia curiosità era tornata a farsi viva, mirando alla prima edizione non collezionabile del titolo ispirato ai romanzi di Martin, ma anche lì mi trovai bloccato dall’annuncio del reboot e della incompatibilità della nuova versione con la vecchia. È così che siamo giunti al mese scorso, in cui sono riuscito finalmente a fare mie ben tre scatole base del gioco che avevo a lungo bramato.
Non starò qui a tediarvi a lungo sul contenuto della confezione base. Chi conosce già i giochi della Fantasy Flight può già farsi un’idea precisa, mentre chi non è avvezzo sappia che non è altro che un utile contenitore e separatore per le carte ed i token contenuti insieme al regolamento (potrete trovare a questo link l’unboxing pubblicato sulla nostra pagina Facebook). Dopo aver passato una buona mezza giornata a sistemare e ordinare nei raccoglitori tutte le carte, mi sono dedicato allo studio delle regole ed alle prime partite (che ad oggi sono già diventate molto numerose). Imparare le basi del gioco è davvero semplice, così come fare una partita di esempio: i tipi di carte sono solo quattro, il turno è condiviso e ben scandito in fasi e le condizioni di vittoria sono due, o si arriva a 15 punti Potere oppure si fa finire il mazzo dell’avversario. Le carte rappresentano Personaggi, Luoghi, Aggiunte (equipaggiamenti) ed Eventi che tutti gli amanti dei romanzi o della serie TV possono riconoscere e non nego che molto spesso ci si ritrova a giocare una casata piuttosto che un’altra per un mero fatto di simpatia verso i personaggi rappresentati e le loro vicende.
Dopo una fase di setting iniziale in cui è possibile giocare fino a otto monete d’oro di Personaggi, Luoghi ed Aggiunte si parte con la vera partita. La struttura del turno è lineare e semplice da apprendere: si parte con le carte Trama, che decidono quale sarà il giocatore ad agire per primo, quante monete d’oro si guadagnano ed influiscono sugli esiti della fase di sfida, oltre ad avere un proprio effetto immediato o duraturo. Fatto ciò si raccolgono i tributi stabiliti dalla Trama e si pescano due carte per entrare nella fase di schieramento, in cui è possibile giocare Personaggi, Luoghi o Aggiunte pagando il loro costo in monete. Tutti i personaggi schierati possono partecipare alla fase di Sfida in cui, a partire dal giocatore che ha vinto l’iniziativa, si possono dichiarare Sfide di tre tipi diversi, massimo una per tipo (quindi massimo tre sfide per turno): a seconda dell’esito dei singoli attacchi si possono uccidere personaggi dell’avversario, scartare carte o acquisire punti Potere. Tutti i personaggi che non hanno partecipato a sfide e l’oro avanzato contribuiscono alla fase di Predominio che assegna un ulteriore punto Potere alla fazione vincitrice. Questa sequenza si ripete fin quando non viene soddisfatta una delle due condizioni di vittoria, decretando chi si porta a casa la partita.
Sebbene le basi siano semplici ed immediate da imparare, la curva di apprendimento è comunque complessa e serviranno molte più partite per addentrarsi in tutte le abilità speciali dei personaggi e per capire come funzionano le tempistiche di interazione nelle varie fasi di gioco. La grande profondità lo rende inoltre adattissimo alle meccaniche competitive e torneistiche, già con il solo set base (acquistato però in più copie) è possibile creare numerosissime combinazioni di mazzi e casate, tutte molto equilibrate tra loro. Da questo punto di vista, la Fantasy Flight Games ha fatto un lavoro egregio per fornirci da subito un prodotto completo, vario ed equilibrato. Se tutto ciò non vi dovesse bastare, sappiate che esiste anche una parte di manuale dedicata alla modalità multiplayer chiamata Mischia, dove in aggiunta alle regole base ogni giocatore può assumere uno dei ruoli del Concilio Ristretto, ognuno dei quali fornisce bonus particolari.
Non avendo mai provato le vecchie edizioni, il mio giudizio si basa solo su ciò che ho visto e provato nell’ultimo mese e, senza fare alcuna comparazione, posso affermare che Il Trono di Spade è un prodotto davvero valido e che ci vedrete giocarlo ancora a lungo. Se non avete mai provato un gioco di carte, potreste trovarvi intimiditi inizialmente, ma non più di quanto possa accadere con un qualsiasi titolo simile e ben strutturato, alla lunga sarete in grado di entrare pienamente in sintonia con le sue meccaniche. Se invece siete giocatori di lungo corso troverete piacevole l’aspetto profondamente strategico di questo titolo e la varietà di archetipi di mazzo che sarete in grado di montare già con il solo core set.
Non mi resta quindi che augurarvi un buon Gioco del Trono e di uscirne vincitori!