Cos’è il Gioco dell’anno
Il “Gioco dell’anno” è il premio più noto dedicato ai giochi da tavolo pubblicati in Italia ed è stato consegnato come ogni anno durante il Lucca Comics & Games. Si rivolge ai meno esperti e alle famiglie; so che è poco visto:se vuoi saperne di più, ne ho parlato qui.
 Ora che sappiamo di che si parla ti scriverò di mio pugno qualche riga per ognuno dei cinque finalisti del 2025 partendo dal vincitore. Se invece cerchi informazioni puntuali e istituzionali le troverai a questo link, visto che in questo articolo ti beccherai le mie opinioni, anche qualche riflessione sul premio e infine, per non farci mancare nulla, anche una Menzione Speciale e un riconoscimento.
Vincitore Gioco dell’anno 2025
Botanicus

immagine tratta dal sito di Giochi Uniti
L’ambientazione ci vede come aristocratici che competono per il miglior giardino e la componente estetica e materiale è ottima. Quindi si tratta del classico gioco family? Assolutamente no, nonostante le premesse e un’ambientazione ormai abusata nel mondo dei giochi da tavolo, un po’ come il Giappone feudale nei videogiochi.
 A livello ludico per me è una piccola sorpresa. Il flusso del gioco consiste nello scegliere uno dei tre tracciati e compiere le azioni di conseguenza; così il tutto rimane lineare e immediato, ma al contempo sfidante e per nulla banale.
La giuria ha premiato Botanicus in quanto “titolo elegante e accessibile, che coniuga regolamento immediato e profondità strategica”, in pratica quello che ho detto io!
 Trovi la recensione del vincitore del Gioco dell’anno 2025 qui.
Gli altri finalisti
Cities

immagine tratta dal sito di Devir
Cities è formalmente un city-building family. Il flusso di gioco sostanzialmente consiste nel prendere tessere e pezzi da costruzione 3D da posizionare in modo da fare più punti possibile a seconda degli obiettivi sia comuni che privati.
 Adatto a questo premio anche per l’effetto scenico che si crea soprattutto a fine partita. Personalmente lo trovo quel classico titolo carino, ma che non mi ha fatto scattare la scintilla.
 Trovi la recensione qui.
Il Fiume d’Oro

immagine tratta dal sito di Asmodee
Lungo le rive del fiume costruiremo edifici come porti, mercati e santuari. Se li visiteremo con le nostre due navi raccoglieremo le ricompense di visita. Con le merci accumulate potremo esaudire le richieste delle carte avventore in cambio di bonus. Un ottimo eurogame di peso medio, cosa non così comune per uno dei finalisti del Gioco dell’anno e questo mi rende contento il doppio di vederlo qui!
Mesos

immagine tratta dal sito di Cranio
In Mesos sei il capo di una tribù e dovrai farla prosperare aggiungendo nuovi membri, sfamandoli, costruendo edifici e affrontando le sfide che si presenteranno.
 Stringi stringi è un draft in cui il nostro turno consisterà nel prendere da una a tre carte che rimarranno davanti a noi. Come Botanicus, devo ammettere che mi ha sorpreso in positivo e anche di Mesos trovi la recensione su Nerdando!
Terrorscape
Terrorscape è l’unico finalista che non ho provato. Si tratta di un gioco horror asimmetrico a squadre, in cui un giocatore avrà il ruolo dell’assassino (IN GAME ovviamente) e gli altri dei sopravvissuti. La componentistica è molto scenica, per me perfetta per far incuriosire nuovi giocatori; l’altra faccia della medaglia è il prezzo.
Quelli che non ce l’hanno fatta
Sono stato sorpreso di non trovare tra i quarantatré titoli in concorso alcuni nomi come Monkey Palace, Flip 7, Regicide e The Vale of Eternity. Forse la giuria ha voluto puntare un po’ più sul valore intrinseco dei titoli e meno sul target introduttivo, prezzo basso e immediatezza? Lo dico perché quest’anno, tra i finalisti, non ci sono né party games né giochi di carte super accessibili. Infatti, come rappresentanti di quest’ultima categoria, l’anno scorso c’era Trio mentre nel 2023 vinse Challengers!.
Edizione 2025 vs passate edizioni
Già che ci siamo, confrontiamo questa edizione con le precedenti, basandoci sulla difficoltà (da 1 a 5) assegnata ai finalisti dagli utenti di BoardGameGeek, che indicherò tra parentesi.
 I finalisti di quest’anno: Botanicus (2,40), Cities (1,92), Il Fiume d’Oro (2,45), Mesos (2,07) e Terrorscape (2,32).
 I finalisti dell’anno scorso: Forest Shuffle (2,21), Harmonies (2,01), Perspectives (1,89), Pianeti Sconosciuti (2,25) e Trio (1,05).
 I finalisti del 2023: Akropolis (1,81), Challengers! (1,81), Heat: Pedal to the Metal (2,20), Hens (1,88) e Tranquility (1,35).
 Infine i finalisti del 2022: Le Avventure di Robin Hood (1,83), Le Cronache di Avel (1,96), Café (2,06), Cascadia (1,85), Hidden Leaders (1,81).
 Cosa voglio dimostrare con le difficoltà dei finalisti delle ultime quattro edizioni? Forse si sta un po’ innalzando l’asticella? Ovviamente la risposta l’avremo l’anno prossimo.
Menzione Speciale e Board Game Designer of the Year
Mi meravigliavo dell’assenza di Flip 7 tra i finalisti e infatti la giuria gli ha assegnato la Menzione Speciale “Gioco per Tutti” “per la sua capacità di unire ritmo, immediatezza e grande coinvolgimento sociale”.
Invece il riconoscimento come Board Game Designer of the Year 2025 è andato a Grégory Grard, autore di validissimi titoli come Zenith e Castle Combo.
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Tra questi titoli il mio preferito è Il Fiume d’Oro, ma forse era un pelino troppo complesso per questo premio. Va detto che la vittoria di Botanicus forse è più coerente con la storia del Gioco dell’anno italiano. E tu, chi avresti voluto vedere sul gradino più alto del podio?
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