Dungeons & Dragons

Perché Baldur’s Gate 3 ci è rimasto nel cuore

Baldur’s Gate 3 è un vero e proprio capolavoro. Noi di Nerdando, ci siamo presi – come sempre – il nostro tempo ma adesso, a mesi dall’uscita, possiamo raccontarvi per quali motivi il titolo di Larian Studios ci è rimasto nel cuore.

Fedro

Se dovessi elencare i motivi per cui Baldur’s Gate 3 mi è rimasto nel cuore, potrei riempire l’intera pagina da solo, ma per onore della causa ho deciso di concentrarmi su un aspetto estremamente importante. Il titolo è stato definito da tanti un capolavoro indiscusso, cosa che ha portato anche alla vittoria del premio GOTY. Secondo il mio parere, questo è il risultato di un’immensa cura nei dettagli e della voglia, da parte del team di sviluppo, di far vivere al giocatore un’avventura realmente epica.

Questa cura di cui sopra si è scontrata brutalmente con l’attuale ambiente dell’industria videoludica, volto, sovente, più al numero delle vendite e al profitto, che al creare qualcosa che faccia vivere delle emozioni al giocatore. All’interno di questo scontro, mi sono ritrovato in parte amareggiato e in parte estremamente positivo, perché se un titolo fatto bene è riuscito a costruire così tanto, sono fiducioso nel fatto che possa essere un esempio per indirizzare l’industria verso un nuovo percorso, più rispettoso nei confronti degli sviluppatori, dei giocatori e anche del videogioco stesso come forma d’arte.

Giando

Sarò sincero, non avrei mai pensato di scrivere queste righe in maniera così appassionata. Certo, Baldur’s Gate 3 mi incuriosiva, ma me ne ero sempre interessato relativamente poco, complici i commenti dei primi giorni dell’accesso anticipato, dove sentivo dire da Tencar e dal Vitali “è ingiocabile”.

Ma poi è uscito per davvero e ho sentito Tencar e Vitali dire “è incredibile” con un trasporto unico, e quando ho saputo che era in arrivo la versione PlayStation 5 ho capito che non era più il caso di attendere. Beh, che dire, credo che Baldur’s Gate 3 sia uno dei giochi più belli e profondi ai quali io abbia mai giocato, di certo il primo nella categoria dei CRPG – ovviamente è imparagonabile ai JRPG, ma non ha proprio senso fare paragoni, poiché Baldur’s Gate 3 è categoria a sé: è D&D su schermo, forse quanto più si avvicina alla vera esperienza del gioco di ruolo “reale” nonostante le ovvie limitazioni del media.
La storia è bella, ma non è bella in quanto tale, è bella perché è viva ed è tua, è bella perché la puoi plasmare più o meno volontariamente, è bella perché ha tantissimi personaggi ai quali ti affezioni e che probabilmente non dimenticherai per un bel periodo. La grafica è molto curata, in alcuni momenti davvero stupefacente, e anche se ogni tanto c’è qualcosa che non funziona al meglio, non importa, l’esperienza di gioco è sempre al primo posto. Il gameplay è, come dicevo, quanto più di simile ci sia a ciò che succede sul tavolo, e il fatto di lanciare per davvero i dadi è troppo bello! Gli adattamenti necessari alla trasposizione su schermo sono stati realizzati alla grande, ed è tutto molto intuitivo anche per chi non ha necessariamente memorizzato ogni manuale.

Continuo: le musiche? Incredibili, una tra le migliori colonne sonore videoludiche, realizzata come si confà a una produzione di questo livello, con temi e canzoni che tornano nelle varie situazioni, vivendo assieme al gioco – andate nella “House of Hope” e ditemi cosa proverete quando parte la canzone durante il combattimento finale contro “quel” boss… Incredibile.

