Mafia 3 era un prodotto del proprio tempo. Un’epoca in cui i videogame, per qualche assurdo motivo, erano diluiti fino allo sfinimento. Peccato, perché, come tanti altri videogiochi di quel periodo, avrebbe giovato di una scrittura più compatta e ragionata. Mafia: Definitive Edition, al contrario, offriva un’esperienza al cardiopalma, scevra di riempitivi e velleità RPG. Ed è quando giocai il remake del capostipite di questa serie che capii che eravamo, finalmente, all’alba di un’era dei videogame single-player action-narrativi che mi auspicavo arrivasse da tanto tempo. Mafia: The Old Country (Mafia: Terra Madre in Italia) è forse il migliore esempio in tal senso. L’ultima lavoro di Hangar 13 racconta una storia emozionante e tremendamente plausibile immergendo il giocatore in un’ambientazione mai vista e che sorprende per originalità e cura. Il tutto senza aggiungere elementi sovrabbondanti e non necessari. Per questi e altri motivi che analizzerò nella recensione, ritengo che Mafia: The Old Country sia uno dei migliori action-adventure mai realizzati.
Recensione
Ho giocato e finito Mafia: The Old Country su Xbox Series X. Per vedere i titoli di coda ho impiegato circa 14 ore. Non ho mai saltato sezioni di guida o a cavallo e ho spesso deciso di godermi gli incantevoli paesaggi offerti dal gioco. Non ho mai incontrato bug game-breaking che mi costringessero a riavviare il gioco ma in diverse occasioni ho riscontrato qualche rallentamento di troppo. Ho preferito giocare in modalità performance ma, per chi lo volesse, è presente anche quella qualità. Ringrazio il publisher per avermi inviato un codice per la recensione del videogioco.
Setting
Il setting è tra i punti più riusciti e indimenticabili di questa produzione. Mai avevo pensato di poter sperimentare la Sicilia di inizio ‘900 in una maniera così meticolosamente e plausibilmente dettagliata. Ovviamente la porzione dell’isola interessata dal gioco è una rivisitazione compressa della ‘Trinacria’, in particolare della sua parte occidentale. Quindi, in quest’ottica, risulta tollerabile e comprensibile la presenza dell’Etna che, invece, è sul versante est dell’isola.
La Sicilia dipinta in Mafia: The Old Country è romantica, molto spesso bucolica, ma lascia trasparire anche dolorose diseguaglianze nella popolazione che spesso subisce sfruttamento e angherie difficili da sopportare all’epoca, figuriamoci ora. A tal proposito consiglio di guardare questo interessantissimo video in lingua inglese, su quanto di buono fatto dal team di sviluppo sul versante del realismo.
Trama
Quella descritta è però solo la tela su cui Hangar 13 ha dipinto una coinvolgente ma, al contempo, triste storia di mafia e criminalità oltre che di emigrazione e speranza. Il protagonista di questo capitolo è Enzo Favara, spesso chiamato ‘u carusu, ragazzo che dopo un prologo strappalacrime si ritrova a lavorare per la ricca famiglia Torrisi. Il suo ‘sponsor’ Luca, lo accompagna nell’imparare come funziona il mondo del sottobosco criminale siciliano di inizio secolo scorso. In questa fase si fa la conoscenza di altri importanti personaggi come, ovviamente Don Torrisi, suo nipote Cesare e la sua bellissima figlia Isabella.
La trama di Mafia: The Old Country ricalca quella del genere e non fa niente per rivoluzionarlo. Ci sono tradimenti, violenza, azione, fratellanza, crimini e persino un amore impossibile splendidamente raccontato. Pur non risultando inedito, l’intreccio è però assolutamente perfetto nella sua scrittura, soprattutto in termini di tempistiche e tensione. Non si dimenticano facilmente storie come queste e se vi lamentate della sua scarsa originalità, mi spiace dirlo, vi siete persi la grande occasione di vivere qualcosa di ottimamente riuscito e sfaccettato.
Gameplay
Quanto detto per la trama è altrettanto valido per il gameplay. Anche in questo caso Hangar 13 predilige un approccio manieristico, rimanendo su sentieri già ampiamente esplorati. Per quanto non originale, però, il gameplay funziona egregiamente in ogni sua parte. Che sia nelle sezioni stealth, in quelle più concitate di shooting o che sia al volante di un’auto di inizio ‘900, il feeling è sempre ottimo.
Enzo può contare su un set di comandi piuttosto standard ma incredibilmente efficaci per districarsi da situazioni spinose. Può ovviamente accovacciarsi, prendere copertura, nascondere cadaveri, insomma, tutto quello che vi aspettate da un videogame di questa tipologia. Il tutto, però, funziona magistralmente e la varietà delle missioni è tale da non annoiare mai il giocatore dato che il gioco non sfrutta mai per troppo tempo la stessa gimmick.
