Giochi da tavolo

Alien: il destino della Nostromo – In fuga dallo Xenomorfo

Recensione

Vuoi non farti prendere dall’entusiasmo quando arriva sul tavolo un nuovo titolo dedicato all’alieno più famoso e pericoloso di sempre? Infatti eccoci qui a vedere insieme come Ravensburger ha preso il celebre franchise e l’ha condensato in un gioco da tavolo da 1 a 5 giocatori e per la durata inferiore all’ora.

Meccaniche

Scopo del gioco è abbastanza semplice: sopravvivere. Il difficile è come farlo.
Si inizia prendendo possesso di uno dei membri dell’equipaggio della Nostromo (Ripley, Lambert, Parker, Brett o Dallas), ognuno con capacità uniche. Ogni partita si compone in una serie di turni in cui dovremo, in accordo con tutti gli altri, risolvere un determinato numero di missioni.

Una volta terminate le missioni si attiverà la missione finale, spesso accompagnata da un counter che entro 4 turni porterà l’astronave ad autodistruzione, e noi con essa.
Le missioni sono abbastanza lineari: si tratta di costruire e portare oggetti un po’ ovunque nelle diverse stanze della astronave.
Per farlo, dobbiamo spostarci di stanza in corridoio in altra stanza, cercare i rottami sparsi un po’ ovunque, costruire gli oggetti con l’azione apposita.

Ogni giocatore ha a disposizione un numero limitato di azioni, che può investire a piacere tra le diverse attività (come muoversi, raccogliere, passare gli oggetti ecc.) terminati i quali sarà lo Xenomorfo a fare la sua mossa. Partendo dal nido, l’Alien si muoverà in direzione del giocatore più vicino e se lo dovesse incontrare, questi non solo dovrà fuggire di tre spazi lontano da lui, ma l’incontro causerà un crollo della fiducia generale dell’equipaggio. E non c’è modo di recuperare i livelli di fiducia persi.
Se la fiducia dovesse azzerarsi, tutto sarà perduto (anche la partita).

Come è facile intuire, quindi, abbiamo un numero variabile di turni di gioco, dipendenti dall’abilità dei giocatori di evitare l’alieno e dalla fortuna delle carte estratte.
Come armi a disposizione però, ci vengono in soccorso proprio gli oggetti che possiamo costruire: questi ci consentiranno, entro certi limiti, di ridurre la quantità di fiducia persa o di scacciare lo xenomorfo nel suo nido, così da guadagnare un po’ di respiro.

Materiali

All’interno della scatola, contenuta per dimensioni e peso, troviamo:

  • Tabellone Nostromo
  • 5 schede equipaggio
  • 5 miniature dell’equipaggio
  • 1 miniatura di Alien
  • 1 pedina del morale con base
  • 41 carte
  • 55 segnalini
  • 1 tracciato di autodistruzione
  • 1 pedina Ash con base
  • regolamento

A far la loro bella figura sia il tabellone, di un bel cartone spesso e ben illustrato, e le miniature: buona la qualità e facilmente dipingibili per chi ne ha la passione.
Come potete notare, il titolo non è ricchissimo di materiali, cosa che ben si adatta alla tipologia di gioco che riesce a coniugare le meccaniche di altri titoli ad una rapidità di acquisizione delle regole e di partita davvero notevole.

Il regolamento è chiaro e stringato, si acquisiscono subito le dinamiche e prevede anche una modalità in solitario, in cui non è presente la missione finale, e una “avanzata” in cui compare il personaggio di Ash, guidato dal motore di gioco e dalle carte evento, che ci metterà i bastoni tra le ruote, ad esempio facendo sparire i preziosi rottimi che incontra sul suo cammino.

Considerazioni finali

Come avrete letto dalle meccaniche, questo titolo richiama per tipologia i collaborativi puri come Le Case della Follia e come ambientazione il meraviglioso Nemesis, che però porta con sé tonnellate di regole, meccaniche aggiuntive e una cattiveria altamente punitiva.

Alien: il destino della Nostromo è invece molto più semplice come meccaniche, ma non banale, e sicuramente non è altrettanto punitivo come Nemesis. Per dirne una: l’incontro con lo Xenomorfo non cause la morte del giocatore ma solo la sua ritirata.
Questo non vuol dire che sia un titolo banale: gli eventi nefasti sono sempre dietro l’angolo, e l’indicazione del morale crolla con una rapidità davvero notevole.

Nei miei test è capitato di vincere o perdere sempre sul filo del rasoio: basta un movimento più lungo o più corto dello xenomorfo per allontanare magari i giocatori dal loro obiettivo e ridurre eccessivamente il morale o facendo perdere troppo tempo prima che l’autodistruzione faccia il suo mestiere.
Anche l’introduzione di Ash è davvero sfidante: magari stiamo aggirando l’alieno per raggiungere i rottami che ci servono e passa lui a spazzarli via, costringendoci a perdere altro tempo e prendere un’altra strada.

Insomma: non serve essere troppo complessi e articolati per avere un buon livello di sfida.
Se vi piace il genere collaborativo e l’ambientazione Alien, ma non siete dei giocatori hard core, allora questo è esattamente il titolo che fa per voi.

Nerdando in breve

Alien: il destino della Nostromo è il gioco su licenza che ci porta a vivere le emozioni del franchise.

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