I MIEI RICORDI
Sette anni fa, quando Oceania è uscito al cinema, non l’ho visto subito come al solito: per una serie di circostanze, ho atteso parecchie settimane prima di vederlo, e sinceramente non so perché ma non mi aveva attirato più di tanto. Poi finalmente sono andata al cinema e già il corto che precedeva il film, Lava, mi ha steso: pochi minuti di storia mi hanno fatto piangere come se mi fosse morto di nuovo il cane. Non guardatelo se siete persone sensibili, oppure guardatelo lo stesso perché è bellissimo ma a vostro rischio e pericolo. Ho iniziato quindi a guardare Oceania già in un stato d’animo provato, e purtroppo le lacrime non si sono più fermate e ho pianto diverse volte durante la visione. Ma perché, direte voi? Oceania non è un film particolarmente triste, non ci sono le classiche scene devastanti disneyane tipo morti di genitori o tragedie varie, anche se muore la nonna che però poi torna, quindi perché ho versato un oceano (è il caso di dirlo) di lacrime? Dopo 7 anni me lo sto ancora chiedendo. Probabilmente dato che le scene che mi hanno commosso di più sono quelle in cui si vedono le navi che solcano l’oceano, è il senso estremo di libertà che trasmettono che ha risvegliato qualcosa in me? Se lo capirò, ve lo farò sapere.
IL CLASSICO PIÙ BAGNATO
Oceania è ambientato in un’isola del Pacifico chiamata Motunui, che ospita una tribù comandata dal capo Tui che ha bandito la navigazione oltre la barriera corallina in quanto da lui ritenuta troppo pericolosa. Sua figlia Vaiana si sente però attratta dal mare fin dall’infanzia e cerca in tutti i modi di salire su una barca e scoprire cosa c’è oltre il reef. Quando l’sola comincia a dare meno frutti e il pesce comincia a scarseggiare, mettendo così a rischio la sopravvivenza dei suoi abitanti, Vaiana in quanto futura guida del suo popolo si sente in dovere di andare alla ricerca di un modo per salvare la sua terra, e grazie all’incoraggiamento dell’anziana nonna e dello stesso oceano trova una barca e parte tra le onde pur non essendo capace di navigare.
In un viaggio epico, Moana cerca il semidio Maui, un eroe leggendario che ha il potere della creazione ma che è anche responsabile della maledizione che ha colpito le isole: Maui infatti ha rubato il cuore della dea Te Fiti, la “madre terra” polinesiana. Inizialmente riluttante ad aiutare Vaiana, Maui acconsente a guidarla verso Te Fiti per restituirle il cuore e porre fine alla maledizione, affrontando nel frattempo vari pericoli e sfide, tra cui creature marine e tempeste, che Vaiana supera con coraggio, intelligenza e perseveranza. Nel frattempo, Maui combatte i suoi demoni personali e impara ad apprezzare il valore di Vaiana.
Quando finalmente raggiungono Te Fiti devono sconfiggere Te Ka, un lava-demonio che protegge l’isola: Moana capisce che Te Ka in realtà è Te Fiti, che era stata privata del suo cuore e si è trasformata in mostruosa creatura: in una scena molto emozionante Vaiana raggiunge Te Ka e le restituisce il cuore facendo così rinascere la dea Te Fiti e spezzando la maledizione.
CURIOSITÀ
Partiamo subito dal titolo: in tutto il mondo tranne che in Italia e pochi altri paesi europei Oceania si chiama in realtà Moana, che è anche il nome della protagonista (che da noi invece si chiama Vaiana che in lingua locale tahitiana significa “ragazza”): questa scelta di cambiare titolo e nome è stata presa perché a detta della produzione in alcune nazioni la parola “Moana” sarebbe stata inutilizzabile in quanto marchio registrato di non si sa cosa, si sospetta però che la reale motivazione fosse di non rischiare confusione con la famosa pornostar nostrana Moana Pozzi. Mi chiedo se ce ne fosse davvero la necessità dopo più di 20 anni dalla morte dell’attrice…
Non è una novità che nei film Disney vengano inserite citazioni di altri film, e succede anche in Oceania in particolare nella parte ambientata nella terra dei mostri: fate un po’ di attenzione e noterete la comparsa di un personaggio di Frozen (non vi dico chi).
