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A Quiet Place: The Road Ahead – Fate silenzio, e fatelo piano!

Recensione

A Quiet Place è una serie di film, per chi non lo sapesse, che vede protagonista per i primi due capitoli la meravigliosa Emily Blunt. Si tratta del classico horror in cui si fugge da un orrore troppo grande da essere contrastato e in cui le (poche) informazioni vengono centellinate a poco a poco lasciandoci in genere con molte più domande che risposte.

Dopo tre film (il terzo è un prequel dimenticabile) arriva su PC e console anche la trasposizione videoludica per un survival horror che prende a piene mani dal genere, fondendo dinamiche ben oliate con le suggestione della pellicola.
A Quiet Place: The Road Ahead è quindi ambientato nello stesso universo narrativo dei film senza utilizzare gli stessi personaggi. La collocazione temporale è nel giorno successivo l’invasione e alcuni mesi successivi e come per i film presenta una particolare attenzione alle relazioni familiari e ai rapporti umani.

@nerdandocom A Quiet Place: The Road Ahead è un survival horror tratto dall'omonima saga cinematografica che ha intrattenuto (e spaventato) @zeno2kappa in questi giorni e che mi ha incuriosito parecchio. Lo giocherete? -Tencar- @Tencar #videogiochi #aquietplacetheroadahead #survivalhorror #Nerdando ♬ suono originale – Nerdando

Gameplay

A pensarci bene non dovrebbe sorprendere più di molto: la dinamica delle creature (cieche ma con udito finissimo) ben si sposa con i meccanismi classici del survival horror. Penso ad esempio ad Alien: Isolation in cui l’unica speranza di sopravvivere allo xenomorfo è quella di nascondersi e stare il più quieti possibile.
Eccoci quindi nei panni dell’asmatica Alex e della forsennata ricerca di salvezza. Dopo aver affrontato l’orrore dei mostri dall’udito sopraffino, l’unica possibilità è di darsela a gambe senza fare rumore (peccato per la tosse) e superare livello dopo livello fino alla risoluzione finale che dovrebbe arrivare dopo una decina di ore di gioco.

A farla da padrona è ovviamente la gestione del rumore. Da una parte abbiamo quindi i suoni ambientali che possono coprire i nostri passi, come lo scorrere dell’acqua. Dall’altro abbiamo i polmoni di Alex che, soprattutto in situazioni polverose o con l’aumento dello stress, potrebbero cedere ad attacchi di tosse dannatamente pericolosi. L’uso degli inalatori diventa quindi strategicamente importante per non passare prematuramente a miglior vita.

Voglio però segnalare una feature (disabilitata di default) che mi ha fatto davvero piacere trovare: il “microphone noise detection“. Giocando con un microfono è infatti possibile abilitarlo per far sì che i rumori vengano catturati e attirino sgradite attenzioni. Un modo piuttosto originale per aumentare l’immersività nell’ambiente di gioco. Se già normalmente siamo (giustamente) abituati a giocare i survival horror con cuffie, perché non farlo anche con un microfono capace di tradire ogni nostro sussulto?

Comparto tecnico

A Quiet Place: The Road Ahead vanta un sound design di incredibile livello. Per la sua struttura narrativa non poteva che essere così, ma davvero non mi aspettavo questa cura maniacale nel disegnare ogni singolo accenno di rumore, capace di coprire i nostri passi o farci rilevare dalle creature aliene. Il lavoro svolto da Stormind Games è assolutamente incredibile, ma anche estremamente intrigante: personalmente mi ha fatto rendere conto di quanto rumorosi siamo noi umani nell’ambiente in cui ci muoviamo solitamente.

Parlo di pozzanghere, lattine vuote abbandonate ovunque, foglie secche, chiavistelli arrugginiti, cassetti, sportelli e tutte quelle maledette porte che non sono mai state oliate a dovere. I controlli sono precisi e accurati: possiamo modificare la velocità di movimento e azioni moderando la pressione esercitata sugli stick del controller. Il fonometro di fortuna mostrerà quanto rumore stiamo producendo e se questo è superiore o inferiore al rumore ambientale che ci nasconde alle creature.

Ma non basta: muoversi silenziosamente è solo il primo passo, poi dovremo controllare la quantità di polvere che intaccherà la salute polmonare di Alex, ma anche lo stress quando i mostri si avvicinano e potremo cercare di calmarlo stando fermi o spostandoci leggermente senza attirare l’attenzione prima che un colpo di tosse decreti la nostra fine.
Non mancano puzzle ambientali piuttosto facili nella risoluzione ma dannatamente propensi a scatenare frastuoni letali. E come ciliegina sulla torta ci sono i consumabili: inalatori per l’asma, batterie per le torce, bottiglie e mattoni.

A fronte di tutto questo, posso dirmi soddisfatto anche del comparto visivo: gli ambienti sono ricchi di dettagli e curati nelle texture. Ci siamo abituati, nelle produzioni indie, a livelli di cura grafica decisamente inferiori mentre è davvero un piacere vedere tanta cura anche dal punto di vista grafico. Le uniche situazioni in cui si nota qualche sbavatura sono le mani della protagonista, nelle mini cutscene che intervallano il gameplay (tipo quando si sale o scende da un ostacolo, si scavalca o attraversa uno spazio stretto) e nei volti dei comprimari che talvolta mostrano un po’ di legnosità nei movimenti.

Non mancano una buona, enorme dose di collezionabili: giocattoli per guadagnare crediti e sbloccare modelli 3D, disegni, foto e tantissimi documenti che aiutano a ricostruire la storia delle persone che sono state meno fortunate di noi o a comprendere come vivere in un’apocalisse di questo genere porti rapidamente alla paranoia e alla follia. Non siamo fatti per stare in silenzio.
Senza contare che è sempre un piacere allungare il percorso di fuga allo scopo di trovare tutti i collezionabili, considerando che basta un passo falso, un ostacolo non visto sul pavimento, un angolo buio che pullula di oggetti rumorosissimi, per farci incappare in brutti incontri.

Conclusioni

Non sono un grande fan della saga, sebbene abbia gradito il primo film, ma devo dire che A Quiet Place: The Road Ahead mi ha davvero colpito. Ho apprezzato tantissimo il lavoro svolto sulla cura e pulizia del comparto audio, così come l’implementazione del rilevamento del rumore dal microfono del gamer: davvero una chicca.
Personalmente lo consiglio a chi vuole un’esperienza esplorativa altamente ansiogena in cui occorre controllare ogni movimento prima di muovere il prossimo passo verso la fine dei livelli.

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Nerdando in breve

A Quiet Place: The Road Ahead è la trasposizione videoludica della saga cinematografica.

Trailer

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