Alcune missioni, intreccio a parte, sono decisamente memorabili nella loro esecuzione. Da appassionato di videogame di auto non posso non citarvi l’immancabile gara a bordo di un bolide d’epoca mentre si corre a folle velocità per le stradine siciliane. Oppure la missione in cui Enzo si ritrova a rincorrere un acerrimo rivale sui tetti di San Celeste. Non mancano, ovviamente, anche momenti più calmi, dove ‘u Carusu, è chiamato a compiere compiti più mondani come pulire una stalla. La parola chiave è comunque sempre ‘immersione’ e il gioco fa di tutto per mantenere il player pienamente immedesimato in questa crescita nei ranghi della famiglia Torrisi che Enzo compie.
Vale la pena rimarcare, ancora una volta, come Mafia: The Old Country prediliga un approccio diretto, completamente scevro di elementi RPG e missioni secondarie. Nonostante presenti una mappa di gioco aperta e ricca di segreti, questo videogame non è un sandbox alla GTA, per intenderci. Le missioni si susseguono una dopo l’altra, senza la necessità di doverle attivare. Non ci sono alberi delle abilità o crescita del personaggio e la moneta di gioco può essere usata solo per comprare vestiti, veicoli o versioni particolari delle proprie armi.
Comparto artistico
Giungiamo quindi a un’altra sezione della recensione in cui canterò le lodi di Mafia: The Old Country. Per una volta vorrei partire dal sonoro, dato che ritengo il doppiaggio in siciliano la vera star del videogame. Credo di non essermi mai sentito immerso in un’opera interattiva come accaduto con l’ultimo lavoro di Hangar 13 e ritengo che gran parte del merito vada data al doppiaggio. Premetto, non sono siciliano e capisco ben poco dell’idioma isolano ma di certo posso commentare, non solo la sua bellezza ma anche il modo naturale con cui l’hanno interpretato gli attori.
Il siciliano di Mafia: The Old Country scorre naturale, con dialoghi che risultano sempre fluidi, convincenti e realistici. Al contrario, molto spesso, i doppiaggi italiani mi sembrano forzati e artificiali, spezzettati in ritmi innaturali e irrealistici nel parlato quotidiano. Questa scelta ha reso i personaggi infinitamente più vivi e credibili, liberi di esprimere le loro emozioni nella loro reale prima lingua. Il risultato è francamente incredibile, soprattutto se unito alla qualità delle ambientazioni che, ovviamente, concorrono ad aumentare il senso di immersione. A tal proposito sarei curioso di avere un giudizio da un membro della nostra community proveniente dalla Terra dei tre mari, sulla riuscita della lingua siciliana stessa nel videogame. Chiudo il discorso auspicandomi che questo primo approccio all’autenticità linguista locale diventerà una consuetudine, tanto giudico riuscito il lavoro fatto in questo Mafia.
Grafica
La realizzazione tecnica e visiva in Mafia: The Old Country è assolutamente sbalorditiva in ogni sua parte. Che sia nella restituzione 3D dei veicoli, dei paesaggi, ambientazioni o persino dei cavalli, il risultato è sempre stato, nella mia prova, eccellente. Ovviamente i visi e le loro espressioni non sono da meno. Unreal Engine 5 si è spesso configurato come una scelta non ottimale per i titoli open world e anche in questo caso ho visto il motore grafico spesso soffrire più del dovuto, soprattutto in alcune fasi più concitate. Vista la fantastica restituzione grafica di ogni piccolo dettaglio ho quindi deciso di chiudere un occhio sui rallentamenti presenti. In ogni caso è impossibile non rimanere impressionati dalla meticolosità con cui sono state restituite piccole importanti chicche sicule come le teste di moro, cannoli, arancini, raffigurazioni di santi e così via.
Versioni e prezzi
Mafia: The Old Country è disponibile per Play Station 5, Xbox Series X|S e PC attraverso negozio digitale Steam. Il titolo ha, a mio parere, un prezzo correttissimo di 49.99 € nella sua versione base. È inoltre presente una Deluxe Edition al prezzo di 59.99 € che include alcuni oggetti in-game e outfit aggiuntivi.
Conclusione
Mafia: The Old Country è, secondo me un capolavoro, oltre che un serio pretendente al GOTY 2025. È una lettera d’amore al genere action-narrativo dove ogni sua parte è funzionale a ciò che vuole raggiungere. Un videogame dove le tempistiche, soprattutto, sono calibrate alla perfezione, risultando sempre interessante e coinvolgente. L’immersione garantita dalla lingua siciliana nel doppiaggio e dalla cura delle ambientazioni, non trova eguali nel panorama videoludico recente. È inoltre la chiara testimonianza del fatto che il videogame, più degli altri media, rappresenta la macchina del tempo migliore per vivere storie ambientate in epoche passate. Invece di concentrarsi sulle inevitabili mancanze che una scelta di game design così forte comporta e perdersi in inutili polemiche sulla durata del videogioco, mi focalizzerei sull’indimenticabile esperienza che offre. Salutamu!
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Nerdando in breve
Mafia: The Old Country sviluppato da Hangar 13 e pubblicato da 2K Games, è un titolo action-adventure che porta il giocatore nella Sicilia di inizio ‘900.
Trailer
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