Recensione
Lo trovo un gran gioco, ben pensato, divertente e persino ben ambientato (in un universo narrativo che amo): gli assegnai anche il mio personale Nerdando Award per il miglior gioco da tavolo del 2021.
Nel frattempo, anche altra migliaia di giocatori nel mondo sembrano pensarla come me, tanto da fargli scalare rapidamente tutte le classifiche di gradimento, tra le quali quella di Boardgamegeek (al momento in cui scrivo, è al sesto posto).
Può un tale successo rimanere senza espansioni? Nossignore, e difatti ecco qui che nel giro di 3 anni dalla sua uscita, siamo arrivati alla seconda espansione, che si chiama Dune: Imperium – Immortalità, ed è quella che vado a raccontarvi oggi, nella sua versione completamente localizzata in italiano grazie ad Asmodee Italia.
La prima espansione
Prima di parlarvi di Dune: Imperium – Immortalità, voglio specificarvi che non ho mai giocato l’espansione precedente, chiamata Dune: l’Ascesa di Ix; quindi, non vi proporrò un giudizio sul titolo giocato con tutte le espansioni, ma soltanto del titolo base con l’aggiunta di Immortalità.
Pare che l’Ascesa di Ix migliori il gioco base e che chi la prova poi la implementi senza toglierla mai più; ha vinto anche un po’ di premi come miglior espansione dell’anno.
Anche questa è stata localizzata da Asmodee; magari la recupererò, ma non è questo il giorno.
Ambientazione
Piccolissimo preambolo per ambientarvi quest’espansione, come feci con il gioco base.
Dune: Imperium – Immortalità è incentrata sull’introduzione del Bene Tleilax, una corporazione/società segreta nota per le sue conoscenze scientifiche proibite sulla manipolazione genetica, che li rende abilissimi a creare impianti biotecnologici e costrutti mostruosi come i ghola o i danzatori del volto, che chi ha letto il secondo libro di Dune comincia a conoscere molto bene.
Di conseguenza, l’accento tematico di questa espansione è sulla ricerca scientifica non sempre eticamente corretta e sugli innesti, e se non fosse arrivata, ci sarebbe mancata molto.
Componenti
La bella scatola rettangolare e sottile di Dune: Imperium – Immortalità contiene:
- Tabellone del Bene Tleilax
- 8 Componenti dei Giocatori
- 75+ Carte
- 4 segnalini Atomiche di Famiglia in Cartoncino
- Sovrastrato Stazione di Ricerca
- Regolamento
Si notano subito due aspetti: c’è un nuovo tabellone, che è il cuore delle nuove meccaniche di questa espansione, ma non ci sono nuovi leader, e questo è un peccato.
Per il resto, per quanto riguarda la qualità dei componenti e della grafica, il giudizio rimane quello già espresso in occasione della recensione del gioco base, incentrato su tre concetti: sobria, funzionale, evocativa.
E per il tipo di gioco, va benissimo così.
Come si gioca
Come vi dicevo, in Immortalità è presente un nuovo tabellone, dedicato al Bene Tleilaxu, che è quello attorno al quale ruotano tutte le nuove meccaniche di gioco, insieme alle nuove carte Impero e a quelle specifiche della ricerca scientifica Tleilaxu.
In soldoni: sul tabellone abbiamo due nuovi tracciati sui quali muoverci, uno che indica l’alleanza con questa società segreta (funziona come quello delle alleanze del gioco base, più o meno), l’altro che invece rappresenta il nostro progresso nelle conoscenze proibite dei Tleilax, strutturato come un albero a bivi, e che chiede di fare scelte ad ogni passo. Per poterci muovere su quest’ultimo, avremo bisogno di carte o luoghi che abbiano il simbolo del microscopio: ad ogni simbolo, un passo.
Altro simbolo che compare sulle nuove carte e sul tracciato è il cubetto verde (“campioni”), che introduce la possibilità di sacrificare le nostre truppe nelle vasche di clonazione Axolotl per ottenere le carte Tleilaxu, rappresentanti le creazioni di sti matti scocciati.
Questi abomini sono forti e sono l’esempio migliore di ciò che Dune: Imperium – Immortalità porta al gioco base, ovvero un maggior accento sulla componente deckbuilding: abbiamo più opzioni per personalizzare, arricchire e infine snellire il mazzo grazie alle nuove carte e alle nuove possibilità.
Addirittura, c’è una nuova tipologia di carte, chiamate “innesto”, che devono essere forzatamente giocate insieme ad altre, garantendogli un potenziamento: tutto perfettamente tematico, dato che i Tleilax sono famosi per i loro impianti cibernetici e non.
Da segnalare che usando l’espansione la zona Stazione di Ricerca viene modificata, e viene aggiunto il simpatico segnalino “Atomiche di Famiglia”, che distrugge l’intero mercato delle carte una volta a partita: non fondamentale, ma opzione carina per sparigliare la situazione più tesa. Inoltre, sono introdotte nuove carte intrigo in tema con l’espansione.
Per quanto riguarda il solitario, abbiamo l’indispensabile integrazione al mazzo di Casa Hagal, che permette di godere dell’ottima esperienza del singleplayer anche con questa espansione senza alcun problema.
Conclusioni
Ma alla fine Dune: Imperium – Immortalità è fondamentale per godere dell’esperienza di Dune: Imperium?
Ad una domanda così netta rispondo di no, ma vi dico che è un’ottima aggiunta, che non complica chissà quanto la faccenda pur apportando aria fresca in uno degli aspetti che nella prima espansione a quanto pare non venivano modificati, ovvero il deckbuilding.
Più opzioni, più roba, più strategie da perseguire: non è forse ciò che cerchiamo da una buona espansione?
In definitiva, se siete fan del gioco base, non dovreste perdervi Dune: Imperium – Immortalità!
Ringraziamo Asmodee Italia per il materiale fornito.
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Nerdando in breve
Dune: Imperium – Immortalità è una buona espansione che saprà soddisfare tutti i fan del gioco base in cerca di nuove strategie.
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