Benvenuti nell’età della pietra! Grazie a Giochi Uniti andiamo a vivere coi nostri figli un divertentissimo board game in cui vestiremo i panni degli uomini preistorici indaffarati nella costruzione delle loro capanne. Ecco a voi: Stone Age Junior.
Recensione
Fratello minore di Stone Age, Giochi Uniti ci regala un coloratissimo gioco da tavolo pensato per i bambini in età prescolare (dai cinque anni in su) ma ottimo anche per quelli un po’ più grandi. Scopo del gioco: muovere le pedine lungo la plancia alla ricerca di risorse utili per costruire capanne. Il primo che riesce a costruirne tre, vince la partita.
Per muovere le pedine sul tabellone ci si affida a dei token posti casualmente attorno alla mappa; all’inizio del turno il giocatore ne gira uno e muove la propria pedina di tante posizioni quante riportate sul token (un buon modo per sostituire i dadi), oppure direttamente sulla stazione disegnata: punte di freccia, cani, ossa, pesci e così via. Se la stazione di atterraggio ha ancora risorse disponibili, il giocatore ne prende una e la posiziona all’interno del proprio insediamento. Quando invece si atterra sul mercato è possibile scambiare le risorse in possesso con altre a piacere; se, infine, si arriva sulla stazione di costruzione capanne, il giocatore può scegliere una delle tre visibili, pagare il corrispettivo in risorse e costruire la capanna. A quel punto tutti i token vengono nuovamente coperti e si ricomincia.
Come potete facilmente intuire è un gioco con poche regole, pochissima strategia e una forte componente aleatoria. Insomma, è perfetto per bambini piccoli. Ma oltre che a divertire questo board game presenta alcune interessanti funzioni pedagogiche: innanzitutto i giocatori sono spinti ad esercitare la memoria; per non affidarsi interamente al caso, infatti, bisogna ricordare la posizione dei token già scoperti, così da scegliere quelli più utili. Infine vengono poste le basi per le logiche di scambio e commercio; inoltre muovere e riposizionare le risorse favorisce lo sviluppo di manualità e controllo motorio.
Playtest
Produrre un gioco per la fascia prescolare è sempre una sfida intrigante: da una parte c’è la necessità di trovare meccanismi che non richiedano capacità di lettura per essere compresi; dall’altra c’è il bisogno di tenere ben attiva l’attenzione di un bambino che, come sa benissimo chi è genitore come me, deve essere sempre su alti livelli, pena il rapido disinteresse verso il prodotto.
Stone Age Junior riesce brillantemente in entrambi gli obiettivi: ho fatto diverse partite con le mie figlie (di cui una di otto anni e l’altra di quattro) e sono rimaste entrambe attive e partecipi allo svolgimento dei turni. Merito della rapidità del gioco che gira bene senza lunghe attese anche in quattro (il massimo previsto). Una partita, inoltre, si conclude in circa un quarto d’ora: a mio avviso un tempo calibrato perfettamente.
Materiali
Tutto il contenuto della scatola è in cartone spesso e robusto, con la sola eccezione di pedine e materiali che invece sono in legno. Le illustrazioni, simpatiche e fumettose, sono realizzate con cura e colori vivaci: i bambini si divertono a guardarle e a fantasticare su come potesse essere la vita nell’età della pietra. Monocromatiche invece sia le pedine che i materiali: facilmente distinguibili per colore e forma e della giusta dimensione per essere prese e spostate anche dalle mani inesperte dei giocatori più giovani.
Il regolamento, infine, riporta qualche nozione sull’età della pietra: un’occasione in più per incuriosire i bambini.
Nerdando in breve
Stone Age Junior è un board game dalle dinamiche semplici ma divertenti, che intrattiene e aiuta i bambini ad esercitare memoria e manualità.
Unboxing
Contenuti