L’attesa è finita: il 6 giugno 2023 è uscito Diablo IV ma io, grazie a Blizzard, ho iniziato a provarlo qualche giorno prima (anche perché non ce la facevo più ad attendere!).
Quali sono le mie impressioni? Vi basterà leggere questo articolo per saperlo.
Recensione
Dopo aver provato la beta, avevo altissime aspettative che non sono state deluse ma voglio fare una doverosa premessa: ho giocato una trentina d’ore su PC – il gioco è uscito anche per Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4 e PlayStation 5 -, passando tempo sulla campagna, sulle missioni secondarie in modalità hardcore e sulle attività di endgame.
Personaggi
I personaggi a disposizione delle giocatrici e dei giocatori sono:
- il Barbaro, predilige la forza bruta ai convenevoli;
- il Druido, ama così tanto la natura che è in grado di trasformarsi in alcuni animali;
- l’Incantatore, appassionato di magia e incantesimi;
- il Necromante, che si porta dietro un inesorabile esercito di non morti, ottimo da gestire perché nessuno parla;
- il Tagliagole, letale con le armi da taglio e a distanza, che si aiuta con le trappole.
Gameplay
Non vi darò, come al solito, alcuno spoiler sulla trama di Diablo IV ma vi basti sapere che l’atmosfera è dark e, fin dal primo filmato, ho goduto parecchio. Preparatevi a una storia dalle tinte scure e con buoni colpi di scena sia per le quest principali che per alcune secondarie (la mia preferita resta quella del marito amante del BDSM, appena la affronterete vi ricorderete di questa frase, ve lo assicuro).
Dopo aver scelto il personaggio da utilizzare, c’è finalmente spazio per personalizzarlo esteticamente e per scegliere il livello di difficoltà a cui si aggiunge la selezione della modalità di gioco che potrà essere normale o hardcore; se doveste effettuare quest’ultima opzione, sappiate che le sessioni saranno particolarmente speziate dato che, in caso di morte, non potrete più usare il PG: non affezionatevi troppo.
Dopo qualche ora di test, sono arrivato alla conclusione che Diablo IV ha dato una sferzata di freschezza al franchise restando però fedele alla propria natura.
Sembra una frase messa a caso, lo so, ma ora vado a spiegarvi più nel dettaglio cosa significa.
Vi troverete sempre di fronte al classico arpg che avete imparato a conoscere negli anni e che ha rivoluzionato l’universo videoludico ma con delle interessanti novità che rendono il gameplay più attuale.
La schivata rende gli scontri più tattici e ci dona qualche attimo di invincibilità: è necessaria negli incontri con i boss che sono molto sfidanti e per i quali occorre dello studio per poterli affrontare al meglio; inoltre, spostandosi nella mappa, il personaggio si accovaccerà, salterà e utilizzerà delle funi per raggiungere posti altrimenti preclusi.
Finalmente sono state tolte dall’inventario le Pergamene che creano portali per tornare in città e, soprattutto, le Pozioni; disporremo di un numero infinito delle prime e limitato delle seconde, che andrà ad aumentare di numero e di efficacia nel tempo andando a trovare l’Alchimista.
Ho apprezzato particolarmente la possibilità di far affrontare alle giocatrici e ai giocatori i primi tre atti della storia principale in qualsiasi ordine, in maniera da diversificare le run.
L’Albero delle Abilità, unito alle meccaniche proprie di ogni Classe e agli Aspetti – in breve, delle skill passive acquisibili portando a termine determinati dungeon – , danno ai personaggi una maggiore personalizzazione per evitare di giocare sempre con le stesse build.
C’è anche un tocco di MMO in tutto questo grande calderone poiché, all’interno dell’immensa mappa, si incontreranno altri giocatori e sono presenti delle attività da svolgere in compagnia come gli eventi pubblici e i World Boss.
Stupende le ambientazioni, soprattutto gli interni che ho trovato molto convincenti e anche, per certi versi, terrorizzanti.
