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Legacy of Kain: Soul Reaver 1-2 Remastered – Recensione

Copertina di Legacy of Kain: Soul Reaver 1-2 Remastered

È sempre interessante avvicinarsi a questo tipo di remastered, soprattutto se riprendono giochi che hanno fatto la storia e, ancora di più, se sono giochi che non si aveva avuto occasione di provare a suo tempo. In questo caso ho avuto l’occasione di provare Legacy of Kain: Soul Reaver 1-2 Remastered, che gli sviluppatori di Aspyr Media ripropongono, per permettere anche alle giovani generazioni di scoprire questo grande classico degli action-adventure 3d. Il codice review ci è stato gentilmente fornito in versione Xbox Serie X|S, ma il gioco è disponibile anche per PC, Playstation 5, Playstation 4, Nintendo Switch e Xbox One.
Cerchiamo di capire nella nostra recensione come sia invecchiata la saga di Legacy of Kain e quale sia stato il lavoro di aggiornamento apportato dagli sviluppatori.

Kain, signore dei vampiri, è seduto sul suo trono

Kain, signore dei vampiri, è seduto sul suo trono

Storia

Legacy of Kain: Soul Reaver 1-2 Remastered è la raccolta dei due Soul Reaver usciti originariamente nel lontano 1999 e 2001.

Essendo una storia di vendetta e redenzione, il tutto comincia con una punizione: Raziel, servitore di Lord Kain, signore dei vampiri, viene punito per aver sviluppato un paio di ali, generando così l’invidia del suo maestro. Di conseguenza, Raziel viene gettato nel Lago dei Morti, dove subisce indicibili torture e sofferenze, fino a quando viene salvato da una misteriosa forza, che guida il protagonista lungo tutto il corso del gioco e che impariamo a conoscere man mano che la storia si dipana.

Inizia così la ricerca della vendetta da parte di Raziel, nei confronti dei suoi aguzzini, in cerca della redenzione. Ma, come potete immaginare, le cose non sono mai così semplici e da qui parte un interessante intreccio narrativo, che collega efficacemente i due giochi presenti in questa collection (il primo capitolo si conclude infatti con un cliffhanger, che viene immediatamente ripreso da Soul Reaver 2, quindi fate attenzione a non far partire accidentalmente il secondo titolo della collection, per non avere spoiler).

Pur essendo un gioco del 1999, la saga di Legacy of Kain rimane tutt’ora estremamente ben scritta ed interessante, ricca di intrighi e colpi di scena, che vi spingono a proseguire per vedere quello che accade successivamente.

Raziel prende coscienza del suo nuovo corpo

Raziel prende coscienza del suo nuovo corpo

Gameplay

Il gioco si presenta come un action-adventure a 3 dimensioni, con, però, la particolarità di avere un gameplay fortemente basato sugli enigmi ambientali. Infatti, può essere, in modo semplicistico, suddiviso in tre differenti componenti di gameplay. La principale, ossia quella che fa da base per le altre è la fase esplorativa: al giocatore è data la possibilità di visitare una serie di mappe chiuse, collegate tra loro in modo continuo. Questo diventa un elemento importante, perché, nel primo capitolo della saga, gli sviluppatori hanno mantenuto il sistema di salvataggio originale, privo di checkpoint, che riposiziona il personaggio nel punto iniziale della mappa ogni volta che si carica la partita o qualora il personaggio esaurisca completamente i punti vita.

Diventa quindi importante ricordarsi le varie stanze per riuscire a tornare al punto in cui eravamo rimasti. Per fortuna è presente un sistema di teletrasporto che rende leggermente più semplice destreggiarsi tra le varie aree, anche se ammetto che avrei preferito che gli sviluppatori avessero dato la possibilità di scegliere se mantenere il sistema originale o se portare un sistema più moderno e vicino a quello a cui i giocatori sono attualmente abituati.

Un interessante twist al gameplay è offerto dalla sovrapposizione di due piani differenti, da una parte il Regno Materiale, dall’altra quello Spettrale, che presenta una realtà differente, con un diverso level design e altri poteri che il protagonista può utilizzare. Quindi diventa essenziale riuscire a passare da un piano all’altro per poter risolvere i vari enigmi ambientali che caratterizzano l’avventura di Raziel.

Gli enigmi ambientali

Questo elemento ci offre la possibilità di parlare della seconda componente di gameplay, legata alla risoluzione degli enigmi sparsi lungo tutta la mappa di gioco. Da questo punto di vista il gioco risulta ancora molto stimolante con puzzle ambientali complessi e ben strutturati, che mettono sicuramente alla prova la materia grigia dei giocatori. Devo però precisare che per alcuni potrebbero sembrare un po’ troppo “vecchia scuola”, data la complessità di alcuni enigmi, che prevedono blocchi da spostare, meccanismi da azionare nell’ordine corretto, pulsanti da trovare, ecc. per riuscire a sbloccare porte e cancelli che permettono di proseguire nel racconto del gioco.

