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The Outer Worlds 2 – Nuova odissea spaziale

The Outer Worlds 2

Recensione

Quando mi capitò tra le mani The Outer Worlds, di quei geni visionari di Obsidian, ne rimasi completamente folgorato. Ricordo che lo battezzai come “quel che avremmo voluto avere da Fallout 5” (e che ancora stiamo aspettando). Pochi mesi fa siamo passati attraverso la loro versione del GdR fantasy, con quel gioiello di Avowed che mi ha rubato, oltre il cuore, notevole ore di vita. Ma se l’high fantasy è una delle mie grandi passioni, l’altra è da sempre la fantascienza. Il tutto unito a meccaniche da gioco di ruolo. Insomma, avrai capito, amico lettore, che non vedo l’ora di avere tra le mani The Outer Worlds 2 ed ecco cosa ho trovato.

Trama

The Outer Worlds 2 ti porta nuovamente nella galassia folle e sconclusionata ideata da Obsidian, con personaggi sopra le righe che amano prendersi molto sul serio e assurdità fantascientifiche prese da tutti per buone, tra pseudo film, spot dittatoriali, tecnologie surreali e quel delizioso mix tra sci-fi e far west che è una gioia da vivere.
In qualità di capitano della Incognito, sarai chiamato a risolvere l’annosa guerra tra fazioni che dilaga nella colonia di Arcadia, dove l’egemonia del Protettorato, che la governa, è messa in discussione da ribelli religiosi e dalle immancabili Corporazioni.

In questa odissea spaziale che ti porterà in giro in ogni angolo del sistema non sarai solo: accanto a te infatti potrai arruolare diversi alleati, ognuno con le proprie caratteristiche che, si spera, riusciranno a compensare le tue mancanze. Ma attenzione: perché ogni scelta ha conseguenze, e potranno portare alla crescita o alla prematura dipartita dei tuoi amici (oltre che della tua).
L’universo dipinto da Obsidian non è statico, ma vivo e vivace, che reagisce e muta sulla base delle tue scelte.

C’è molta storia da scoprire, sia tramite i log sparsi in giro che tramite le lunghe chiacchierate coi vari personaggi, più o meno grotteschi, che incontreremo sul nostro cammino. Con molti sarà possibile commerciare o stabilire rapporti amichevoli o svolgere piccoli compiti. Il tutto andrà a influenzare come gli ambienti e le società ci percepiranno, anche sulla base della nostra attitudine al dialogo.
Poi starà a te decidere se vorrai fare il bravo ragazzo/a o diventare un fuorilegge dello spazio.

The Outer Worlds 2

Gameplay

The Outer Worlds 2 è molto più di un mondo, è un universo aperto. Possiamo passare ore a cercare di indovinare qual è la miglior combinazione possibile per il nostro alter ego, ma la verità è che non ce n’è una sola. Ogni combinazione possibile darà vantaggi e svantaggi: se puntiamo tutto sulla diplomazia avremo vita facile nelle trattative, ma dovremo rinunciare all’attacco frontale o, ancor peggio, al sotterfugio.

Se, invece, puntiamo su stealth e scassinamento, abbiamo sicuramente accesso a vie e oggetti interessanti, ma dovremo cedere in diplomazia o comando. Insomma: non esiste, in termini di gameplay, una build che rompa il gioco, perché ogni problema si presenta con più soluzioni e se qualcosa viene a mancare nelle nostre abilità, certamente c’è una strada meno diretta da intraprendere per raggiungere il risultato. Magari non ottimale, ma pur sempre risultato. Hai trovato una porta interessante e non hai le abilità di scassinatore richieste? Puoi sempre farla esplodere.

E, ancora, l’esplorazione è quanto mai prioritaria in The Outer Worlds 2: cercare informazioni, parlare con persone, raccogliere indizi. Tutte cose che ci aprono vie d’accesso o linee di dialogo aggiuntive con cui possiamo facilitarci il compito o scoprire maggiori dettagli sui nostri obiettivi. Non mancano, ovviamente, le missioni secondarie: ne troverai a bizzeffe lungo il tuo cammino. Un cammino che, occorre ricordarlo, è tutto fuorché facile e agevole.

