I miei ricordi
Sfortunatamente, di Fantasia 2000 non ho alcun ricordo. Ho infatti ripescato il trentottesimo classico Disney dai meandri dell’archivio di Disney+, recuperando il lungometraggio animato del 1999 appositamente per la stesura di quanto state per leggere.
Va detto che la sottoscritta non aveva manco mai visto Fantasia, il classico del 1940 cui questo si va ad accodare, in occasione del sessantesimo anniversario dell’uscita. L’opera uscì infatti in anteprima a metà dicembre 1999 ma arrivò nelle sale statunitensi solo durante il 2000 (il che, incredibile a dirsi, è il preciso motivo del titolo).
All’oscuro di qualunque informazione in merito, ho perciò fatto partire il corto e iniziato la visione, completamente ignara di ciò cui mi sarei ritrovata davanti per i 75 minuti seguenti.
Curiosità
Quando Fantasia 2000 uscì nelle sale, lo fece in grande stile: la pellicola fu proiettata in sale IMAX per le quali ci fu un’ottimizzazione del sonoro. Infatti la colonna sonora ha un sistema stratificato di tracce fatte apposta per dare alla gente in sala un’idea di tridimensionalità. In particolare, quando Topolino va a cercare Paperino per l’apertura di Pop and Circumstance, la resa sonora dava l’illusione che il topo stesse correndo intorno alla sala, dietro i seggiolini. Praticamente il 4D.
Sempre in quel segmento, possiamo vedere della pioggia particolarmente datata: pensate che venne filmata nel 1940 e utilizzata nel primo Fantasia nel corto della Sagra della primavera. Infine, piccolo Easter egg: alla fine di Pomp and Circumstance, quando la suddetta pioggia si ferma, è possibile intravedere Minnie e Topolino seduti sul tetto dell’Arca.
La colonna Sonora
Essendo un film musicale, diventa difficile identificare il tema fondamentale di Fantasia 2000 anche se alcuni considerano la quinta sinfonia di Beethoven colonna sonora dell’intero film.
Sicuramente la riproposizione dell’Apprendista stregone di Paul Dukas così come presentato nell’edizione del ’40, è un motivo che più di altri ci si ricorda. La musica dell’iconico topo con cappello blu e scope danzanti rimane impressa più di altre, probabilmente per l’immaginario che si è creato intorno. Il che, se ci pensate, è un bel successo: quando negli anni ’40 Topolino fu affiancato da Paperino e Pippo, la popolarità del roditore iniziò a essere minacciata. Per rilanciarne la figura, Disney ideò il corto dell’Apprendista Stregone, nel quale era fondamentale la presenza del signor topo, che per l’occasione cambiò anche tipo di occhi. Evidentemente, se dopo sessant’anni lo stesso corto viene aggiornato e riproposto, tanto male non andò.
Com’è invecchiato
A vederlo così, direi piuttosto bene, soprattutto considerando gli otto corti singolarmente. Fantasia 2000 sperimenta e spazia in molti modi, non facendosi problemi ad alternare un corto onirico e surreale a un altro fluido e realistico ambientato in una metropoli trafficata.
Nella vita ci sono occasioni in cui un linguaggio verbale è superfluo se non addirittura inefficace: pensate a quando vi ritrovate a passare del tempo con una persona straniera e/o che non sa leggere. Magari un essere umano davvero molto giovane, magari semplicemente con qualche difficoltà. Anziché cercare sottotitoli o alternative più o meno comode, una musica senza testo e dei disegni vari e fluidi potrebbero risultare una strategia vincente.
Per questo, Fantasia 2000 sa risultare ancora fruibile, un prodotto senza tempo che a suo tempo -a piccole dosi- avrei probabilmente preferito alle plurime riproposizioni di Pierino e il Lupo.
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