Le fasi di combattimento

La terza componente di gameplay è rappresentata dai combattimenti, forse la parte che sente un pochino di più il peso degli anni. L’idea alla base è comunque interessante e non scontata. Infatti, non è sufficiente semplicemente sconfiggere i nemici, che, essendo dei vampiri, possono riprendersi e tornare ad essere una minaccia per il nostro protagonista. Quindi è necessario finirli in modo definitivo, utilizzando i vari elementi messi a disposizione nell’ambiente di gioco, come spuntoni, fuochi, pozze d’acqua oppure raggi di luce. Questo richiede sempre di pensare i combattimenti in modo strategico, dal momento che, in alcune circostanze è necessario portare gli avversari vicini ad un elemento che ci consenta poi di eliminarli definitivamente.

Questo pensiero strategico è ancora più importante nel corso delle boss fight, che presentano incredibili nemici che possono essere sconfitti, solamente scoprendo il corretto sistema per indebolirli. A parte questa interessante meccanica, che aggiunge un pizzico di strategia, ma, ammetto, con i nemici comuni, in alcune occasioni si è rivelato un po’ ripetitivo, il sistema di combattimento risulta meno fluido di quanto siamo attualmente abituati.

Comparazione tra la grafica originale e quella aggiornata della Remaster

Comparazione tra la grafica originale e quella aggiornata della Remaster

Grafica e sonoro

Sul fronte della grafica, il lavoro svolto da Aspyr è buono, considerando che si tratta di una remaster. Possiamo sempre passare dalla grafica originale a quella aggiornata, notando che i miglioramenti sono chiaramente visibili. Troviamo infatti modelli poligonali più dettagliati per i personaggi, insieme ad un interessante aggiornamento delle texture, che permette di immergersi ancora di più nell’evocativo mondo di gioco. Ovviamente nulla che faccia gridare al miracolo, ma, essendo una remastered, si nota un certo impegno da parte degli sviluppatori di voler rendere omaggio all’opera originale, senza stravolgerla.

Raziel in una delle fasi platform

Raziel in una delle fasi platform

Il comparto sonoro, al contrario di quanto è stato svolto con la grafica, è rimasto sostanzialmente lo stesso del 1996. Il doppiaggio, completamente in italiano, mantiene lo stile tipico degli anni ’90, ma rimane tutt’oggi godibilissimo. Il comparto che secondo me avrebbe decisamente avuto bisogno di una maggiore rifinitura è quello audio, con una colonna sonora abbastanza basilare, che, riprende i brani originali in formato midi, anche se, in alcuni frangenti, la ho trovata leggermente ripetitiva.

Il ricco menu degli extra

Il ricco menu degli extra

Il valore aggiuntivo di questa collection

Un elemento supplementare da considerare valutando Legacy of Kain: Soul Reaver 1 + 2 Remaster è anche il valore enciclopedico che Aspyr ha inserito. Troviamo una sezione “Extra”, che raccoglie tutta una serie di contenuti aggiuntivi, riguardanti il mondo e la lore di Legacy of Kain. Un omaggio per tutti gli appassionati di questa serie, che possono trovare artwork, bozzetti preparatori, insieme anche a lettere e documenti che approfondiscono la storia e i personaggi del gioco.

Raziel osserva l'ambiente circostante

Raziel osserva l’ambiente circostante

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Nerdando in breve

Con Legacy of Kain: Soul Reaver 1-2 Remastered ci troviamo di fronte ad una buona remaster, che riprende i giochi originali e che prova ad avvicinarli ai giocatori delle nuove generazioni. Da questo punto di vista, il lavoro svolto da Aspyr è, però, non del tutto riuscito. Concordo con la preservazione del medium originale, ma, in questo caso, avrei preferito un pizzico di coraggio in più. Alcune piccole rifiniture al gameplay avrebbero potuto far diventare questa collection realmente per tutti.

Così, mi sento di poter consigliare questo gioco, a chi già conosce gli originali e ha voglia di immergersi ancora nel mondo di Legacy of Kain, scoprendo nuovi dettagli, anche grazie alla ricca sezione degli Extra. Il gioco è anche perfetto per chiunque abbia voglia di riscoprire questa perla, che risulta tutt’oggi estremamente godibile e divertente, a patto di scendere ad alcuni compromessi, legati ad un impianto di gameplay rimasto ancorato alla fine degli anni ’90, primi anni 2000.

Trailer

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