Da anni i petrol head di tutto il mondo assistono all’inesorabile demonizzazione dei motori a scoppio. L’ecologia impone qualche giusta riflessione in più sulla sostenibilità di tali sistemi e, conseguentemente, delle competizioni motoristiche. Per fortuna il mondo dei videogiochi, per ora, non ne sta risentendo e riesce ancora a proporre a noi appassionati, un ottimo ventaglio di videogame corsistici. Ubisoft e Ivory Tower hanno visto un’opportunità nel genere racing open world e, forti della loro esperienza con i precedenti The Crew, hanno deciso di fare sul serio con quello che definirei un nuovo ForzaHorizon-Like. Opportunità ghiotta soprattutto per i giocatori Play Station, orfani di titoli corsistici casual, fatta eccezione per gli ultimi mediocri Need for Speed. Ci sono voluti diversi anni ma eccoci di fronte ad un nuovo racing game Ubisoft: The Crew Motorfest, un divertente open world racing game.
RECENSIONE
La mia prova è durata svariate ore e mi sono avvalso di una Xbox Series S. Tenete bene a mente che videogame come The Crew Motorfest sono in continua evoluzione e, generalmente, vantano un supporto post lancio massiccio e duraturo. Il prodotto che avremo tra le mani tra 2 anni, per esempio, potrà essere significativamente differente. Si ringrazia il distributore per il codice review.
SETTING
Nell’introduzione ho usato il termine ForzaHorizon-Like per inquadrare l’argomento ai più, avvalendomi del celeberrimo titolo pubblicato da Microsoft come termine di paragone. E, in effetti, il tributo pagato a Forza Horizon è palese in The Crew Motorfest se si parla di setting. Anche il videogame di Ivory Tower, infatti, usa quella del festival motoristico come mezzo per dare l’inizio agli eventi. Il Motorfest è un hub centrale da cui poter accedere a svariate competizioni o semplicemente iniziare il proprio girovagare.
Questa nuova iterazione di The Crew porta il giocatore in un’ambientazione interessante, diversa da quanto proposto nei precedenti titoli della serie ma che forse sa di già visto per chi ha giocato titoli simili. Le corse di questo ForzaHorizon-Like (vi piace come nuova parola?) si svolgono nell’isola di Oahu, nelle fantastiche Hawaii. Complici le temperature, la presenza di un vulcano e l’alternanza tra foreste, montagne e spiagge, anche qui non è difficile vedere una somiglianza con il capolavoro di Play Ground Games (e con l’Australia di Forza Horizon 3). Sebbene più minuta che in the Crew 2, la mappa di Motorfest offre comunque abbastanza varietà da tenersi interessante per innumerevoli ore. Rimane però il dubbio che non si potesse fare di più e scegliere un’ambientazione un po’ più personale e meno derivativa, tenendo conto che è anche la stessa scelta in Test Drive Unlimited 2, del 2011.
GAMEPLAY
Dopo la grande invasione di Racing-game open world che ha caratterizzato l’ultimo decennio, dovreste sapere cosa aspettarvi da The Crew Motorfest. Un mondo enorme dove scorrazzare liberi con il proprio bolide e poter accedere a centinaia di eventi motoristici e sfide di ogni tipo. La ricetta su cui punta Motorfest per differenziarsi dagli altri è composta da una diversità di competizioni francamente inimitabile e da qualche interessante variazione sul tema.
La schermata di gioco mette subito in primo piano il piatto forte dell’offerta ludica: le Playlist. Queste sezioni rappresentano vere e proprie mini-campagne caratterizzate da un tema centrale e sono, a mio parere, l’aspetto più riuscito del gioco. Si va dalla Playlist incentrata sullo Street race giapponese, piena di luci al neon e discese downhill in stile Initial D, fino alle vetture Formula, dove la gestione degli pneumatici è cruciale. Ci sono anche Playlist dedicate a motociclette, Muscle Car americane, auto d’epoca ecc. A renderle ancor più interessanti concorrono, a volte, piccole variazioni di gameplay (come la citata gestione degli pneumatici per le vetture formula) che contribuiscono a rendere fresche le campagne.
Sul lato contenutistico, The Crew Motorfest non solo vanta, rispetto ai concorrenti, aerei, motociclette e imbarcazioni ma, anche solo limitandosi alle 4 ruote, non ci si può di certo lamentare. Ben 600 i veicoli proposti al lancio, i quali spaziano da vetture Formula 1 a Monster Truck. Sono inoltre rimasto folgorato dalla quantità di modifiche e body kit selezionabili per i propri veicoli. Davvero un ottimo lavoro sotto questo punto di vista.
MODELLO DI GUIDA
Il modello di guida è, come lecito aspettarsi, arcade e orientato verso un pubblico casual. Però chi cerca un’esperienza corsistica più profonda (ottenibile in Forza Horizon 5 agendo sui settaggi) rimarrà probabilmente deluso da The Crew Motorfest. Malgrado i veicoli restituiscano una piacevole sensazione di pesantezza, l’impressione è che si comportino in maniera molto (troppo) simile. Quel che purtroppo caratterizza una parte dell’offerta ludica di The Crew Motorfest è quell’assenza di progressione e personalizzazione dell’esperienza che i giocatori meno casual potrebbero volere.
