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WWE: la storia dietro le quinte – Allora è tutto vero!

WWE: la storia dietro le quinte

Cody Rhodes non è così noioso, fuori dal personaggio

Ogni volta che dico in giro che mi piace il wrestling, parecchie (fortunatamente non tutte) persone mi guardano stranite e mi chiedono “Come fai a guardare gente che si picchia per finta?“. Una volta, quando ero molto più polemico di adesso, rispondevo “Sempre meglio di vedere 22 uomini in mutande che prendono a calci un pallone” ma ora che sono cresciuto posso rispondere con: “Dai un’occhiata a WWE: la storia dietro le quinte e ne riparliamo“.

Recensione

Se c’è qualcosa che Netflix sa fare molto bene è raccontare storie e, con i suoi documentari, riesce sempre a colpire nel segno. È così che anche WWE: la storia dietro le quinte funziona, con le sue cinque puntate uscite il 29 luglio 2025 sulla nota piattaforma di streaming.

La serie descrive tutta la Road to WrestleMania, la strada composta dagli show settimanali (RAW e SmackDown) e i PLE (premium live event) che portano all’evento più importante per la WWE che è, appunto, WrestleMania.

Quest’anno, il debutto di RAW su Netflix ha dato via a codesto percorso. Ogni episodio racconta la vita di alcuni atleti, il processo creativo che ha portato a determinate scelte e tutti i vari “what if” che sono avvenuti durante i brainstorming degli sceneggiatori.

Il tema centrale di WWE: la storia dietro le quinte è spiegare che esistono delle donne e degli uomini dietro quegli atleti, persone piene di sogni, dubbi, ideali e imperfezioni che, una volta che parte la loro musica d’ingresso, si trasformano in un personaggio, salgono sul ring e danno tutto loro stessi per il pubblico, per i loro cari e per (sì, perché questo è pur sempre un lavoro) portare a casa la pagnotta.

Dopo l’approdo su Netflix, si passa alla Royal Rumble, all’Elimination Chamber con l’ormai famoso (e rinnegato) turn heel di John Cena fino ad arrivare a WrestleMania. Così, tramite i dietro le quinte e le interviste intime, si gratta via tutta la patina che siamo abituati a vedere durante gli spettacoli, arrivando a capire (quasi) tutto quello che c’è in questo mondo, mosso prevalentemente dagli incassi e dal diktat “show must go on”.

È stato bello capirne di più, vedere come sono davvero Charlotte Flair, Bianca Belair, Chelsea Green e Rhea Ripley fuori dalle arene, percepire le emozioni di CM Punk e John Cena, sentire Cody Rhodes devastato ma felice di non essersi rotto nulla dopo un iconico match con Kevin Owens.

Ho assistito a un affresco reale di tutto ciò che è la WWE e mi sono emozionato tantissimo, WWE: Unreal è ciò che serve per spiegare, per bene, cos’è il wrestling. Spero che ne facciano una stagione ogni anno perché ne sento il bisogno.

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WWE: la storia dietro le quinte

È bello vedere quanto siano reali questi atleti

Nerdando in breve

WWE: la storia dietro le quinte è un ottimo documentario che spiega che il wrestling non è solo “due persone che si menano per finta” ma un qualcosa di estremamente complesso, pieno di storie, emozioni e sentimenti.

Trailer

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