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Kiki – Consegne a domicilio: tutta la magia di Hayao Miyazaki

Kiki

La mia esperienza con Kiki

Nel panorama di animazione dello Studio Ghibli, Kiki è sempre stata la mia preferita. E non è certo un caso che l’immagine che apre questo articolo sia anche quella che si può vedere sul mio desktop.
La streghetta ingenua e determinata, con le scarpe rosse e un gatto parlante, ha fatto breccia nel mio cuore ancora prima che vedessi per la prima volta il film di cui è protagonista, tanto che resta uno dei 5 cosplay che sogno di realizzare nella vita.

L’animazione di Hayao Miyazaki è unica nel suo genere, tanto da essersi guadagnata nel tempo schiere di estimatori: i film dello Studio Ghibli mescolano animazione tradizionale di altissimo livello, storie incredibili e personaggi unici e vividi e ogni lungometraggio è un autentico capolavoro.
Ciascuno di noi ha il suo preferito: i più noti, probabilmente, sono Il castello errante di Howl, La città incantata o Principessa Mononoke ma, per quanto riguarda me, ho sempre preferito a tutti Kiki – Consegne a domicilio.

In questa torrida estate, alcuni dei più famosi titoli dello Studio Ghibli stanno tornando al cinema in tutto il loro splendore. Fino al 19 luglio 2023, tocca proprio a Kiki – Consegne a domicilio incontrare nuovamente le sale, dopo ben 34 anni dalla prima uscita. Quale momento migliore, quindi, per tornare a parlarne insieme?

Trama

La giovane strega Kiki ha appena compiuto 13 anni e, come vuole la tradizione, deve partire per iniziare il proprio apprendistato: dovrà passare un anno in una città sconosciuta, lontano dalla sua famiglia, per crescere e migliorare i propri poteri.
A bordo della sua fidata scopa e con la sola compagnia del gatto parlante Jiji, Kiki sceglie una città di mare per portare a termine la sua prova: approdata nella cittadina di Koriko, dovrà imparare a fare nuove amicizie, ingegnarsi per mantenersi e scoprire come integrarsi in una città sconosciuta.

Stile e curiosità

Kiki – Consegne a domicilio è spesso considerato un’opera minore nella filmografia di Hayao Miyazaki, eppure si rivela una visione strabiliante. Il film è gradevolissimo, apparentemente semplice ma in realtà analizza argomenti profondi come la difficoltà di crescere, l’importanza di credere in se stessi, il valore dell’amicizia e la capacità di adattarsi a contesti nuovi senza perdere la propria identità.
Uscito nel 1989, Kiki – Consegne a domicilio è in realtà il primo grande successo di botteghino per lo Studio Ghibli: fino ad allora erano usciti Laputa – Castello nel cielo, Il mio vicino Totoro, Una tomba per le lucciole (Nausicaa della Valle del Vento era stato girato prima della fondazione dello Studio). Tutti film di grande spessore, apprezzati dalla critica ma dagli incassi deludenti rispetto alle aspettative. È proprio Kiki a dimostrare come l’alta qualità inseguita dall’autore potesse incontrare anche i bisogni del pubblico, portandolo a identificarsi in prima persona con le storie presenti sullo schermo.

La forza di Kiki sta nella sua protagonista: un’eroina vera, fragile e determinata allo stesso tempo, che vive un percorso di evoluzione reale, in cui ognuno di noi può identificarsi. Ma anche nell’ambientazione, perfetta per coinvolgere anche gli occidentali. La città di Koriko, in particolare, oltre ad essere un’autentica gioia per gli occhi, si delinea con tratti decisamente europei, strizzando l’occhio a Lisbona, Napoli e Stoccolma.

Tematica costante del film, oltre al racconto di formazione della giovane strega, è poi quella del volo, tanto cara a Miyazaki. Metafora di libertà, l’amore per il volo si rivela una costante nell’opera dello Studio Ghibli: era stata presente in Nausicaa della Valle del Vento e in Laputa – Castello nel cielo, ma dopo Kiki tornerà prepotente in numerose occasioni, prime fra tutti in Porco Rosso e Si alza il vento.

Riguardato oggi, Kiki – Consegne a domicilio si rivela un gioiellino che non è invecchiato di un giorno: un racconto di formazione spruzzato di magia in un’ambientazione che toglie il fiato. Se -come me- ve lo siete perso nel 1989, non posso che consigliarvi di regalarvi la possibilità di guardarlo al cinema!

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