C’è da dire, però, che il sistema della recensione stessa va in crisi con un gioco come questo. A tal riguardo ricorderei il portentoso supporto post lancio che è stato garantito a The Crew 2, partito con un gameplay a dir poco claudicante ma, col tempo, ha saputo migliorarsi e innovarsi tantissimo. Sono sicuro che, come detto prima, Ivory Tower offrirà a questa nuova iterazione di The Crew, un occhio di riguardo altrettanto longevo. Non è quindi detto che in futuro non potranno esserci interessanti variazioni di gameplay.
Detto ciò però bisogna ammettere l’immediatezza del modello di guida che risulta estremamente divertente sin da subito (e forse, in un titolo come The Crew Motorfest, questo è il fattore più importante). Qualunque sia la competizione selezionata, dalle drag race fino alle competizioni off road, l’intrattenimento non manca e, eliminati tutti gli aiuti alla guida, si può comunque raggiungere un discreto appagamento. Peccato per l’eccessivo sovrasterzo che caratterizza molti veicoli. Consiglierei, in tal senso, di operare sui settaggi della zona morta del controller.
Così come per le 4 ruote, non aspettatevi un comportamento simulativo (o neanche sim-cade) dalle motociclette. Se RIDE 5 richiede un’attenzione maniacale nell’ingresso in curva e nei tempi delle staccate, il modello di guida di The Crew Motorfest punta solo allo spasso senza fronzoli.
COMPARTO TECNICO
Non si può negare il gran lavoro fatto da Ubisoft sul lato del comparto tecnico. Sebbene non siamo ai livelli di fotorealismo proposti da alcuni concorrenti, la grafica di The Crew Motorfest, non solo rappresenta un netto passo avanti rispetto a The Crew 2, ma impressiona per quantità di dettagli e taglio artistico. Considerando la sua natura cross-gen, sono rimasto sorpreso soprattutto da effetti come quelli dell’asfalto bagnato o dai riflessi delle auto, in particolare di notte. Sebbene l’approccio sia giocoso e i colori siano molto saturi, il comparto grafico non punta comunque ad una resa artistica in stile Need for Speed Unbound. La grande varietà di eventi creata da Ivory Tower ha consentito agli sviluppatori, inoltre, di creare interessanti variazioni grafiche. Accedendo ad una determinata Playlist, infatti, se ne sposerà anche il tema estetico per i successivi eventi.
In linea con le aspettative il sonoro con rombi ed effetti audio potenti e in larga parte verosimili. Abbastanza deludente, per me, la sezione musicale che, nonostante la varietà, manca di pezzi memorabili. Su questo aspetto però incide molto il proprio gusto personale.
MULTIPLAYER
Al di là del supporto post lancio che, come già detto, mi aspetto portentoso e continuo, The Crew Motorfest vanta un’importante componente multiplayer online. Aspettatevi quindi le inevitabili gare basate sulle diverse tipologie di eventi già affrontati nelle campagne e magari opportunamente mescolati e rinfrescati come nel caso delle Grand Race. Ci sono inoltre modalità più scanzonate e decisamente meno realistiche come i Demolition Royal, competizioni dove l’obiettivo è distruggere le macchine avversarie fino a rimanere gli unici ancora in vita. Infine ogni settimana, attraverso il Summit Contest, ci verrà proposta una serie di eventi ogni volta diversa. Una volta completata, ci sarà, ovviamente, un’auto premio ad aspettarci.
La mia unica perplessità con questa sezione di gioco è, come per altre parti di questo videogame, la forte somiglianza con i Forza Horizon. Che sia un bene o un male lo lascio decidere a voi, pur tenendo presente l’alta qualità di tutto il pacchetto ludico.
PREZZO
The Crew Motorfest è disponibile per le seguenti piattaforme: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e PC. Ci sono tre edizioni disponibili per l’acquisto: Standard Edition a 69,99 €, la Gold Edition a 99,99 € e Ultimate Edition a 119,99 euro. Dispiace vedere, nel 2023, la necessità di pagare 9,99 € per il passaggio al cross-gen qualora si sia comprata la versione old gen, 10 euro più economica.
CONCLUSIONE
L’operazione svolta da Ivory Tower è decisamente intelligente e in buona parte ottimamente compiuta. Milioni di giocatori Play Station possono ora godersi un racing game open world casual ben progettato, ricco di contenuti e super divertente. Sebbene possa risultare superfluo per chi ha avuto la fortuna di godersi i vari Forza Horizon, The Crew Motorfest supera le aspettative e cancella la non brillante reputazione di The Crew 2. Avesse avuto un modello di guida più profondo e differenziato, The Crew Motorfest avrebbe potuto anche impensierire il capolavoro di Playground Games.
NERDANDO IN BREVE
The Crew Motorfest è il terzo capitolo della serie The Crew, pubblicata da Ubisoft e sviluppata da Ivory Tower.
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