E infine il doppiaggio, che di solito è la ciliegina sulla torta ma qui è uno degli ingredienti fondamentali: è stato fatto un lavoro pazzesco, anni di doppiaggio, un quantitativo di linee di dialogo e di possibilità che superano le 250.000 unità, e soprattutto avrete la percezione del fatto che probabilmente ci saranno dei dialoghi che non ascolterete mai nonostante le vostre varie run, e vi chiederete quante ancora ne scoprirete col tempo. E poi la bravura degli attori scelti è lampante, ormai conosciamo a memoria le loro voci e assoceremo ricordi ed emozioni come se i personaggi esistessero davvero, un insieme di storie bellissime e interpretazioni magistrali che lasciano il segno come successo con capolavori come The Last of Us dove il confine tra gioco, performance attoriale, doppiaggio e arte si fondono assieme.
Insomma: Baldur’s Gate 3 è entrato nel mio cuore, e credo ci rimarrà per sempre come una delle più belle esperienze videoludiche di sempre!

Kiarakala

Diamo il benvenuto tra le pagine di Nerdando a Kiarakala. Chi frequenta il canale Twitch la conosce già perché è la mente che sta dietro e davanti a Il Cabinato delle Curiosità, il talk del martedì sera. (N.D.Tencar)

Quando giocai Dragon Age: Origins ne rimasi folgorata e nessun altro GdR è riuscito a darmi le stesse emozioni provate per moltissimo tempo. Questo finché non è entrato nella mia vita da giocatrice Baldur’s Gate 3. Questo titolo è entrato con prepotenza nel mio cuore fin da subito con la sua storia avvincente e i tiri di dadi che caratterizzano Dungeons & Dragons. Per una che ha sempre voluto giocare a D&D ma si vergognava a farlo con estranei, questo gioco è stato lo stimolo giusto per iniziare e ho trovato il coraggio di farlo online anche grazie al server Discord di Nerdando.

Ma oltre alle meccaniche di gioco, che richiedono spesso di riflettere sulla giusta strategia, sto amando Baldur’s Gate 3 per i personaggi, che non sono semplici macchiette tipiche dei GdR, ma hanno una profondità maggiore rispetto ad altri titoli (persino rispetto a Dragon Age) e le loro missioni secondarie non sono per nulla noiose ma anzi arricchiscono l’esperienza.
Un altro aspetto che adoro è il peso che hanno le nostre decisioni, una frase o un’azione diversa possono cambiare le sorti del nostro personaggio e questo mi fa venire voglia di iniziare mille altre nuove run per provare tutti i possibili cammini, soprattutto quello malvagio, che non sempre è possibile percorrere (muhahah).

Morgana

Non posso esprimere altro che tanto, tanto amore per Baldur’s Gate 3. Non sono una grande videogiocatrice, ogni tanto mi capita di fissarmi su un gioco e di passarci tante ore, di solito un gdr della serie Pokémon o qualcosa di particolare come Hogwart’s Legacy, ma non mi era mai successo di clonarmi come con questa meravigliosa opera d’arte: ci ho giocato (finora) più di 200 ore, ho fatto 2 run complete e sto pensando di farne una terza, perché so che ogni partita non sarà mai uguale alla precedente, grazie alle migliaia e migliaia di possibilità di scelta che abbiamo e ci permettono di vivere ogni volta un’avventura diversa!

Baldur’s Gate 3 è un’esperienza avvincente e coinvolgente come poche, infinitamente dettagliata, e da grande fan di Dungeons & Dragons, sono rimasta colpita dal modo in cui sono state catturate perfettamente l’essenza e l’atmosfera dei Forgotten Realms. Ogni dettaglio, dalle ambientazioni alle meccaniche di gioco, è stato curato con maestria: che dire della bellezza del poter lanciare “vere” palle di fuoco e di vedere prendere vita quasi tutti gli incantesimi che giocando a D&D potevo solo immaginare? O del poter passeggiare liberamente in luoghi fantastici come l’Underdark o la stessa città di Baldur’s Gate, tra draghi, goblin e elfi? Il design dei personaggi, le storie ramificate e le complesse interazioni tra i membri del gruppo di eroi (e antieroi) raggiungono una profondità e una ricchezza narrativa straordinarie: mi sono trovata immersa nelle vite e nei destini dei miei compagni avventurieri, affezionandomi a ognuno di essi in modo unico (e a qualcuno di loro più che ad altri…).

Dopo Baldur’s Gate 3 la mia vita videoludica non sarà più la stessa, non riuscirò a giocare con altri videogiochi che non possano offrirmi la stessa profondità, la stessa qualità, la stessa cura infinita per i dettagli, dalla scelta delle voci dei personaggi (attori straordinari) alla stupenda colonna sonora alla precisione nel rispetto delle regole del gioco di ruolo più bello del mondo (nei giusti limiti imposti dal fatto che si tratta pur sempre di un videogioco).

