#NerdandoConsiglia

#NerdandoConsiglia: Giugno 2024

In uno strano inizio d’estate dove sembra più di essere in un tardo settembre, la redazione più instancabile d’Italia è pronta a suggerirvi belle cose: ecco a voi il #NerdandoConsiglia di Giugno 2024!

Lords of the Fallen

Zeno2k: Perché pagare per farsi del male? E in effetti dopo aver visto le prime recensioni su questo seguito avevo deciso di lasciar perdere. Una premessa è dovuta: per anni ho evitato come la peste i soulslike, dopo essermi scontrato malamente con Dark Souls e aver deciso che non faceva per me.

Poi, grazie ai Games with Gold, ho deciso di fare un altro tentativo proprio con Lords of the Fallen e ne sono rimasto folgorato. Da lì ho iniziato un percorso di dannazione che mi ha portato a sviscerare (fino al Platino) titoli monumentali come Bloodborne ed Elden Ring, e altri più ricercati come Lies of P e Steelrising.

Ebbene eccoci a noi: su Game Pass esce Lords of the Fallen e decido di dargli una chance.

Che vi devo dire? Che forse è vero che sono masochista (lo dico da un po’, ndGiando), perché nonostante il level design che a tratti lascia a desiderare, la gestione dei controlli che a volte ricorda Assassin’s Creed II (con Ezio che saltava a casaccio) e un bilanciamento della difficoltà a dir poco alienante (boss troppo facili e minion troppo difficili lungo percorsi banali), nonostante tutto questo: mi sto divertendo a giocarlo. La cosa più affascinante (nonostante il delirio di centinaia di collezionabili) è la doppia ambientazione: vivi vs morti. Davvero splendido.

Non lo platinerò (come non ho platinato Mortal Shells, per intenderci), ma andrò avanti il più possibile e forse farò anche una seconda run. Insomma: se vi piace soffrire, questo titolo fa per voi.

Still wakes the Deep

Zeno2k: Vi piacciono le avventure narrative horror con una forte localizzazione? ebbene questo fa per voi: Still Wakes The Deep è un survival horror ambientato su una piattaforma petrolifera scozzese negli anni ’70. Non svelerò alcun dettaglio per non rovinare la sorpresa, ma sappiate che l’accento degli Scots è davvero molto evidente e coinvolgente, le tematiche politiche e sociali non sono banali e l’ambiente è claustrofobico il giusto (forse pure troppo).

E se siete amanti del completismo sfrenato, ci sono alcuni obiettivi/trofei davvero sfidanti. Il peggiore? Giocarlo e completarlo TUTTO scegliendo come lingua il gaelico scozzese.

Imperdibile.

Unmatched


Cavaliere: Squirrel Girl contro la T-Rex di Jurassic Park, Sherlock Holmes contro Black Panther o ancora Big Foot contro Cappuccetto Rosso. E no, ieri sera non ho mangiato la peperonata con annessi sogni onirici. Sto parlando di Unmatched, la cui idea di base è creare un gioco da tavolo di carte in cui ogni personaggio ha un mazzo personalizzato che lo rispecchi al massimo e sfidarne altri. Il motivo per azzuffarsi? Mica deve esserci una ragione visto che picchiarsi IN GAME è divertente e solo lì OVVIAMENTE.

Restoration Games, l’editore, e Mancalamaro, che ha portato in Italia parte della miriade di scatole uscite, hanno fatto centro al 100%. Ne parlo visto che al Guiscardo, grazie a Tore che ha portato tante scatole, abbiamo fatto un torneo amichevole in cui mi sono divertito nonostante abbia fatto schifo! Questo vuol dire che il gioco mi ha preso parecchio.

Final Fantasy XVI

Ayr: Dopo una cavalcata lunga circa 60 ore (includendo le secondarie) ho finalmente finito Final Fantasy XVI. Qui ho bisogno dell’aiuto dell’ottimo Giando e dei suoi commenti fuori campo perché, effettivamente, sono un po’ indeciso sul mio giudizio del gioco.

Final Fantasy XVI mi ha portato un mix di emozioni particolare. Mi ha letteralmente incantato per le prime 15 ore di gioco e annoiato tremendamente nella zona centrale. Un videogame che, a mio parere, ha evidenti problemi di ritmo ma che ho terminato per via del suo divertente combat system. La profondità dei personaggi mi ha fatto dimenticare il tedio delle vicende politiche che fanno da background al gioco. Le spettacolari battaglie coi boss hanno fatto da contrappeso alla lentezza di tanti dialoghi. Insomma, un gioco dalle due anime a mio parere che, nonostante tutto, sono felice di aver finito. Ovviamente, per una disamina più approfondita vi rimando alla recensione di, appunto, Giando.

