Giochi da tavolo

Dune: Imperium – Insurrezione – Di nuovo su Arrakis

Dune: imperium

Impossibile resistere al fascino di Dune

Recensione

Sì, ve l’avevo già detto ma lo ripeto a scanso di equivoci: io adoro Dune: Imperium.

Qualche mese fa, vi abbiamo portato la recensione dell’ultima espansione del gioco base, Immortalità, ma oggi andiamo sul pesante e ritorniamo con una bomba: è finalmente arrivata in Italia quella che è, a tutti gli effetti, la nuova versione del gioco base, chiamata Insurrezione; sul sito di Asmodee Italia, che lo porta bello tradotto sul mercato nostrano, lo troviamo definito come sequel indipendente, ed è una definizione perfetta.

Essendo la serie Dune: Imperium basata sulle meravigliose pellicole di Denis Villeneuve, possiamo dire che il gioco base rappresentava la Parte Uno, mentre questo Insurrezione è palesemente basato sul Parte Due; avremo quindi una situazione diversa sul tabellone, nuovi leader, nuove opportunità e vedremo anche un pizzico di cattiveria in più nel gameplay.

D’altronde, gli Harkonnen spadroneggiano su Arrakis, gli Atreides sono distrutti e i Fremen guidano, guarda un po’, l’insurrezione.

Meccaniche

L’idea di base di Insurrezione è la stessa di Dune: Imperium e sappiamo che funziona alla grande; bastano invece poche modifiche per renderlo un gioco diverso, o quantomeno degno di coesistere in una collezione accanto al fratello?

Me lo sono chiesto anche io insieme a migliaia di appassionati che, avendo già collezionato le espansioni, hanno avuto quantomeno il dubbio che qualcuno volesse mungere la proverbiale mucca un po’ più del dovuto.

Per quanto riguarda le basi del gameplay, il gioco è rimasto lo stesso: giocando carte dalla nostra mano, possiamo inviare gli agenti sulla mappa per compiere azioni, raccogliere risorse e schierare truppe; inoltre, alla fine della fase di piazzamento lavoratori, potremo acquisire nuove carte in un mercato comune, e infine risolvere una fase di battaglia.

Un mix intrigante di deckbuilding e piazzamento lavoratori, quindi, che funziona nello stesso modo del base. Ma se il diavolo si annida nei dettagli, è proprio lì che gli autori sono intervenuti per cambiare, qui possiamo dirlo, le carte in tavola, introducendo alcune succulente novità che permettono al gioco di farci vivere un’esperienza diversa.

I nuovi Leader sono ben contestualizzati nell’ambientazione e permettono di sfruttare le novità del gameplay.

Non sto parlando solamente dei nuovi leader e delle nuove carte, che ovviamente ci sono, ma proprio della ciccia a livello di gioco.

Le spie, ad esempio, sono una novità che cambia un po’ il gioco su mappa, rendendolo più flessibile: esse permetteranno, con un po’ di pianificazione, di occupare spazi già occupati dagli avversari; in una delle espansioni c’era già un meccanismo simile, ma qui è più integrato nel gioco.

Altra aggiunta molto sbandierata sono i Vermi delle Sabbie, un’unità da battaglia che pesa parecchio nell’economia della partita, in primis perché per schierarli in battaglia bisogna prima ottenere gli ami per domarli (e quindi bisogna costruirsi una strategia per ottenerli velocemente), poi perché essi sono in grado di raddoppiare le ricompense ottenute nelle battaglie ove siano schierati. E scusate se è poco, in un gioco nel quale tali ricompense possono far pendere gli equilibri dell’intera partita.

I Vermi della Sabbia in tutta la loro maestosità

Un cambiamento sempre relativo alla battaglia riguarda l’introduzione degli obiettivi, che va ad inserire un’ulteriore considerazione strategica quando si tratta di puntare a vincere la battaglie: un set collection di carte che permette addirittura di ottenere un punto vittoria. E qui i punti vittoria sono pochi, e si ottengono con il sudore.

Infine, vogliamo citare i cambiamenti negli spazi sulla plancia: molti simboli cambiati, una parte protetta dal Muro Scudo distruggibile con un’apposita azione: gli utenti di BGG concordano quasi unanimemente che ciò abbia portato un bilanciamento degli spazi azione, e probabilmente è vero; nella versione base alcuni spazi invogliavano meno di altri. Chi vi scrive è soddisfatto, e nelle prove effettuate, effettivamente, si è ritrovato a spaziare molto di più, nonché ad utilizzare spazi che nel base si utilizzavano solo una volta, tipo quello del Gran Consiglio.

