I mei ricordi
Big Hero 6 esce al cinema nel 2014, periodo in cui iniziavo effettivamente ad andare al cinema con una certa frequenza e senza l’accompagnamento di un adulto. Per diverse ragioni, al film ho legato due ricordi molto forti e fra loro disgiunti: il primo amore e il primo lutto imprevedibile (di quelli che non succedono per vecchiaia, ecco). Inutile dire quindi che quando ho riguardato il film per poterne scrivere, mi sono commossa per quasi tutto il tempo. È stata una commozione dolce, però, di quelle a metà fra il catartico e il lenitivo, con una punta di tristezza ma ancora tanta capacità di mostrare bellezza.
Per me Big Hero 6 è uno dei film Disney più significativi, ma anche senza le intersezioni autobiografiche, devo dire che è proprio un signor Film: avvincente, sorprendente e ricco d’azione dall’inizio alla fine. Se non l’avete mai visto, ve lo consiglio di cuore: sta su Disney +, se vi piacciono i supereroi e le storie di giovanissimi scienziati talentuosi, Big Hero 6 fa al caso vostro.
Trama
Nella città di San Fransokyo, Hiro Hamada vive la sua vita da anomalo tredicenne. Nonostante la giovanissima età, infatti, il ragazzino ha già conseguito titoli scolastici che lo rendono idoneo per partecipare alla selezione d’ammissione al San Fransokyo Institute of Technology. L’istituto annovera fra i suoi iscritti le migliori menti del secolo e Hiro stringe una strettissima amicizia con alcuni degli studenti: GoGo, Wasabi, Honey Lemon e Fred.
Il gruppo gli viene presentato da Tadashi, il fratello maggiore che da sempre lo affianca nel quotidiano nonché altra mente brillante fonte di ispirazione. Fra tutte le invenzioni in fase di sviluppo, c’è Baymax, un robot bianco e panciuto progettato per fornire assistenza medica in caso di necessità. Quando un uomo mascherato minaccia la tranquillità di San Fransokyo, Hiro e i quattro amici (e Baymax) creano una squadra di grandi eroi volta a contrastare il nemico. È così che nascono i Big Hero 6.
Curiosità
Forse non sapete che in Big Hero 6 fa la sua comparsa anche il compianto Stan Lee! Anche se il film ha visto la luce nelle sale cinematografiche solo nel 2014, è bene sapere che le sue tavole originali sono comparse circa 16 anni prima in casa Marvel. Per questo il fumettista, noto ai fan per i suoi cammei nelle pellicole di produzione propria, ha voluto metterci la faccia anche se si tratta di animazione. Tuttavia, anche se il film conserva l’omonimia con il fumetto, le due storie differiscono per svariati aspetti fra cui molti nomi, etnie, storie dei personaggi e diversi risvolti di trama. Insomma: Big Hero 6 non è la trasposizione in film d’animazione del fumetto.
Stando a quanto riportato da IMDB, per decidere come creare il movimento alveare dei microbot il team di animazione si è ispirato ai video degli sciami di formiche.
Infine, se decidete di guardare Big Hero 6 sappiate che il film, così come i celebri film di casa Marvel, ha una scena dopo i titoli di coda. Tuttavia, l’opera non è in alcun modo collegata con l’MCU né con i film Marvel più recenti. Pare infatti che tutta la storia sia ambientata nel 2032 ma di un altro Universo Narrativo (e cinematico).
Colonna sonora
La colonna sonora di Big Hero 6 è composta quasi integralmente da Henry Jackman, il compositore inglese che si è occupato di tutte le parti strumentali, eccetto una. Quell’unico pezzo mancante è invece Immortals dei Fall Out Boy, gruppo pop punk statunitense capitanato da Patrick Stump, colui che canta personalmente anche la versione italiana del pezzo. Di tecnicismi musicali non me ne intendo quindi non mi imbarco in analisi specifiche; sappiate solo che la ritmicità dinamica del brano riesce sempre a darmi un po’ di carica emotiva. Ve ne lascio qui sotto la versione originale, con il video musicale uscito in concomitanza del film.
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