Infine, in attesa di toccare con mano il Pass Battaglia e le Stagioni, vi menziono due elementi che – anche se non capisco perché – hanno creato una frattura all’interno della fanbase e che non sono stati accolti da tutti con entusiasmo, ovvero la cavalcatura per muoversi più rapidamente nel corso dei classici spostamenti e il negozio che propone esotiche skin a prezzi allineati con il mercato.
L’endgame, finora, ha offerto contenuti soddisfacenti, non troppo vari ma va bene così.
Giocando a Diablo IV ho avuto la sensazione di fare una sessione di D&D caciarona con gli amici, anche giocando da solo, grazie agli altri pg che scorrazzano tra una città e l’altra. Ovviamente, la parte più emozionante è quella del loot: trovare oggetti leggendari restituisce sempre, da quattro capitoli, lo stesso brivido.
Il titolo è completamente localizzato in Italiano.
Comparto tecnico
Diablo IV è bello da vedere e, grazie alle varie opzioni scalabili, è giocabile su PC meno nuovi anche se, allo stato attuale, ci sono stati casi di CPU e GPU parecchio sollecitate ma credo (e spero) che, con le prossime patch, le problematiche verranno risolte.
Ho eseguito anche una piccola prova su Xbox Series X che è filata liscia come l’olio e mi ha sorpreso come sia intuitivo passare dal mouse e tastiera al pad; anzi, per certi versi mi sono trovato più comodo con quest’ultimo.
Lodevoli la gestione delle luci dei dungeon che contribuiscono a rendere inquietanti le run, l’architettura degli edifici e il design dei boss, alcuni sono già iconici.
Anche il sonoro è ottimo, con una OST epica che ci accompagnerà, con il giusto ritmo, per tutte le nostre ore di gioco e con un eccellente doppiaggio in Italiano.
Il netcode è sembrato all’altezza, anche se ci sono problemini – sporadici, ma ci sono – di lag che potrebbero far arrabbiare, soprattutto se si dovessero verificare durante una boss fight.
La feature più importante, se amate giocare con persone che conoscete che possiedono piattaforme diverse dalla vostra, è il crossplay, che si può abilitare dalle opzioni; anche la progressione dei personaggi è multipiattaforma: iniziate a giocare sul PC e poi volete spostarvi sulla console in salotto? Potete farlo.
Impressioni
Le trenta ore passate a giocare a Diablo IV che mi hanno permesso di scrivere questo articolo (e che sono quasi totalmente state trasmesse sul nostro canale Twitch) sono letteralmente volate e questo è un indice potentissimo: il prodotto funziona.
Il primo Diablo, nel 1996, definì un genere e adesso, questo quarto capitolo, ha portato con successo il celebre marchio nel 2023.
Le meccaniche, che restano fedeli all’originale, con il classico paradigma prendi la missione in città, portala a termine, prendi il loot e torna per prendere la ricompensa viene espanso con delle attività multiplayer sfidanti tipiche degli MMO, quali gli Eventi Pubblici e i World Boss. L’aggiunta della schivata fornisce un valido aiuto nel corso degli scontri e rende Diablo IV più attuale.
Il comparto tecnico è di alto livello e il gioco è davvero divertente e accessibile sia per i vecchi fan che per chi vorrà avvicinarsi per la prima volta a questo mondo.
Non posso che consigliarvi Diablo IV perché, fidatevi, vi intratterrà per ore e ore e, se avete una giusta compagnia con cui iniziare questa esperienza, godrete il doppio.
Gettatevi nella mischia, per trovare la build e l’equipaggiamento migliore. E quando sarete certi di avere il personaggio perfetto, preparatevi a ingegnarvi per migliorarlo sempre di più, un passo alla volta… E a pensare, anche quando non siete davanti allo schermo o alla TV, a qual è l’abilità giusta per spazzare via tutti i nemici, e perché no, da utilizzare nel PvP.
Vi aspettiamo su Twitch, sul server Discord e sul canale Telegram: abbiamo un clan per giocare insieme.
Nerdando in breve
Diablo IV porta il franchise nel 2023 con un prodotto solidissimo: finalmente, si torna a giocare Diablo come si deve!
Trailer
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