Oceania ha avuto delle critiche: secondo molti il film perpetua degli stereotipi sul popolo polinesiano poiché Maui è stato raffigurato come obeso, inoltre non è stato apprezzato il fatto che erano stati messi sul mercato dei costumi a lui ispirati con la pelle scura e i tatuaggi sacri tradizionali: i costumi sono stati ritirati dal commercio. Non è piaciuto nemmeno il fatto che nel film siano presenti delle inesattezze in quanto secondo una leggenda neozelandese Maui non ruba il cuore di Te Fiti ma della dea della notte Hine-nui-te-po.
Se avrete la pazienza di aspettare la fine dei titoli di coda troverete una piccola scena post-credit, mentre chi ha acquistato il blu-ray del film potrà vedere un piccolo corto in cui Vaiana fa degli scherzi a Maui.
Il cast di doppiatori è stato scelto facendo molta attenzione alle origini degli attori, tutti provenienti dalla Polinesia: la protagonista Vaiana è doppiata in originale da Auli’i Carvalho, il semidio Maui ha la voce di The Rock, Temuera Morrison/Boba Fett doppia il padre di Vaiana, Nicole Scherzinger doppia la madre e Jemaine Clement interpreta il gigantesco granchio Tamatoa. L’immancabile e immenso Alan Tudyk (che però è inglese) doppia il divertentissimo pollo Heihei.
Notevole nel doppiaggio italiano la presenza di Raphael Gualazzi nel ruolo parlato e cantato del granchio Tamatoa.
Oceania è stato diretto da Ron Clements e John Musker, già registi di La principessa e il ranocchio.
LA COLONNA SONORA
La colonna sonora del film è stata composta da Mark Mancina, mentre le canzoni sono state scritte dal grandissimo e inimitabile Lin-Manuel Miranda, infatti sono tutte bellissime… Scusate ma per me tutto ciò che fa Miranda è oro, mi sperticherò di nuovo in lodi per lui quando tra qualche mese scriverò di Encanto! Miranda si è avvalso della collaborazione del musicista samoano Opetaia Foa’i per scrivere brani che fossero il più possibile adatti a rappresentare la cultura locale. La bellissima canzone “How far I’ll go” ha avuto la nomination per miglior canzone agli Oscar e ai Golden Globe ma purtroppo non ha vinto, battuta da “City of stars” (La La Land). Sono molto belle secondo me anche “Shiny” e “You’re welcome”.
IL LIVE ACTION
È stato annunciato qualche mese fa il live action di Oceania in cui The Rock riprenderà il ruolo di Maui mentre Auli’i Carvalho non tornerà nei panni di Vaiana/Moana. È stata annunciata anche una serie animata che uscirà nel 2024.
COME È INVECCHIATO
“Invecchiato” è una parola grossa dato che il film ha solo 7 anni! Oceania ci regala un’altra protagonista femminile forte e coraggiosa, che non esita a sfidare le tradizioni e la sua stessa famiglia pur di realizzare i propri sogni e soprattutto di salvare la sua terra e le persone che ama. Il messaggio molto attuale che trasmette il film credo che sia che lo sfidare le tradizioni non più utili e l’abbracciare l’evoluzione e il cambiamento è molto importante, come anche l’attenzione all’ecologia: la mano dell’uomo, come quella di Maui che ruba il cuore di Te Fiti, è responsabile della distruzione del nostro mondo e, come Maui, dovrebbe fare ammenda e cercare di mettere a posto le cose (ma purtroppo nel mondo reale non credo che accadrà).
Dal punto di vista tecnico, posso solo dire che la grafica è stupenda e ho adorato il modo in cui sono stati realizzati i movimenti dell’acqua, oltre che gli incredibili colori della Polinesia.
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