Ho trovato fluido e piacevole il gunplay con tanto di dispositivo per rallentare il tempo e prendere a dovere la mira. Le persone colpite dalle nostre raffiche, poi, reagiscono sulla base della natura dei proiettili e sul punto di impatto, per cui bersagliare un poveraccio alle gambe o spruzzarlo di liquido corrosivo darà effetti notevolmente diversi, ma tutti realizzati molto, molto bene.

Il supporto dei companion è stato potenziato rispetto a prima (e rispetto a giochi simili), gli alleati si presentano con le loro missioni, come sempre e con quattro chiacchiere di approfondimento su lore e questline, anzi: a volte chiacchierano tra loro. Inoltre non si limitano a seguirci e sparare per darci supporto: in base alle loro abilità specifiche possono essere interpellati per svolgere compiti utili per la squadra. Un nuovo livello di interazione davvero azzeccato e apprezzabilissimo.

The Outer Worlds 2

Comparto tecnico

Tanto tantissimo da fare, tantissime scelte da prendere e tanti orpelli rimossi per una maggiore agilità e velocità di fruizione. Penso ai molti, moltissimi armadietti e oggetti che si possono raccogliere, tutti funzionali e che non occupano spazio inutilmente, e tutti senza richiedere secondi di vita buttati nell’assistere ad animazioni che forse sono più verosimili, ma de facto risultano superflue (ogni riferimento ai titoli Bethesda è volutamente non casuale).

Il colpo d’occhio è incredibile, sia negli ambienti chiusi che aperti: con i pianeti coloratissimi, le architetture folli e sopra le righe, personaggi surreali e quell’ironia di fondo che si mescola sapientemente con il gameplay (aspetta di ricevere promo “pubblicitarie”) sono il fiore all’occhiello di questo titolo che non tradisce minimamente le aspettative.
Splendida, poi, la componente audio: mi riferisco ovviamente a musica ed effetti sonori, ma non solo.

Ottimo il recitato inglese e grande attenzione è stata data alla radio. Sì, proprio quella dei nostri nonni (beh, anche padri nel mio caso), con trasmissioni dal sapore antico (ennesimo cortocircuito culturale) e broadcast che arricchiscono la lore e riescono a fondersi nella complessità di questo universo che appare quanto mai verosimile, pur con le sue regole squisitamente folli.

Ma se vuoi giocare a The Outer Worlds 2, dovrai necessariamente avere un posto dove farlo.
Se sei un giocatore PC ecco i requisiti minimi richiesti:

  • Sistema Operativo: Windows 11
  • Processore: AMD Ryzen 5 2400 / Intel i5-8400
  • Memoria: 16 GB RAM
  • Scheda Grafica: AMD RX 5700 / Nvidia GTX 1070 / Intel Arc A580
  • DirectX: Version 12
  • Spazio su disco: 110 GB su SSD richiesto

I requisiti raccomandati invece sono:

  • Processore: AMD Ryzen 5 5600X / Intel Core i7-10700K
  • Scheda Grafica: AMD Radeon RX6800 XT / Nvidia RTX 3080

Attenzione perché il titolo non è al momento ottimizzato per dispositivi portatili (Steam Deck, ROG Ally, ecc) ma il team di sviluppo è al lavoro anche per questo genere di device, su cui verranno forniti dettagli in futuro.

Passando al mondo console, abbiamo a disposizione diverse modalità: grafica, performance e bilanciata. Di base (e come al solito) oscilliamo tra i 30fps e i 60fps, con upscaling da 4K a 1800p. A te decidere la combinazione preferita, personalmente amo giocare a qualità massima, ma nelle sequenza di combattimento mi sono trovato bene con la modalità bilanciata.

Conclusioni

Senza troppi giri di parole, se il primo capitolo è stato quello che avrei voluto da Fallout, The Outer Worlds 2 è quel che avrei voluto da Starfield.

Ringrazio Xbox per la copia recensione.

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Nerdando in breve

The Outer Worlds 2 è l’acclamato seguito del celebre RPG fantascientifico di Obsidian Entertainment.

Trailer

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