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DOOM + DOOM II – L’edizione perfetta e anche qualcosa di più

DOOM + DOOM II

Doom e Doom II

Ricordo ancora le prime parole in inglese che ho imparato. Ero molto piccolo e comparivano sempre sulla schermata di un gioco che adoravo. A malapena leggevo, quindi dovevo chiedere cosa significassero. Queste cinque voci, scritte in un font rosso sangue, recitavano: “New Game, Options, Load Game, Save Game, Quit Game”. A me sembravano un antico incantesimo per evocare un demone e in effetti, un po’ lo erano. Quello che stavo utilizzando era il menu principale di DOOM, un titolo che avrebbe definito la mia vita videoludica per trent’anni e che continuerà a farlo per sempre.

Se anche voi, come me, siete quelle persone che ogni tanto si fanno qualche livello del capolavoro di John Carmack, potrebbe interessarvi la versione definitiva: DOOM + DOOM II.

Recensione

Fra sequel, reboot, giochi da tavolo, versioni che girano su stampanti o su orologi, DOOM è probabilmente uno dei giochi che più a lungo è stato presente sui nostri dispositivi. La semplicità dei comandi e l’estrema snellezza del motore di gioco lo rendono ancora oggi un valido terreno su cui giocatori, hacker e modder si sbizzarriscono. Il bello, è che alla fine da più di trent’anni il gioco è quello. Non servono remaster o remake 1:1, con DOOM ti diverti sempre.

Schermate più che familiari

Fortunatamente, anche in casa Bethesda/id Software hanno pensato la stessa cosa, perché questa riedizione è di fatto la migliore occasione per del sano retrogaming fatto bene. Ma cosa troviamo esattamente all’interno di DOOM + DOOM II? Beh, ovviamente ci sono i due titoli principali, ma oltre a questi troviamo anche i due capitoli di Final Doom: Evilution e The Plutonia Experiment, cioè gli episodi “adottati” da id Software e i Master Levels per DOOM II, ovvero una compilation di livelli pubblicata nel 1995. Ci sono anche gli episodi non canonici No Rest for the Living e Sigil, creato da John Romero, oltre alla nuova campagna Legacy of Rust (in cui per la prima volta abbiamo modo di incontrare nuovi mostri e usare nuove armi, fra cui un lanciafiamme!).

Tutti questi livelli sono corredati da un nuovo pacchetto di 26 mappe deathmatch che si uniscono alle 17 già presenti per il multiplayer.

I nuovi contenuti giocabili, però,  sono solo una fetta delle novità di questa edizione della piattaforma DOOM: al suo interno troviamo un multiplayer rinnovato che consente di giocare online e in schermo condiviso con la modalità deathmatch e co-op fino a 16 giocatori. La modalità co-op permette anche di giocare alle missioni della storia principale insieme ad altri giocatori di lobby pubbliche o private. A questo si aggiungono importanti aggiunte di accessibilità, interfaccia utente, grafica e sonoro che portano l’esperienza utente di DOOM nel 2024, oltre al supporto totale a tutte le mod mai create negli ultimi 25 anni e a un browser interno al gioco per scaricare e giocare quelle caricate dagli utenti.

Trama

“Quale trama?” potreste giustamente chiedere. E avreste anche ragione, non c’è molto da raccontare sulla trama di DOOM in sé. Il primo gioco vi mette contro un esercito di demoni infernali su Marte, mente l’intera storia di DOOM II vi porta sulla Terra a vendicare il terribile assassino del coniglietto domestico del Doomguy da parte dei demoni.

Pew Pew

Al massimo, posso raccontarvi la storia che lega gli episodi stand-alone al gioco principale: Evilution, ad esempio, parla di un’invasione demoniaca su Giove, in una base della UAC. Un’astronave arriva lì e ne fuoriescono centinaia di mostri, che voi dovrete redarguire col piombo e il fuoco, come al solito. The Plutonia Experiment, invece, si svolge dopo DOOM II e vi vede impegnati a chiudere l’ultimo portale che i demoni hanno usato per recarsi sulla Terra, che gli scienziati non sono riusciti a chiudere. Chi meglio del Doomguy in persona per chiuderlo a cazzotti e missiloni?

Sigil si posiziona invece come un gioco a sé stante, ambientato fra i due capitoli originali: in pratica un demonio matto devia il Doomguy verso altri recessi e profondità dell’inferno, anziché lasciarlo proseguire verso la Terra per fermare l’invasione e da qui dovrà uscirne grazie a… avete indovinato, spari e manate.