The Last of Us Parte II Remastered

NoOrdinaryLuca: Scrivo a mente fredda questo mio Nerdandoconsiglia, dopo aver finito una settimana fa The Last of Us Parte 2 Remastered per la prima volta. Questa remastered, esclusiva Playstation 5, è infatti stata per me l’occasione per recuperare il secondo capitolo dell’omonima saga di Naughty Dog. Tra le numerose aggiunte di questa riedizione troviamo miglioramenti alla grafica, al framerate, alcune scene tagliate dal gioco originale e una nuova modalità roguelite. Alle volte, questo gioco mi ha fatto decisamente arrabbiare, a causa di determinate scelte dei protagonisti, ma, proprio per questo, mi ha emozionato come pochi giochi hanno saputo fare. Credo che i miglioramenti tecnici, uniti alla nuova modalità, possano essere la giusta occasione per giocare (o rigiocare) questa perla del panorama videoludico.

Fallout

Jedi.lord: Finalmente ho guardato la serie TV tratta da uno dei miei franchise preferiti. L’ho adorata: pienamente rispettosa del mood originale del mondo inventato da Black Isle, divertente nel suo peculiare black humor, più profondo di quello che voglia sembrare. Per me, per ora, è la serie dell’anno.

Sense8

sense8

Jedi.lord: Nel decennio scorso si parlava moltissimo di Sense8, la prima serie di un certo peso (e di un certo budget) partorita da Netflix, a firma delle celebri sorelle Wachowski e di J. M. Straczynski, nome noto ai lettori di comics. Se ne parlava molto, e in molti modi: a parte le vicende legate alla sua cancellazione anticipata, che portarono alla realizzazione di un film che potesse concludere in modo degno le vicende degli otto protagonisti, ricordo che all’epoca leggevo che fosse bellissima, ridicola, esagerata, senza senso, difficile da seguire e adorabile.

E sapete cosa? Avevano ragione tutti.

Sense8 è un’esperienza che non saprei neanche descrivere, per quanto mi ha colpito; mi sono affezionato ai personaggi e durante la visione, ad un certo punto, ho trovato quasi più interessante seguire l’evoluzione delle loro vicende private che la macrotrama orizzontale, a volte troppo fumosa.

Sense8 è, a mio avviso, soprattutto un enorme, gigantesco inno all’amore in tutte le sue forme, che può vantare dei personaggi indimenticabili per la loro variegata umanità; come si fa a non adorare Sun o Lito, o una coppia così carina come Nomi e Amanita?

Ovviamente ci sono anche esplosioni, momenti da ridere, scene estremamente cringe o drammatiche, non per forza in quest’ordine. La cosa divertente è che mischiato tutto insieme funziona, eccome.

Cioè, avete visto quanto ne ho scritto?

Company of Heroes

Jedi.lord: Il mese scorso sono stato in vacanza nel nord della Francia, e ho visitato le spiagge della Normandia dove, 80 anni fa, le truppe alleate sbarcarono ed iniziarono a prendere a calci i nazisti.

È logico che una volta tornato mi sia venuta voglia di rispolverare un videogioco a tema, o forse due.

Il primo è questo capolavoro che, rigiocato dopo anni, non ha perso un briciolo di freschezza. Ormai ve lo tirano dietro, quindi se siete minimamente interessati agli strategici in tempo reale dovreste quantomeno provarlo.

Call of Duty (2003)

Jedi.lord: Sì, alla fine ho reinstallato anche questo, a mio avviso una pietra miliare del genere degli sparatutto. Tralasciando cosa è diventato il franchise dopo 20 anni, questo lo giocai al day one e mi fulminò.

Il primo livello è ambientato a Sainte-Mère Eglise la notte dello sbarco; vi dico solo che ci sono andato apposta.

È invecchiato, ovviamente, ma è sempre un bel gioco, ed è bello scoprire come l’idea di cinematograficità nei videogiochi ebbe in questo titolo una tappa fondamentale, basti pensare al livello di Stalingrado ripreso dal film Il nemico alle porte.

Indimenticabile.

Songs of Conquest

Jedi.lord: Sto giocando estensivamente a Songs of Conquest per due motivi: per la recensione che uscirà prossimamente su Nerdando, e perché è bellissimo. La domanda principale che molti si sono fatti quando è uscito è stata: è un degno erede spirituale di Heroes of Might and Magic? Spoiler: per me è sì!

Dungeon Food

Tencar: In questo periodo, ho voglia di fantasy e Dungeon Food è qualcosa che si avvicina particolarmente a una sessione di Dungeons & Dragons; è una storia abbastanza classica ma che ha saputo stupirmi con interessanti colpi di scena e momenti davvero divertenti. I 24 episodi della prima stagione corrono via veloci, li trovate su Netflix.

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