Inoltre, adoro l’impegno che i Larian Studios stanno mettendo nel continuo miglioramento del gioco attraverso aggiornamenti e patch, è evidente che ascoltano attentamente il feedback della comunità e si impegnano costantemente a rendere Baldur’s Gate 3 un’esperienza sempre più ricca e soddisfacente per tutti i giocatori.

Tencar

Sono un giocatore di Dungeons & Dragons da più di 35 anni e, nel corso di questo periodo, mi è capitato di provare vari titoli che utilizzano il regolamento e/o le ambientazioni di quello che è il gioco di ruolo più famoso al mondo. Ricordo ancora l’emozione di giocare il primo capitolo di Baldur’s Gate nel 1999 e lo stupore nei miei occhi quando vidi girare il mio party per il Faerûn, lanciando magie e falciando orde di nemici.

Per questo motivo rimasi piuttosto deluso, come avete letto anche nel paragrafo scritto da Giando, dall’early access di Baldur’s Gate 3: lo testai al day one e lo trovai decisamente troppo acerbo, motivo per il quale lo abbandonai immediatamente e lo chiusi, momentaneamente, in un cassetto fino al 3 agosto 2023; quel giorno può essere ricordato come una vera e propria rivoluzione nel mondo dei CRPG perché, scriviamolo chiaramente, c’è un pre e c’è un post Baldur’s Gate 3.
Il titolo di Larian Studios è un’esperienza unica, sempre diversa, che si avvicina tantissimo a una sessione reale di D&D e che ha permesso a tantissime persone di venire in contatto con i giochi di ruolo e di continuare a coltivare questa passione anche al tavolo e questo mi ha reso felicissimo.

Baldur’s Gate 3 è, al netto di alcuni problemini, un gioco di ruolo maestoso che mi ha tenuto incollato al PC per oltre 80 ore e per uno che ormai cerca sempre scorciatoie e di skippare quanto prima cutscene e dialoghi è un segno di stima supremo: la trama è incredibile, l’intero mondo vivo e ogni scelta, anche la più piccola, ha delle conseguenze indelebili sulla run; mi sono sentito artefice del destino dell’intero party e ciò è stato indescrivibile, così come sono state straordinarie tutte le storie dei personaggi. Ho amato all’inverosimile sia il vedere i d20 tirati durante i combattimenti e per stabilire l’esito delle varie prove di abilità ma, soprattutto, lanciare il mio incantesimo preferito di tutti i tempi, ovvero palla di fuoco.

Adesso, la mia speranza è duplice: da una parte, vorrei vedere un fiorire di nuove e nuovi player per il gioco di ruolo cartaceo, dall’altra, mi piacerebbe provare i primi due capitoli con il motore grafico di Baldur’s Gate 3. Speriamo bene.

Zeno2k

Non sono mai stato un grande amante delle versioni digitali di Dungeons & Dragons (con la sola eccezione di Eye of the Beholder 2), principalmente per via della difficoltà di ricreare quella “R” che è la cosa che più amo degli RPG.

Alla fine ne ho giocati e ne ho giocati molti, ma dedicandomi più all’aspetto dungeon crawler o all’ambientazione che altro.
Baldur’s Gate 3 invece è riuscito a sorprendermi non solo per la quantità immensa di regole applicate e alla qualità dei compromessi applicati, ma soprattutto per la componente ruolistica: scelte e decisioni morali hanno da sempre fatto presa su di me, ma mai avrei creduto possibile che si potesse arrivare così vicino a una vera campagna di D&D, con conseguenze anche a lunghissimo termine, con vincoli quasi del tutto assenti e con rivoluzioni incredibili per il semplice caso di sopravvivenza o morte di un personaggio.
Si può persino andare avanti senza il nostro PG, nel caso passasse a miglior vita e non esiste che qualcuno diventi invulnerabile per sole ragioni di trama (vero, Bethesda?).
Insomma: capita spesso di parlare a sproposito di pietre miliari o nuovi termini di paragoni o simulazioni “definitive”. Ma con Baldur’s Gate 3 è esattamente così.

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