Essendo Dune: ImperiumInsurrezione un deckbuilding, ovviamente il mazzo è stato pensato per supportare tutte queste novità; molte carte hanno effetti intriganti e più ricchi del mazzo del base, ma non sono assai convinto che questi possano essere mischiati con successo, come detto nel manuale. Infatti si avrebbe ad esempio una minor probabilità di poter usare le nuove azioni, vanificando il tanto sbandierato bilanciamento.

Già che ci siamo, parliamo un momento della compatibilità con le espansioni, che è spiegata nel manuale ma mi solleva alcune perplessità: l’Ascesa di Ix si può usare, ma le modifiche sono non proprio elegantissime e il gioco forse si appesantisce troppo; invece vedo molto meglio l’introduzione di Immortalità, anche come integrazione nel flusso di gioco.

Non paghi di tutte queste modifiche, nella scatola troviamo anche una mini-espansione, il modulo CHOAM, che introduce la risoluzione dei contratti; chi scrive vi consiglia di introdurlo in tutte le partite, perché sebbene porti un elemento in più da considerare, non va ad incidere troppo nella complessità del gameplay, anche considerando che tutto sommato Dune: Imperium – Insurrezione è assimilabile a una versione maggiormente per esperti di Dune: Imperium.

Un’altra grande novità di questa edizione è la versione per 6 giocatori, una titanica sfida tra due fazioni che utilizza il retro del tabellone, completamente adattato allo scopo, e del materiale extra; purtroppo mi è mancato il materiale umano per potervi portare un parere ragionato.

Parere che invece posso esprimere per quanto riguarda le modifiche alla modalità Solitario, che secondo me rimane un grosso pregio del franchise e che in Dune: Imperium – Insurrezione risulta ulteriormente migliorato rispetto al base: se amate questa modalità, non rimarrete assolutamente delusi dalle migliorie introdotte. Si consiglia in ogni caso di utilizzare la favolosa app, che non solo snellisce il flusso di gioco, ma implementa anche una bella musica d’atmosfera.

Penso che questo paragrafo sia durato anche troppo, quindi per una summa delle impressioni vi rimando alle conclusioni.

Materiali

Sulla componentistica, ormai saprete già cosa vi dirò: a me la parte grafica e “tangibile” di Dune: Imperium – Insurrezione piace, perché mi piaceva quella del fratello. Elegante, sobria, senza fronzoli inutili, funzionale.

Unica violazione a questa sobrietà le miniature di plastica dei Vermi delle Sabbie, che ho trovato una bella sorpresa: infatti solitamente le miniature fanno parte degli Upgrade Pack Deluxe da comprare a parte, questa volta invece sono inclusi nella scatola, insieme a dei più semplici meeple di legno per chi non vuole tradire la tradizione.

Questa scelta non l’ho trovata chissà quanto sensata, ma è ovvio che io sia contento di avere un qualcosa di inatteso.

Per il resto, solita quintalata di carte, pezzi in cartone, legno: la dotazione ricalca quella di Dune: Imperium, maggiorata con i pezzi “nuovi”: nuove carte, nuovi leader, nuove pedine. Tant’è.

Conclusione

Eccoci qui, quindi, a tirare le somme su questo Dune: Imperium – Insurrezione.

Vi ho detto che ero dubbioso sul fatto che potesse semplicemente risultare un’operazione commerciale per spremere il più possibile i fan del franchise, ma mi sono dovuto ricredere: non si tratta di un more of the same, ma di un’esperienza diversa, che a mio avviso non sostituisce il Dune: Imperium originale, che rimane un gioco più snello, più veloce, da proporre sicuramente a chi non ha mai giocato a questo titolo, e da arricchire con le belle espansioni.

Dune: Imperium – Insurrezione è invece il titolo per i più esperti, per quelli che cercano un’esperienza in qualche modo più ricca, sfaccettata e per certi versi “cattiva”; è un titolo che mi ha dato l’impressione di essere più stretto e meno incline a perdonare eventuali strategie fallimentari.

Per quanto mi riguarda, li terrò entrambi, perché mi piacciono molto in modo diverso.

Un ringraziamento ad Asmodee Italia per il materiale utilizzato nella recensione.

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Nerdando in breve

Dune: Imperium – Insurrezione è la nuova versione di un gioco già meritevole di suo. Questa è leggermente più ricca, e leggermente più difficile.

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