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NerDisney #47 – I Robinson – Una famiglia spaziale

I MIEI RICODI

I miei ricordi di I Robinson – Una famiglia spaziale risalgono in realtà a pochi giorni fa, quando ho visto il film per la prima volta solo e soltanto perché dovevo scriverne per questa rubrica. Dal 2007, anno in cui è uscito, l’istinto mi aveva sempre detto di non guardarlo perché non ne valeva la pena, e il mio istinto aveva ragione: credo che sia uno dei “classici” più brutti che ho mai visto!

IL CLASSICO PIÙ SCADENTE

La trama è semplice e molto prevedibile. Lewis è un orfano (ovviamente visto che si tratta di un film Disney) dalla mente geniale: poiché nessuno vuole adottarlo, trascorre il tempo creando invenzioni futuristiche nella speranza di riuscire a costruire una macchina del tempo che possa riportarlo al momento in cui la madre lo ha abbandonato (che tristezza). Un bel giorno riesce a costruire la macchina e durante la fiera della scienza della scuola viene avvicinato da uno strano ragazzino, Wilbur Robinson, che gli dice di essere una sorta di agente temporale venuto nel suo tempo per proteggerlo da un misterioso cattivone con la bombetta. Per fuggire dal villain, i ragazzini si ritrovano nel 2037, anno da cui proviene Wilbur, il quale presenta l’amico orfano alla sua eccentrica e numerosa famiglia ma costringendolo ad indossare sempre un cappello per non far mai vedere agli altri i capelli biondi e indisciplinati di Lewis… Chissà come mai? Tranquilli, se vedrete il film capirete il motivo praticamente subito, non ci sarà bisogno di attendere la rivelazione finale. Tra peripezie e paradossi temporali, Lewis e Wilbur riusciranno a sconfiggere il cattivo (che non è propriamente chi ci si aspetta che sia, grazie all’unico mezzo colpo di scena del film) e ci sarà anche un momento di redenzione.

I Robinson purtroppo fa parte di quell’ondata di film Disney degli anni 2000 uno più brutto dell’altro: se pensavate che non avrebbe potuto esserci niente di peggiore di Chicken Little, beh vi sbagliavate. I disegni e la grafica sono orribili, mentre lo guardavo mi sembrava di vedere uno di quei primi cartoni animati in digitale a basso costo di un canale tipo Cartoonito o Freesbee! La realizzazione è scadente, la trama è super prevedibile, il villain è antipatico e molto poco interessante, tanto che nemmeno la prevedibilissima redenzione finale riesce a riabilitarlo. Già dal sottotitolo partiamo male: se leggo “una famiglia spaziale” mi aspetto che lo spazio sia in qualche modo coinvolto, che ci sia un’astronave o cose simili, e invece nulla, i Robinson sono una famiglia che vive nel futuro, in una casa futuristica, e hanno una macchina del tempo, ma niente di “spaziale”… Ciò però è colpa dell’adattamento italiano in quanto il titolo originale del film è Meet the Robinson: lo spazio non viene citato affatto. Insomma, guardando questo film mi sono abbastanza annoiata, ho trovato divertenti solo le scene con Tiny il t-rex, che essendo l’unico personaggio carino verrà citato 5 anni dopo in Ralph Spaccatutto.

Nemmeno il cast di doppiatori è particolarmente interessante: se almeno nel pessimo predecessore Chicken Little c’erano tra gli altri Patrick Stewart, Zach Braff e Joan Cusack, in I Robinson la casa di produzione è andata evidentemente al risparmio, dato che l’unica attrice notevole coinvolta è Angela Bassett in un piccolo ruolo (non considero più di tanto i cameo di Tom Selleck e Adam West).

CURIOSITÀ

Nella scena in cui Lewis conosce i vari componenti della famiglia Robinson, Wilbur dice che suo padre Cornelio assomiglia a Tom Selleck (che doppia il personaggio nella versione originale): nella versione italiana, Wilbur dice invece che il padre assomiglia al mitico Giovanni Muciaccia! Anche graficamente nella versione italiana il ritratto di Selleck è stato sostituito con quello di Muciaccia, che doppia il personaggio in italiano.

I Robinson è il primo film in cui viene utilizzato all’inizio il logo dei Walt Disney Animation Studios con la scena tratta da Steamboat Willie che vediamo tutt’ora all’inizio di ogni film Disney.

Se ascoltate la versione originale, noterete che in alcuni momenti il doppiatore di Lewis cambia: in alcune scene Jordan Fry ha ridoppiato le parti di Daniel Hansen (non ho capito bene perché).

I Robinson avrebbe dovuto avere un seguito che per fortuna non è stato realizzato, ha invece un videogame.

COME È INVECCHIATO

Male. È invecchiato male. Ma è anche nato male, è questo il problema.

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