Quando ho visto The Fox Experiment in occasione del Lucca Comics & Games 2024, sono rimasto subito incuriosito dal titolo di questo gioco ad opera di Elizabeth Hargrave e Jeff Fraser, edito in Italia da Giochi Uniti. Eh sì, perché mettere assieme “volpe” ed “esperimento” è qualcosa che non si vede tutti i giorni, quindi era necessario che Nerdando si desse da fare per soddisfare la vostra (nostra!) curiosità.
Recensione
The Fox Experiment ci catapulta in Russia, dove siamo protagonisti di un esperimento di zoologia decisamente ambizioso: selezionare le volpi, andando a prendere ed espandere i tratti più docili al fine di renderle addomesticate come se fossero un’ulteriore razza canina come tante. Notate bene, è tutto vero: nel 1959 questo esperimento è stato avviato da Dmitri Belyaev, genetista russo che, dopo aver letto Darwin e studiato nell’istituto agrario di Mosca, decise di iniziare questo lavoro sulle volpi, facendo riprodurre esemplari con caratteristiche precise per renderle sempre più dominanti.
L’esperimento continua ancora oggi, guidato per tanti anni da Lyudmila Trut – che fu la prima persona ad essere assunta da Belyaev – fino alla sua scomparsa nell’ottobre 2024, e ha portato innumerevoli scoperte, qualcosa come 60 generazioni di volpi e anche tutta una serie di polemiche; noi qui ci limiteremo a parlare del gioco da tavolo che si ispira a questo esperimento e che vi permetterà di avere una vostra serie di volpi… senza occupare l’intera casa!
Meccaniche
In The Fox Experiment i giocatori (da 1 a 4) competono come ricercatori, selezionando una coppia di volpi per ogni generazione e cercando di ottenere tratti fisici specifici. Ogni round inizia con un draft in cui si scelgono una madre, un padre e la posizione nel turno successivo. Questa fase è cruciale, poiché i genitori possono influenzare i tratti delle volpi attraverso i dadi. Inizieremo con delle volpi selvatiche che avranno meno tratti – e quindi meno dadi da lanciare – ma man mano che ci addentreremo all’interno dei 5 round che costituiscono il gioco, i tratti aumenteranno e lanceremo UN SACCO di dadi!
Dopo la selezione, infatti, i giocatori tirano i dadi per determinare le caratteristiche dei cuccioli. Ogni dado presenta simboli che rappresentano tratti delle volpi e possono essere combinati per formare tratti completi, mettendoli affianco a seconda di ciò che si ottiene dai tiri, e con la possibilità di avere dei dadi “Docilità” che fungono da jolly.
I risultati vengono quindi annotati sulla scheda del cucciolo con un pennarello cancellabile a secco – ed è qui che entriamo totalmente nel roll and write! Infatti, oltre a tirare caterve di dadi, dovremo segnare tutti i tratti ottenuti su queste carte e, soprattutto, dare un nome ai nostri cuccioli – sbizzarritevi! Sostanzialmente, nel momento in cui creeremo cuccioli, questi diventeranno gli adulti che potremo incrociare nel turno successivo e così facendo capite come i tratti da tirare aumentano a dismisura e le combinazioni saranno tantissime.
Durante il gioco, i giocatori accumulano token proprio grazie al lancio dei dadi e a quanti spazi riescono a coprire sulla carta scrivibile. Questi token possono essere utilizzati per sbloccare miglioramenti e ottenere vantaggi strategici e dovremo scegliere bene come utilizzarli per, ad esempio, far accoppiare più coppie di volpi in ogni turno, oppure avere nuove abilità e così via, il tutto tramite la nostra plancia personale.
Infine, la gestione delle risorse e l’assegnazione dei punti avvengono attraverso carte studio e obiettivi pubblici, rendendo il gioco dinamico ma talvolta un po’ confusionario tra dadi e obiettivi comuni; il mio consiglio è quello di tenere tavolo e tabellone molto ordinato e gestire con precisione tutte le varie fasi del gioco.
Materiali
I materiali di The Fox Experiment sono ben progettati, con schede cancellabili a secco che permettono un facile tracciamento dei tratti delle volpi. Attenti a non scrivere su quelle delle volpi selvatiche! Tuttavia, la presenza di numerosi dadi può rendere il tavolo disordinato e complicare la gestione del gioco. Per capirci: ci sono qualcosa come 90 dadi disponibili!
I dadi, come vi dicevo, hanno dei simboli interi o a metà e dovrete metterli affiancati per contare i simboli ottenuti; state attenti anche a quando lanciate e riprendete i dadi per non confondervi o leggere male i risultati, ciò potrebbe cambiare gli esiti di un round.
La qualità dei componenti è alta e l’estetica del gioco è accattivante; il design visivo contribuisce a creare un’atmosfera coinvolgente dato che l’ambientazione russa di inizio anni ’60 è ben realizzata e vi immergerà totalmente nel mood giusto per questo titolo.
Concludendo
The Fox Experiment offre un’interessante combinazione di strategia e “narrazione” ispirata a un esperimento scientifico reale. Le meccaniche di gioco sono coinvolgenti, e sarà divertentissimo mettersi a dare nomi ai propri cuccioli e seguire il loro sviluppo. Vi affezionerete a loro!
Nonostante qualche imperfezione, il gioco riesce a intrattenere grazie alla sua tematica unica e alle sue meccaniche innovative. Con un buon equilibrio tra divertimento e strategia, The Fox Experiment si dimostra un titolo valido per chi cerca un’esperienza ludica originale e divertente; forse non lo consiglierei a dei neofiti perché ci sono tante cose da tenere sott’occhio pur non essendo un gioco “difficile” come altri.
In bocca… alla volpe!
Ringraziamo Giochi Uniti per averci fornito una copia di The Fox Experiment per questa recensione.
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Nerdando in Breve
The Fox Experiment ci porta in Russia per selezionare le volpi più addomesticabili: siete pronti a lanciare mille dadi?
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