Una tranquilla giornata sparando a demoni

Chiude la collezione inclusa in DOOM + DOOM II il capitolo Legacy of Rust. Si tratta di un episodio molto particolare per i canoni di DOOM. Ha ambientazioni enormi, più naturali (si vedono addirittura delle piante!) e delle nuove armi che sputano fuoco. Il tutto ambientato in un paradiso naturale che la UAC ha profanato, risvegliando dei nervosissimi dei antichi che anche i demoni dell’inferno temono. Anche per loro, il solito menu di sberle con contorno di fucilate.

Gameplay

Cosa si può dire invece del gameplay di DOOM? È lo sparatutto per definizione, quindi anche qui, che vi devo dire? Corri per dei livelli a sparare a dei mostri, fine. Si può dire però che la giocabilità infusa in DOOM + DOOM II è perfettamente al passo con i tempi. Ricordo ancora il mio disgusto verso i giochi che utilizzavano il nuovo sistema WASD con tanto di mouse. Perché mai usare due periferiche invece di una sola? Certo, all’epoca nemmeno era possibile guardare in alto (uno dei pochissimi sparatutto che lo consentiva era Star Wars: Dark Forces) e quindi le frecce direzionali erano abbastanza.

Il passaggio al nuovo sistema ormai è consolidato e tornare alle classiche frecce sarebbe come iniziare a guidare a destra come gli inglesi, ma per fortuna è possibile muoversi con WASD e mirare con il mouse. Non si può comunque muovere la visuale in verticale e questo confonde un poco, ma almeno aiutano ad adattarsi le nuove interfacce più moderne: finalmente, abbiamo un mirino che, oltre a dirci con precisione dove stiamo puntando, si illumina quando siamo a tiro di un nemico. Chi ha giocato agli originali sa quanto sia impreciso il sistema di puntamento alle medie e lunghe distanze. 

Sistema di puntamento migliorato

Da adesso è anche disponibile la ruota delle armi che consente di scegliere più velocemente il miglior metodo di maciullamento dei mostri. Una volta, la mano sinistra era fondamentalmente libera e quindi i numeri venivano selezionati più velocemente, ma adesso è oggettivamente più pratico questo metodo, se proprio non vi piace quello con la rotella del mouse. 

Non manca un set di opzioni di accessibilità che contengono font ad alta leggibilità, sintesi vocale per la chat e altre funzioni di base. 

Per quanto riguarda il multiplayer, le partite sono accessibili con classiche lobby online, con amici e sconosciuti e cosa più importante: è supportato il crossplay! Unite questa cosa al fatto che sia disponibile anche il gioco a schermo condiviso e che sia disponibile su Nintendo Switch e avete un perfetto passatempo per dei party vecchio stile con i vostri amici nerd.

Grafica e sonoro

Grafica che vince non si cambia

Niente è cambiato nella grafica (giustamente), ma sotto il cofano è tutto diverso. Adesso il gioco gira tutto all’interno del motore KEX e supporta le risoluzioni e i rapporti di aspetto più moderno, arrivando serenamente al 4K e ai formati ultrawide. Il risultato è che la grafica è sempre nitida e se avete schermi con risoluzioni importanti potrete comunque godervi un maggiore spazio di gioco, soprattutto con i formati più larghi.

Bella rivoluzione invece sulle colonne sonore in cui, oltre alle classiche MIDI, è stata aggiunta la soundtrack strumentale di Andrew Hulshult, che dà tutta un’altra carica al gioco.

Prezzo

DOOM + DOOM II è disponibile su Xbox Series, PlayStation 5, Switch e su PC attraverso Steam, GOG o Epic Store. È anche disponibile su Xbox Game Pass e chi già possiede almeno uno dei due giochi sulle piattaforme già citate, oppure su Xbox One o PlayStation 4, riceverà la nuova edizione automaticamente e gratuitamente.

Mmm… sarà amichevole o minaccioso?

In conclusione

Se siete appassionati di DOOM o se semplicemente cercate un gioco divertente da fare con gli amici a casa o online, collaborando o sfidandovi, DOOM + DOOM II è il titolo che dovete cercare. Non è semplicemente un’edizione celebrativa, ma è anche e soprattutto il modo più facile e moderno per godersi i DOOM pixelati che quasi tutti abbiamo giocato. E per chi non ha avuto questa fortuna, non c’è dubbio, questo è il momento giusto per iniziare!

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Nerdando in breve

DOOM + DOOM II è l’edizione definitiva e plenaria dello sparatutto più iconico di sempre e una porta di accesso per divertirsi con questo capolavoro, da soli o in compagnia, ai nostri giorni.

Trailer

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