
È ora di tirare i dadi!
Non ci posso davvero fare nulla, è più forte di me: se vedo un roguelike dove si usano delle carte o dei dadi DEVO provarlo per forza. Per fortuna, mi capita spesso di non rimanere deluso.
SpellRogue ha saputo intrattenermi e divertirmi, ringrazio tantissimo Guidelight Games per avermi spedito la copia del gioco che ha permesso la stesura di questo articolo.
Recensione
SpellRogue è uscito in early access quasi un anno fa, a febbraio 2024, ed è stata rilasciata la versione 1.0 il 24 aprile 2025; è stato sviluppato dal già citato studio danese di Guidelight Games e pubblicato da Ghost Ship Publishing.
Vestiremo i panni di un Dice Slinger che dovrà vedersela con i Voidbringer, esseri che, con l’utilizzo di meteore di corruzione, hanno trasformato il nostro pianeta in un mondo popolato da orrori famelici.
Gameplay e comparto tecnico
SpellRogue è un roguelike che fonde elementi di deckbuilding a lanci di dadi (questa tematica la toccheremo a breve). Durante ogni run, affronteremo un percorso diverso e, a ogni tappa, ci troveremo a sfidare un nemico, un avversario élite o a visitare luoghi o negozi che ci permetteranno di aumentare le nostre chance di vittoria. La struttura è classica e se avete già provato un titolo simile (per fare un esempio, Slay The Spire) vi sembrerà tutto familiare.
Il fulcro del gioco è lo scontro, attività nella quale spenderemo la maggior parte del tempo. Durante i combattimenti a turni, dovremo sconfiggere uno o più nemici utilizzando delle magie offensive o difensive. Come si attivano? Ognuna di queste può essere usata, in ogni turno, un numero limitato di volte e ha raffigurato, nella parte superiore, il risultato preciso da ottenere con un dado o un numero da raggiungere (o superare) con il valore delle facce di uno o più dei dadi tirati: la spell verrà lanciata soddisfacendo questo requisito. Una volta usati tutti i dadi, se non vorremo usare pozioni o rituali, sarà il turno dell’avversario. I turni si alterneranno finché una delle due parti sarà sconfitta. La scelta delle magie da utilizzare varierà in base alle intenzioni dei nostri avversari, che saranno visibili sotto forma di icona che appare sulle loro teste, quindi sapremo se stanno per sferrare un attacco e quanti danni subiremo oppure se effettueranno altre azioni.
Nel nostro turno potremo anche manipolare, dividere e girare i dadi e in nostro aiuto accorreranno, oltre le già citate pozioni e i rituali, anche degli artefatti che raccoglieremo in giro per la mappa o dopo aver battuto i nemici.

La mappa ha gli esagoni, quindi il gioco è bello (solitamente funziona così)
Una volta sconfitto il boss finale della mappa, si andrà avanti in un nuovo atto: quando ne avremo completati tre, la nostra run sarà terminata con successo, altrimenti avremo fallito. Ma ogni fallimento porta comunque dei punti esperienza che sbloccano nuove magie e nuovi personaggi (si parte con un solo Dice Slinger fino ad arrivare a sbloccarne, allo stato attuale, quattro).
SpellRogue è un gioco molto tattico. Nei combattimenti dovremo pesare ogni mossa per evitare di arrivare a un prematuro game over ma, soprattutto, dovremo ponderare bene la scelta delle magie da aggiungere: quando porteremo a termine con successo una battaglia, ci verrà chiesto di selezionare una magia da un pool di tre ed è qui che entra in gioco il deck building. Come se non bastasse, sparsi per la mappa ci sono dei frammenti di cristallo da utilizzare per rendere più potenti le spell o per aumentare, fino a un massimo di 6, gli slot delle magie a nostra disposizione.
Per quanto riguarda il comparto grafico, siamo su buoni livelli, con i personaggi e gli avversari ben caratterizzati e un’interfaccia parecchio usabile; anche il sonoro fa quello che deve, senza infamia e senza lode (lo ammetto, quando mi trovo ad affrontare run di roguelike, solitamente scelgo io la musica da sentire a seconda dell’umore e questo rende le sessioni molto più godibile).
In modalità portable, provata su Steam Deck e MSI Claw A1M, SpellRogue appare frizzante e dona un’ottima esperienza: gran parte del mio test si è svolto sul divano o a letto, durante le lunghissime notti in cui il mio gatto Tigro mi tiene sveglio perché vuole mangiare.
SpellRogue è localizzato in lingua inglese (siamo nel 2025, non dovrebbe essere un problema, ma ogni volta che facciamo uscire sui social un video di un gioco non tradotto in Italiano c’è sempre qualcuno che commenta in maniera negativa, quindi mi sono ripromesso di scriverlo negli articoli) ed è disponibile per PC tramite la piattaforma Steam al più che giusto prezzo di 19,99 €.

Odio i funghi da quando ho giocato a The Last of Us per la prima volta
Impressioni
L’esperienza con SpellRogue si è rivelata sfidante e molto divertente, però sono una persona molto semplice da conquistare, amando sia i roguelike che le carte e, soprattutto, i dadi.
La meccanica di deck building, abbastanza classica, trova una nuova evoluzione combinata con i dadi e mi ha fatto esaltare: se, nei giochi in cui abbiamo delle risorse fisse, è più semplice farsi i propri calcoli e programmare le mosse in anticipo, con la variabile del lancio di un dado tutto cambia perché, a ogni turno, non sapremo mai in anticipo cosa tireremo e come riusciremo a incastrarlo all’interno delle dinamiche del combattimento.
Con la sua release 1.0, SpellRogue ha tutto il necessario per intrattenere per decine di ore, con i quattro Dice Slingers da sbloccare insieme alle magie (più di 350), agli artefatti (più di 145) e ai rituali; gli avversari sono una settantina e, a ogni run, come ogni roguelike che si rispetti, ci sarà sempre un percorso differente da affrontare che ci farà vivere una sessione diversa ogni volta.
Considerando che anche il comparto tecnico è buono, se vi piace creare combo devastanti e tirare una carrellata di dadi, date una possibilità a SpellRogue: il prezzo è più che accessibile e, durante i vari sconti, ve lo potreste portare a casa per una manciata di Euro.
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Nerdando in breve
SpellRogue è un ottimo roguelike da provare se amate il genere, le meccaniche di deck building e, soprattutto, lanciare i dadi.
Trailer
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