Dragon’s Dogma 2 esce a 12 anni dal primo capitolo, assolutamente sottovalutato, che forse paga un inizio piuttosto lento che però è riuscito, passo dopo passo, a ritagliarsi un posto tra gli appassionati (e anche sulla mia Nintendo Switch, ma quello è un altro discorso).
Recensione
Nel ringraziare Plaion per avermi fornito la copia del gioco che mi ha permesso la scrittura di questo articolo, vi informo che Dragon’s Dogma 2 è uscito per PC, Xbox Series X/S, PlayStation 5 e che io ho provato quest’ultima versione.
Ecco il solito accenno alla storia privo di spoiler: la o il protagonista della storia è un arisen, ovvero un essere che è stato scelto da un drago come proprio nemico e che si ritrova senza cuore perché la mostruosa bestia ha deciso di usarlo come aperitivo.
Gameplay e comparto tecnico
Dopo aver giocato (troppo poco, ma ho intenzione di recuperarlo in estate) il primo capitolo, avevo alte aspettative per Dragon’s Dogma 2 che non sono state deluse e sì, lo so che dico in continuazione di non volere più farmi fregare dall’hype ma, purtroppo, sono un essere umano anche io.
Partiamo dall’editor del personaggio: è uno dei più curati e completi che abbia mai visto, grazie al quale è possibile modificare in ogni aspetto il nostro avatar e, con un po’ di pazienza, potrete creare degli esseri unici o lasciarvi ispirare ai protagonisti della letteratura, del cinema, delle serie TV e quant’altro, è pieno di tutorial in rete, l’unico limite resta la fantasia.
La struttura di Dragon’s Dogma 2 è classica ed è ciò che ci si aspetta da un arpg (gioco di ruolo d’azione) che si rispetti, con una scelta tra quattro classi iniziali che vanno a modificare lo stile di combattimento e le armi a disposizione, e che potremo modificare proseguendo nel gioco, una impalcatura di quest e sottoquest che portano avanti una storia interessante e ci faranno girare in lungo e in largo per l’immensa mappa: è il viaggio il tema portante e, avendo pochi mezzi per lo spostamento rapido e una barra della stamina che diminuisce se corriamo, occorrerà tenerlo a mente e farsi piacere questa meccanica che potrebbe rendere pesante il titolo ai meno pazienti.
Il vero punto di forza di Dragon’s Dogma 2 è il combat system, davvero eccellente, che rende le battaglie uniche poiché ogni arma porta ad affrontare lo scontro in maniera diversa, dato che le abilità da usare cambiano, quindi gli approcci saranno differenti, anche in base ai seguaci, chiamati pedine, che ci porteremo dietro e ci daranno un’immensa mano. Il combattimento è adrenalinico, anche a causa dell’assenza del lock, e, oltre ai classici attacchi e parata, una parte degli sforzi sarà dedicata a sbilanciare gli avversari o, ancora meglio, ad afferrarli per poi lanciarli, magari in un dirupo.
Il loot è casuale e spesso capiterà di ottenere dell’equipaggiamento non utilizzabile dalla classe attuale e quindi ci spingerà ad affrontare nuovi avversari anche per accumulare nuovi punti esperienza.
L’interfaccia è intuitiva e utile: oltre alle barre dei punti ferita e della stamina, sono sempre presenti a schermo una minimappa, la quest che stiamo seguendo e, in basso a destra, una legenda dei tasti per ricordarsi sempre quale sia opportuno pigiare in ogni momento e, per persone come me che tendono a giocare a vari titoli contemporaneamente, questo è fondamentale.
Il comparto grafico ha due facce: da un lato, ho apprezzato la realizzazione dei paesaggi e dei nemici, dall’altra ho odiato il frame rate non sempre stabile; in alcuni scontri frenetici, ho visto gli fps calare e, contemporaneamente, è scesa anche l’eccitazione ma spero in qualche patch che migliori questo aspetto. Il sonoro si attesta su un buon livello e la colonna sonora che accompagna i combattimenti è epica quanto basta.
Impressioni
Dopo aver letto commenti su Facebook e discussioni su gruppi Telegram e Server Discord, ammetto di essermi sentito sporco e sbagliato per essermi divertito con Dragon’s Dogma 2. Ci siamo ridotti a questo, a ragionare per tifoserie, dividendo qualsiasi questione in bianco o nero, giusto o sbagliato, senza considerare tutte le sfumature di grigio, facendoci così fagocitare da urla animalesche e cori da stadio, senza riflettere, senza analizzare, senza accettare più il pensiero altrui, anche e soprattutto quando è fondato su delle solide basi e su dei pareri soggettivi. D’altronde, Clack e io abbiamo fondato Nerdando proprio per mandare a quel paese la cosiddetta oggettività di cui molti si riempiono la bocca ma che, effettivamente, non comprendono appieno.
Bene, con questa premessa, vi informo che Dragon’s Dogma 2 mi è piaciuto tanto e l’ho trovato estremamente intrattenente e sfidante. Certo, ci sono dei problemini tecnici e delle meccaniche che potrebbero apparire un po’ troppo old school ma che hanno perfettamente senso all’interno di un prodotto che, con un pizzico di pazienza, si apprezza e parecchio.
Il combattimento, estremamente tattico anche se, lo ripeto, privo del sistema di lock che io tanto adoro, è il fiore all’occhiello di questo arpg che ci dà l’opportunità di affrontare i boss, i mini boss e i mob in svariati modi e, soprattutto, di esplorare molti luoghi e scoprire i molteplici segreti disseminati per la mappa.
Un aspetto interessante è quello del tempo e del ciclo di giorno e notte: alcune quest andranno terminate in fretta, così come alcuni nemici appariranno solo con il calare del sole e, ancora, il cibo deperirà e i posti che distruggeremo cambieranno con il passare delle ore.
Le pedine, ovvero le seguaci e i seguaci che ci seguiranno e ci aiuteranno, hanno vita propria e rendono più colorata l’esperienza con i loro dialoghi e le urla di gioia quando scoprono un forziere o qualche punto interessante.
Tante persone hanno criticato la scelta di usare un unico salvataggio (per fortuna, adesso si possono iniziare più partite in contemporanea) ma ciò rende semplicemente più difficile il titolo e costringe a pianificare bene le proprie mosse.
Per la questione che ha sollevato le maggiori polemiche, ovvero le microtransazioni per acquistare oggetti che comunque trovereste durante la vostra run e che, a detta di alcuni, renderebbe il gioco pay to win, beh, mi fa ridere sentire questo termine utilizzato per un single player. C’è l’opzione: vi dà fastidio? Non utilizzatela. Qual è il problema se qualche persona è disposta a spendere qualche spiccio per avere un aiutino, magari per mancanza di tempo, in maniera da rendere la propria esperienza più agevole?
L’unico elemento che mi ha fatto storcere il naso è il calo di FPS che avviene saltuariamente, soprattutto con la presenza di parecchi elementi a schermo, e che spero possa essere sanato quanto prima da una patch.
In conclusione, se amate gli arpg con un ottimo sistema di combattimento e non vi spaventa qualche meccanica un po’ old school e qualche sbavatura tecnica, non fatevi scappare la trentina d’ore – se volete completare solo la storia principale – che Dragon’s Dogma 2 vi regalerà.
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Nerdando in breve
Dragon’s Dogma 2 è un bel gioco di ruolo, che ha alcune meccaniche un po’ old school, compensate da un ottimo sistema di combattimento e una storia coinvolgente.
Trailer
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